14: L'inferno Sulla Terra

44 4 2
                                    

Mi arrivano le parole del Presidente ovattate, non posso credici.
<<Lei deve ritornare in Iraq , servono medici e lei è la migliore  che si possa  avere al campo>>
Bambini che corrono, bombe,  sangue.
Bambini che corrono, bombe, sangue.
Mi vengono in mente solo queste tre cose.
Devo tornare lì.
L'inferno Sulla terra, la guerra che non ha mai portato a niente.
<<Se posso salvare delle vite, io ci sto.>>.

<<Ti assegnerò al MECOM( U.S Army Medical Command).>>
È un unità di segnalazione diretta degli Usa che fornisce il controllo e il comando di strutture ospedaliere e  veterinarie.
<< Quando devo partire? >>
<<Dopodomani. >>
<<Se è tutto signor presidente io andrei. >>
<<Si è tutto. >>
<<Faccia attenzione>>.
<<La ringrazio Signor Presidente >>
Quando mi viene in mente una cosa prima di andarmene...
<<Signor Presidente era questa la cosa che mi dovevate dire qualche settimana fa? >>
Lui mi guarda attentamente per vedere la mia espressione, << vuole davvero sapere la mia riposta? >>

Appena esco, chiamo subito Stefan e gli dico tutto. Lui non dice nulla, sa come funziona  quando ti danno un ordine, devi eseguirlo senza obiezioni .
Dopo la chiamata mando un messaggio a Josh, dicendogli tutto, tutto.
Non posso scomparire dal nulla.
Non riesco a pensare a niente . Ad d'un tratto mi sento così stanca di tutta questa situazione che se potessi me ne andrei lontano senza voltarmi indietro.

Sono uscita adesso dall'ospedale, ho dato le mie dimissioni sotto le bestemmie del mio capo e le suppliche dei miei colleghi, ma non posso rimanere.
Devo andarmene per la mia sicurezza e  quella degli altri.
Respiro a pieni polmoni l'aria fresca, quanto adoro stare all'aperto. Guardo il cielo così azzurro, mi sento libera e allo stesso tempo in gabbia.
Mi sento come se stessi annegando e nessuno mi aiuta, anzi ti lascia lì a morire.
Mi sento come se mi stessi sgretolando sotto le mie stesse mani.

Flashback di due anni fa

Sono le 8 am, fa un caldo assurdo.
Sono in accampamento in un paesino che si trova vicino la  Capitale, Bagdad.
Sto sistemando dei medicinali, quando sento un boato, una tempesta di sabbia e terra si alza, non si vede più  niente.
Esco dalla tenda per vedere se ci sono feriti, quello che vedo è straziante, non ci sono persone  ma pezzi di persone.
<<Aiutooo, aiuto chiamate i medici ?! >>dico con tutto il fiato in gola.
Sono vicino a un ragazzo, massimo può avere 20 anni, gli è saltata  la gamba.
Ho strappato un pezzo della mia camicia per bloccare l'emorragia.
<<Andrà tutto bene okay? >>
<<Te lo prometto, tu vivrai, andrai a casa tua okay? >>
<<Devi solo resistere un altro pò>>
Lui con la testa mi accenna un si.
<<C'è la farai>>
Non posso prenderlo di peso, ci vogliono due persone.
Passano i minuti ma non arriva nessuno, allora decido di fare un giro.
<<Torno subito okay? >>
Lui mi guarda terrorizzato, te lo prometto.
Mi alzo e quello che vedo sembra un film dell'horror, migliaia di persone morte.
Vado verso l'altra tenda dove ci sono i dormitori, non vedo nessuno, non sento niente.
Quando sento un lamento << mmmh.. C'è qualcuno? >>
Non vedo niente, l'aria è così piena di terra, che non vedo un tubo.
<<All'improvviso vedo Juan  un bambino del villaggio che ci aiuta durante i turni. >>
<<Serena aiutami, t... Ti prego>>
<<Ho freddo tanto freddo>>
È sdraiato a terra ha una gamba rotta e pezzi di ferro nello stomaco, non c'è la farà mai.
<<Andrà tutto bene, promesso, strappo la manica della camicia e premo la ferita. >>
<<Serena non c'è la farò vero?>>
Mi dice guardandomi negli occhi.
<<C'è la farai, te lo prometto riesco a dire solo questo. >>
Cantami una canzone, canta una canzone.

Incomincio a cantare
We are the world
We are the children
We are the ones who make a brighter day, so let's start giving
There's a choice we're making
We're saving our own lives
It's true we'll make a better day, just you and me.

Sto per continuare quando  lui mette la mano sopra la mia e mi dice, <<è bellissima, ti voglio Serena. >>
E juan chiude gli occhi per sempre.
<<Nooo ti prego Juan, tornaaa ti prego, non posso perdere anche te>>
<<Ti voglio bene anch'io>>
Dopo minuti che sembrano ora mi alzo, vado a cercare aiuto.
È lì vedo, tutti i miei colleghi morti.

Dopo due mesi dall'incidente

<<Signorina Anderson, non è stata colpa sua restare in vita, la sua è stata fortuna>>
Guardo il tavolo di metallo, quando sento quelle parole.
<<Non mi puoi dire  che è fortuna>> Tenente.
<<Secondo lei rimanere la seconda persona in vita rispetto a 50 soldati, è fortuna>> dico ridendo amaremente.

<<Lei non poteva saperlo, le due bombe che sono state sganciate allo stesso momento si trovavano a qualche metro di distanza da dove si trovava. >>

<<Perché l'hanno fatto, che motiva avevano? >>

Che motivano avevano?

Cosa ne pensate del capitolo?Avete qualche domande?

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Cosa ne pensate del capitolo?
Avete qualche domande?

La ragazza che salvò il presidente Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora