15:Buio E Freddo (flashback)

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Sono arrivata adesso a Baghdad e la persona che trovo davanti ai miei occhi non lo vedevo da anni.
Il tenente Milovich. Il mio mentore è l'uomo del foglietto di papà.
Ed è davanti sempre con la stessa espressione da burbero ma con un cuore tenero.

Flashback di 10 anni faNon so più da quante ore sto camminando, ho paura e sono stremata

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Flashback di 10 anni fa
Non so più da quante ore sto camminando, ho paura e sono stremata.
Il bosco è così fitto di notte e freddo , mi stringo le braccia attorno al mio corpo per i brividi.
Il biglietto diceva: Vai nel bosco verso il sentiero per andare al lago, cerca e li troverai quello che cerchi.
Ho paura, sono stanca.
Dopo diverse ora, arrivo al lago.
Sangue, i miei parenti, Josh, mi sveglio ed è mattino.

Vado verso il lago, mi guardo intorno, mi sento nervosa

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Vado verso il lago, mi guardo intorno, mi sento nervosa.
Guardo le mani che stanno tremando così decido di sedermi alla riva del lago e tocco l'acqua fredda ma piacevole.
Quanto è bello il lago, chiudo gli occhi e penso alle giornata qui.
Quando mi ricordo che con papà ho un posto segreto, anzi avevo, decido di alzarmi se ricordo bene si trova a qualche metro di distanza. È una piccola casetta, ci passavamo le ore ,sopratutto a insegnarmi a usare l'arco.
Sono presa da i miei pensieri che non mi rendo conto di essere arrivata, salgo sull'albero per vedere cosa ci sia.
Guardando trovo l'arco di papà, mi si spezza il cuore, non credere che non ci sono più.
Lo prendo ed esco da lì.
Quando ritorno al lago non trovo più il mio zaino , sento un'altra presenza.
Così prendo l'arco e una freccia, tendo è sto in allerta, quando sento un ramo spezzato così mi giro e mi ritrovo un uomo ,sulla quarantina,alto, fisico asciutto e occhi glaciali.

<<Chi sei ?>> dico con un tono fermo con l'arco pronto a scoccare

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<<Chi sei ?>> dico con un tono fermo con l'arco pronto a scoccare.
<<Sei Serena giusto? Tuo padre me lo aveva detto che eri una dura ... ma non così , dai guardati e mi rivolge il suo sguardo sei una bambina e mi stai puntando una freccia. Hai fegato ragazzina, mi piaci >>
Senza distogliere lo sguardo gli dico <<Sei tu il tenente Milovich?>>
<< In persona ragazzina>>, non mi fido perciò tendo ancora di più l'arco.
<<Di la verità , altrimenti non ci penserò a tirarti una freccia al cuore>>
Lui sembra troppo tranquillo, quando vedo altri 3 uomini che sbucano da dietro due alberi.
Rilassati Serena c'è la farai, sei brava nella difesa personale .
Vado indietro per non farmi accerchiare, <<cosa volete da me ?>>
Beh ragazzina vogliamo te dato che tuo padre è morto.
Si sta avvicinando , sudo freddo la mano mi trema, inspiro ed espiro e scocco la freccia non verso il cuore, ma alla mano . Il tempo di girarmi per scappare mi ritrovo gli altri 3 dietro di me.
<<Siete pronti a farvi male?>> loro mi guardano , li studio uno è troppo grasso per correre, l'altro è troppo basso per bloccarmi e il terzo mi sembra l'unico con un po' di cervello , intanto il primo di tutto grida come un demonio per la freccia.
Il primo fa per protendersi verso di me per prendermi quando gli dò un calcio nelle palle, prima mossa importante per l'auto difesa, seconda mossa gomitata nello stomaco e per non mancare alla terza mossa, gomitata in faccia.
1 andato.
Il secondo sta per toccarmi la spalla, quando mi giro gli prendo il braccia e glielo giro sulla, faccio leva, l'altro in mentre ha presa un coltello a serramanico.
<<Lascialo andare altrimenti ti strappo le budella >>sta prendendo tempo così si può avvicinare di più, non glielo permetterò.
Faccio ancora più pressione al braccio fino a quando il secondo grida, il terzo allora va verso di me , si slancia verso di me per darmi una coltellata, quando mi scanso faccio pressione alla mano per non prendere la coltellata.
<<Morirai stupida ragazzina,tutta sola, senza una famiglia.>>
<<Lo vedremo brutto bastardo>>,lo tiro verso di me gli dò un caldo alla palle  e faccio volare il coltello per terra.
Prendo il mio arco e glielo punto.

<< Fermo  o ti uccido>>, lui invece di dire qualcosa si mette a ridere senza contegno

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<< Fermo  o ti uccido>>, lui invece di dire qualcosa si mette a ridere senza contegno.
<<Fallo non ho nulla da perdere>>
Quando sento il primo alzarsi e venire verso di me, istintivamente scocco una freccia che lo colpisce in pieno petto , è morto.
Il tempo di girarmi e il terzo se ne andato.
Ho ucciso un uomo.
Conservo l'arco , solo che sento un dolore al fianco destro , alzo la maglietta e vedo che è un taglio procurato da quel dannato coltello.
Non posso fermarmi così iniziò a correre , quando mi gira la testa , devo fermarmi.
Credo di essere svenuta perché ora è pomeriggio inoltrato , quando sento camminare, è un gruppo di persone, gli osservo da dietro un cespuglio non sono turisti perché non hanno zaini per fare escursioni né tanto meno l'attrezzatura.
Stanno cercando me.
Mi giro per andarmene quando sbatto contro un uomo.
<<Chi sei? >> sarà il vero tenente Milovich ? È vestito con una divisa mimetica, al braccio ha il logo delle forze armate.
<<Sono l'uomo del biglietto che ti ha lasciato tuo padre>>
<<Come posso fidarmi ? Già mi scontrata con i tipi come te ?! Che cosa volete da me ?>> non mi rendo conto di gridare perché mi ritrovo circondata .
Li guardo non sembrano cattivi.
<<Tieni>>, guardo cosa ha nelle mano ed è un tesserino di riconoscimento, l'aveva uguale mio padre per il lavoro, guardo dietro la tessere il codice con lo stemma degli Stati Uniti d'America ed è vero.
<<Puoi fidarti di noi , non vogliamo farti del male>> è una donna massimo può avere 30.
<<Come lo so che state dicendo la verità ?>>
<<Perché eravamo amici di tuo padre>> la guardo anzi la squadro, dice la verità solo che non posso farmi vedere debole.
Loro non mi conoscono.
Faccio per andarmene quando la ragazza mi porge la spilla di mio padre.
La osservo << mi disse che l'aveva lasciata al lavoro>>.
<<Ora ti fidi ?>>
<< Non scapperò , ma la fiducia si deve costruire con il tempo>>.
<<Hai ragione>> mi dice sorridendomi, mi tende la mano solo che non riesco a prenderla perché perdo i sensi.

La ragazza che salvò il presidente Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora