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Il contorno delle sue unghia quasi gli faceva male, per quanto se lo era mangiato quella notte. Taehyung si era ritrovato a girarsi e rigirarsi più volte fra le sue coperte, ancora impregnate dall'odore di Jungkook; si era accorto che il moro profumasse di menta fresca, probabilmente la coltivava fra tutte quelle piante che aveva potuto vedere la mattina. 

La sua notte non era passata del tutto insonne, però, gli era bastato guardare il cielo stellato, in alto fuori dalla grossa finestra sul soffitto, e subito era riuscito a calmarsi, a scacciare via tutti i pensieri che gli affollavano la mente. Aveva allontanato il pensiero della carne bollente del suo vicino, aveva accantonato il crescente desiderio che scalpitava nei suoi pantaloni anche al solo ricordare il gemito appena udibile dell'altro, perchè proprio non se la sentiva di fantasticare su uno sconosciuto, per quanto gli piacesse. Era vero, Taehyung non era per nulla indifferente a Jungkook, sebbene lo conoscesse solo da pochi giorni: il fatto che il maggiore si fosse proposto di sua spontanea volontà di fargli da modello, gli aveva riempito il cuore, e il loro successivo contatto così intimo, così sporco e blasfemo, non aveva fatto che accrescere la sua curiosità. 

Taehyung voleva addentrarsi maggiormente nel mondo del sesso, nel mondo degli uomini sotto le lenzuola, ci aveva persino provato in città ma con scarsi risultati: alla fine, scappavano tutti, troppo spaventati da ''Quello che avrebbe potuto dire la gente''. Taehyung, come artista, era mosso dalla smania di toccare con mano i corpi che dipingeva, era desideroso di assaporare tutti i muscoli, gli umori, che un uomo potesse regalare. 
Eppure anche se sembrava che avesse trovato finalmente qualcuno pronto a condividere quella esperienza con lui, un ostacolo lo fermava: Jungkook era sposato. Aveva una moglie. Non poteva di certo arrivare lui, un semplice ragazzino di città, a scombussolare la sua quotidianità. 

Eppure, in un letto non troppo distante da quello di Taehyung, in un'altra casa, c'era proprio il corvino, che guardava lo stesso cielo dell'artista che lo aveva stregato in quel modo. Accanto a lui, sua moglie Grace seminuda, con solo una sottanina di chiffon a coprirle il corpo, respirava regolarmente, ormai nel mondo dei sogni da un bel po'.
Nonostante i due coniugi fossero sposati da più di due anni, avevano provato più volte ad avere figli, ma -come ripeteva sempre la donna- ''Le vie del Signore sono infinite'', non sapremo mai quando arriverà un bel pargoletto. La verità, per Jungkook, era che lui era ormai stanco di provare. Il loro era solo sesso, nulla di più, e non era neanche tanto appagante. 

Jungkook si muoveva meccanicamente, durante i momenti di intimità con la sua donna: mentre i primi tempi ne era più che entusiasta, pian piano dentro di lui un forte senso di insoddisfazione aveva preso il sopravvento. Passava sempre più ore a lavorare, nei campi, con la speranza di stancarsi il più possibile e stare quanto più tempo lontano da casa. In realtà, il suo matrimonio era un disastro, così come tutta la sua vita lo era stato: i suoi genitori gli avevano imposto di sposare la figlia orfana del macellaio, così da salvarla dalla strada, dalla prostituzione e da una morte certa. Jungkook, per cercare di compiacere almeno un minimo i suoi e convincerli che fosse un buon cristiano, decise di accettare. Convolarono a nozze in giovane età e si impegnarono a tenere viva la fattoria dei Jeon. 

L'unica cosa che non era viva, in quel momento però, era l'anima di Jungkook: si sentiva sempre spento, spossato, annoiato da quella routine così ordinaria. Poi era arrivato l'artista, il ragazzo di città: quando Namjoon glielo aveva detto non aveva saputo resistere, lui doveva davvero parlargli, anche solo per sognare ad occhi aperti, di scappare da quel buco di culo in cui viveva. Ed ora era su quel letto, con accanto la sua dolce metà, ma che in realtà non gli era mai appartenuta: era sicuro che l'immagine del bravo marito, del buon cristiano, presto sarebbe venuta giù, come un castello di sabbia trasportato dall'alta marea.

Pray for my soul | VminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora