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Le occhiaie viola segnavano il viso del povero pittore, che aveva passato il resto della notte insonne a causa dell'uomo che, dopo averlo usato a suo piacimento, era rimasto a dormire sul suo letto, lasciando che il ragazzo di città stesse forzatamente accoccolato al suo petto.
Taehyung non aveva dormito per paura che Jungkook potesse di nuovo costringerlo a sottomettersi a lui, quando non ne aveva la minima voglia o intenzione.

Dall'avvertire un'ansia piacevole dopo aver appreso la volontà di Jimin nel farsi ritrarre, era passato a provare una vera e propria sensazione di paura nello star chiuso in quelle quattro mura.
Il giorno, per fortuna, era arrivato presto e i primi raggi di sole si erano intrufolati timidi fra gli spazi della sua veneziana, facendogli capire che fosse ora di cominciare a preparare tela e colori ad olio.

Respirò profondamente, una, due e poi una terza volta, cercando di spostarsi di pochi millimetri per evitare che Jungkook si svegliasse; riuscí a sgusciare via dalla sua presa, lasciando l'altro a mugolare infastidito per qualche secondo. Poi, per grazia di qualche dio, il corvino tornò a russare profondamente.
Taehyung si mosse con passo felpato, arrivando a mettersi una camicetta leggera e stropicciata e dei pantaloni larghi e svasati, in modo da stare il più comodo possibile.

Ogni tanto gettava un'occhiata all'uomo ancora addormentato sul suo letto, per poterlo controllare in ogni suo piccolo spostamento. Prese una tela, facendo attenzione a non fare rumore e a sfilarla in modo tale da non far cadere le altre, trattenendo il fiato per tutto il tempo.
Allungò poi la mano per prendere la sua fidata valigetta ricolma di acrilici e colori ad olio e qualche pennello sporco.
Alzò le spalle dicendosi in mente che avrebbe pulito i suoi utensili una volta fuori, sotto il getto gelido della fontana davanti la chiesa. Come ultima prese la sua quasi terminata acquaragia, in caso di necessità.

Con le mani piene allora, gettò un'ultima sguardo a Jungkook, con la bocca semiaperta, i capelli neri arruffati sul viso e il corpo nudo e tonico. Rimase a fissarlo per alcuni secondi, pensando che non sarebbe stato tanto male, se solo non avesse avuto un carattere così egoista.
Sospirò piano, avviandosi poi, quatto come una pantera, fuori della sua mansarda e successivamente, fuori dalla casa di Namjoon.

Vedeva quest'ultimo davvero di rado, rincasava tardi e usciva ancor prima che sorgesse il sole, e le poche volte che cenavano assieme aveva le mani logore di lividi e le spalle pesanti per il lavoro nei campi. Lo ammirava davvero tanto, fare tutto quello per conquistarsi una posizione sociale decente, per amore... Era così romantico.

Camminò sulla ghiaia ruvida del vialetto che portava alla chiesa, facendo stridere i suoi sandali scarni su di essa. Il cuore gli batteva talmente forte che sembrò dimenticarsi di tutto quello che era successo la sera precedente, prefigurando già la silouhette di Jimin che posava per lui.
Si leccò le labbra, sentendo il familiare formicolio alle dita e allungò il passo, fermandosi solo una volta davanti la fontana.

Prese i suoi pennelli sporchi, chiusi in una mano, sottoponendoli brutalmente ad una doccia ghiacciata, per pulirli più a fondo; separò le setole con le dita per fare in modo che l'acqua penetrasse fino al cuore del crine e poi li ritrasse, non asciugandoli neanche, tanto era impaziente.

Fece qualche passo, raccattando poi le sue umili cose e si diresse verso la porta della chiesa, che fu attento a non spalancare troppo velocemente. Sbirciò all'interno della Chiesa, nella sua usuale penombra illuminata solo in alcuni punti da ceri e candele sparse, nel suo tipico silenzio.
Guardò più attentamente, richiudendosi il portone alle spalle, notando solo in un secondo momento Jimin, inginocchiato sul confessionale davanti al crocifisso, intento a pregare.

Si avvicinò piano a lui, senza far rumore, per paura di poter disturbare quel momento tanto prezioso.
Jimin era la personificazione di un angelo, ai suoi occhi: la schiena appena ricurva, il capo chino sulle mani giunte, portate alla fronte; gli occhi chiusi e le labbra appena spalancate, in una preghiera mormorata. Taehyung rimase a fissarlo estasiato da quella visione, volendo imprimere nella sua mente ogni più piccolo dettaglio: dal fascio di luce che gli sfregiava la guancia destra, dalle dita paffute e strette fra loro, il mento bel delineato e la veste pretoriale che cadeva morbida ai suoi piedi e sul pavimento. I capelli biondi baciati dal sole e la pelle liscia lo facevano risplendere timidamente eppure in modo così accecante.

Taehyung aveva avuto una visione. Una visione talmente bella che pianse in silenzio, spettatore di quella meravigliosa creatura che era Jimin.
Non poteva essere umano, proprio doveva venire da un altro universo, secondo lui.
Era quella perfezione che in tutta la sua vita aveva sempre cercato di ritrarre, invano, non trovando la minima soddisfazione nei suoi modelli.

Il biondo aprì gli occhi, accorgendosi solo dopo di essere osservato. Girò il volto verso Taehyung e sussultò per lo spavento.
Il moro aveva ancora il volto segnato dalle lacrime, che scintillarono in controluce; Jimin se ne accorse ma non seppe cosa dire, sopraffatto dalla bellezza eterea dell'altro.
Se ci pensava, erano proprio agli antipodi: in quella penombra, solo il volto di Taehyung era appena visibile; i suoi vestiti scuri, i capelli quasi neri, accentuavano la sua aurea tenebrosa e spaventosa, eppure Jimin era tremendamente attratto da quel mistero.

Come Eva ammaliata da Satana sottoforma di serpente, Jimin si ritrovò a camminare inconsciamente verso il maggiore, sollevò una mano con grande sorpresa dell'altro e andò ad asciugare timido l'ultima lacrima che stava lasciando le pozze scure di Taehyung.

«Non piangere.»
«Sei bellissimo.» esalò Taehyung in un respiro, che sembrò riecheggiare per tutte le pareti della Chiesa, vuota eccetto per i due ragazzi.

Jimin deglutí, abbassando la mano e lasciando che la lacrima si asciugasse al contatto con l'aria.
«Allora inizia a dipingermi, Taehyung.»

Quanto la sto tirando per le lunghe eh? Dovete soffrire muahahah
Bugia nel pomeriggio/sera ci sarà un altro capitolo!
Voi come state? Vi sta piacendo la storia?

Pray for my soul | VminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora