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Taehyung si sentí investito da un turbinio di emozioni contrastanti, a notare la serietà nell'espressione di Jungkook, davanti a lui. Subito, mille scenari differenti andarono a dipingersi nella sua mente, come fossero quadri animati da passione, rabbia, gelosia: immaginò che la moglie di Jungkook avesse scoperto che gli aveva mentito, o peggio ancora, fosse venuta a sapere di loro due tramite qualche sconosciuta e improbabile voce. 

Immaginò già di dover preparare le valigie per tornare da quella bacucca di sua zia, perchè a scoprirlo omosessuale, sicuramente Namjoon lo avrebbe cacciato. E ancora, ipotizzò che Jimin avesse capito tutto di loro due, e che lo avesse riferito ad una Santa Inquisizione che stava venendo a prenderli con tanto di forconi infuocati e una folla arrabbiata sotto casa.

Fortunatamente, però, nulla di tutto quello.
«Ieri notte ho fatto sesso con mia moglie.» disse in un sospiro Jungkook, quasi a volerlo dire a lui stesso più che all'artista davanti a lui.
«Beh sono contento per te. Immagino sia normale farlo fra marito e moglie, no?» si mise a braccia conserte il moro, l'orecchino di perla che scintillava nella penombra della stanza.
«Non c'è nulla da essere contenti, in realtà. A stento mi si alzava, lei... Non la sopporto, Tae, non sopporto il modo in cui geme, non sopporto il suo seno, non sopporto il fatto che sia una donna... capisci? » si sedette sul letto, frustrato, il corvino, mantenendo fisse le sue iridi scure in quelle dell'altro.

Taehyung rimase spiazzato, a quella confessione: certo, sicuramente si aspettava che Jungkook non fosse molto innamorato di sua moglie, che non la amasse... ma non avrebbe mai immaginato che la disprezzasse a tal modo, tanto da far sesso solo come un qualcosa di ''doveroso''.
Raggiunse il letto, sospirando e genuinamente preoccupato per il suo amante, andando a posare la sua mano fredda su quella sorprendentemente calda del corvino.
«Proviamo ad avere un figlio da secoli, Tae. Da quando ci siamo sposati. Ne ho provate di tutti i colori, credimi. Solo che non ci riesco. Non riesco a farmi piacere i nostri momenti intimi, perchè al suo posto immagino qualcun altro.» gli occhi grandi di Jungkook si abbassarono sul suo ventre coperto dalla stoffa del pigiama.

Per un momento, Taehyung vacillò: quel ''qualcun altro'' lo aveva fatto pensare, che si trattasse di lui? Eppure era arrivato da poco più di una settimana.
«Non mi piacciono le donne, non mi sono mai piaciute. Ho sempre saputo di avere un debole per i maschi, già da quando ero piccolo; mi circondavo di amici maschi, maltrattavo le femminucce, non mi piacevano proprio, mentre tutti gli altri miei coetanei scodinzolavano come cagnolini per elemosinare le loro attenzioni.» sospirò, e Taehyung non intervenne, comprendendo appieno lo stato d'animo del maggiore, e appoggiando il suo bisogno di sfogarsi con qualcuno; lo lasciò fare, stando ad ascoltare le sue parole.

«E questo ai miei genitori, era chiaro. Hanno sempre spinto per farmi avere una ragazza rispettabile, di buona famiglia. Hanno sempre voluto che io frequentassi qualche figlia di qualche buon pastore, per crearmi una famiglia e dar loro dei nipoti. Ho sposato Grace perchè i miei genitori volevano così. Non ho mai scelto nulla nella mia vita, neanche gli amici e le conoscenze, neanche la mia dolce metà. Ho continuato a far sesso con lei solo nella speranza di far finalmente felici i miei vecchi, anche se loro non mi avevano mai dato una singola soddisfazione nella vita.» la voce del corvino cominciò a farsi rotta, roca in alcuni punti. Taehyung accarezzò piano la schiena dell'uomo, rassicurandolo della sua presenza.

«In questo paesino sono tutti così bigotti e spaventati dal diverso, che appena vedono qualcosa che non si conforma alle loro stupide concezioni mentali, lo disconoscono e lo disprezzano. I miei genitori non avrebbero mai accettato di avere un figlio gay; così ho incassato e sono andato avanti. Ho tenuto tutto dentro per il loro bene, perchè sono un bravo figlio, al contrario loro, pessimi genitori.» Jungkook parlava, guardando nel vuoto, mentre le lunghe falangi di Taehyung andavano ad infrangersi contro la sua schiena muscolosa e solida. 

«A dire la verità, io non lo voglio un figlio, non voglio un figlio che nasca in questo mondo di merda, non voglio un figlio che costringerò ad essere come i miei genitori volevano che fossi io. No. Non sarà infelice come lo sono io, a quasi trent'anni, che non ho mai realmente fatto l'amore con una persona.» una lacrima solitaria andò a rigargli la guancia, e Taehyung fu abbastanza attento da accorgersene. 
Si avvicinò al suo viso, andando a intrappolare la gocciolina salata fra le sue labbra, quasi leccandola via, mentre Jungkook era immobile accanto a lui. I due si guardarono per un attimo, prima che l'artista andasse a parlare dopo un lunghissimo periodo di silenzio.

«Fai l'amore con me, stanotte.» disse, la voce bassa risuonò fin nella cassa toracica di Jungkook, profondamente smosso da quella richiesta.
«Dimenticati delle regole, delle imposizioni, di tua moglie, della religione. Qui dentro siamo solo noi due, un artista e la sua musa che si scoprono nelle loro fragilità, nelle loro paure, nei loro sentimenti.» il corvino guardò dritto negli occhi il più piccolo, i loro respiri andavano a creare dei piccoli buffetti d'aria bianca. «Saremo l'uno la prima volta dell'altro.» Taehyung prese la mano del contadino e se la portò al petto, in corrispondenza del cuore.

«Quindi stanotte, amami fino ad impazzire, Jeon Jungkook.» 
Le loro labbra si unirono come mosse da una forza sovrannaturale, magnetica, le une contro le altre.


si raga questa è ancora una vmin non vi preoccupate, c'è una ragione a tutto, abbiate pazienzasss uwu 
also, prossimo capitolo smutsmutsmut lol

Pray for my soul | VminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora