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Il biondo voleva sapere cosa intendesse il ragazzo, perciò rimase in silenzio a sentire cosa aveva da dire

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Il biondo voleva sapere cosa intendesse il ragazzo, perciò rimase in silenzio a sentire cosa aveva da dire.

"Hai presente che ti ho detto che mia madre ha voluto trasferirsi qui da Seul?"

Annuì incerto con la testa.

"Beh, non abbiamo molti soldi, perciò abbiamo dovuto affittare una casa un po' più piccola del normale, una depandance. Mia madre si è offerta di occuparsi della casa dei proprietari e loro hanno accettato, così io adesso vivo a casa tua in pratica"

Felix fissò il moro sbigottito per due minuti buoni.

"Oh"

Questa è l'unica cosa che riuscì a dire.
Changbin si sedette vicino a lui e si appoggiò con la testa al tronco dell'albero.

"Si sta bene qui"

Il più piccolo si girò a guardarlo per niente voglioso di rivolgergli la parola, però, appena vide i lineamenti dell'altro ragazzo sfiorati dalla calda luce della mattina, gli uscirono automaticamente le parole di bocca.

"Perchè ti presenti così?"

"Così? Intendi perchè ti sono venuto a cercare in questo posto dimenticato da tutti?"

"Sì"

Il moro ci pensò per qualche secondo e poi rispose.

"Mi annoiavo"

"Beh, allora la tua vita deve essere molto noiosa se trovi interessante seguire il figlio dei tuoi futuri padroni di casa in questo posto desolato"

Un altro sorriso si formò sul volto di Changbin.

"Sì, forse è così"

Passarono la mattinata in silenzio, senza rivolgersi la parola nemmeno una volta, Felix a leggere il suo libro e Changbin a fissare il vuoto.
Era ormai arrivata la sera e Felix era tornato a casa già da un bel po', ma non riusciva a togliersi dalla mente quel ragazzo così strano, sentiva qualcosa bruciargli nel petto, ma non faceva male, anzi, era piacevole.
All'ora di cena il biondo si decise ad alzarsi dal letto e a dirigersi verso la sala da pranzo scendendo le due rampe di scale, infatti la sua camera si trovava all'ultimo piano abitabile della casa, appena sotto la soffitta, era una camera non troppo grande, con tre finestre vicine che inondavano di luce l'ambiente e che, nelle ore più calde, facevano ribollire la stanza e obbligavano Felix a uscire; accanto al letto in legno si trovava una scrivania abbastanza vecchia con sopra libri e fogli dove il ragazzo riversava tutta la sua creatività.
Ormai arrivato in fondo alle scale, si imbattè in una delle sue sorelle.

"Allora sei vivo, non ti vedevo dall'altro ieri"

"Sono solo andato a leggere"

"Vorrei capire dove"

Nel momento in cui Felix stava elaborando una scusa credibile per le sue sparizioni prolungate, sua madre spuntò dalla porta della sala da pranzo.

"Ragazzi è pronto, siamo tutti a tavola, venite"

Il biondo non ci pensò due volte prima di abbandonare la sorella più grande in mezzo al corridoio lasciandola senza una risposta.
Arrivato a tavola mangiò in silenzio e, quando stava per alzarsi e tornare in camera sua, la madre gli disse che doveva dirgli una cosa.

"Ragazzi, sapete che abbiamo messo in affitto la depandance, giusto? Beh, sono arrivati i nuovi inquilini, si chiamano Chongeun, Soyon e Seo Changbin, fratello, sorella e madre, domani ve li faremo conoscere"

Annuirono tutti e tre, le due ragazze fantasticavano su come potesse essere il figlio della nuova governante, Felix invece si chiedeva ancora perchè avesse seguito lui e non una delle sue sorelle che sicuramente potevano interessare di più a un ragazzo.
Tornò nella sua stanza illuminata dalla flebile luce della luna e immersa nel rumore delle cicale.
Sì sdraiò e dopo pochi secondi cadde in un sonno profondo.

Il sole del mattino faceva risplendere i capelli di Felix in modo particolare, quasi a farli sembrare sottili fili d'oro appoggiati su una pelle color porcellana.
Le sue palpebre si aprirono lentamente rivelando gli occhi nocciola.
Si alzò sui gomiti, all'altezza appena sufficente per scorgere il giardino all'esterno.
Le api vagavano spensierate da un fiore all'altro facendo a gara per il nettare, mentre gli uccellini, seduti comodamente sui rami dei numerosi alberi spuntati fuori dalla terra, intonavano dolci melodie.
Dietro alle morbide forme delle fronde che si muovevano leggermente per via del vento, riuscì a intravedere il tetto della depandance dove ora viveva Changbin.
Ripensò al suo sguardo che gli era sembrato così duro, ma che poi, appena aveva sorriso si era trasformato in una delle cose più dolci che avesse mai visto.
Quando si accorse di star pensando cose del genere si rimproverò subito e si obbligo a smetterla.
Dopo qualche secondo sentì qualcuno bussare alla piccola porta di ciliegio.

"La mamma ha detto di scendere, tra un po' conosceremo la famiglia della depandance"

"Ok, dille che arrivo"

Appena la sorella minore si chiuse la porta alle spalle, Felix tirò un lungo sospiro e si alzò dal letto.

Heilà, so che la madre e la sorella di Changbin non si chiamano così, però non ho trovato i nomi veri, quindi sorry.
Anyway, l'idea del capitolo precedente del libro Norwegian Wood l'ho presa da changbidone.
Va boh, addio 〜(꒪꒳꒪)〜


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