Capitolo 15-Il piano:

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Qualche mese prima.

Dopo lennesima notte di follia con Bryce mentre la signora Walker non cera, Samantha si fece una doccia e si pettinò i capelli davanti allo specchio.

Bryce entrò con i boxer addosso, ma uno sguardo triste e preoccupato.- Buongiorno, stai bene?- le chiese, mettendosi alle sue spalle.

-Certo, meravigliosamente, e tu?- rispose sorridendogli, ma poi lo spense vedendolo angosciato.

-No, Sam, sono serio.- continuò Bryce: le tirò giù una spallina dellaccappatoio e le fece vedere riflesso nello specchio un livido sul braccio.

Samantha non se ne era nemmeno accorta.- Bryce, è tutto ok.-

Il ragazzo sospirò e si lasciò andare sul materasso.- No, tu non capisci.- singhiozzò, coprendosi il viso con una mano.

-Aiutami a capire.- mormorò Samantha, inginocchiandosi davanti a lui.

-Io adoro il fatto che tu sia sopra e sei fottutamente fantastica, ma..- spiegò Bryce, asciugandosi gli occhi. -Io non riesco a smettere di pensare a..al fatto che voglio starti sopra e metterti una mano sul collo esoffocarti.- balbettò mentre piagnucolava. -Mi dispiace tanto, non so cosa mi prende.-

Samantha non poteva sapere cosa ci fosse nella testa di Bryce, poteva solo aiutarlo a tranquillizzarlo.

Tentò di accarezzargli la guancia, ma lui la scansò.- No, non toccarmi.- continuò e improvvisamente il suo umore cambiò, divenne serio.- Ho bisogno che mi procuri una pistola.-

Lei iniziò a spaventarsi.- A cosa ti serve una pistola?-

-Hai detto che avresti fatto di tutto per me.- affermò Bryce. -Beh, è arrivato il momento.- continuò, prendendo un rotolo di soldi dal cassetto.- Comprala su internet, dove ti pare, ma prendila.-

Samantha non riuscì ad ottenere altre spiegazioni, perché Bryce si chiuse in bagno.

Ma se era di una pistola che aveva bisogno, lavrebbe avuta.

Oggi.

I ragazzi attorno al tavolo se ne stavano tutti zitti: chi per lo shock, chi per lo spavento.

-Sentite...- esordì Samantha. -Non pretendo che voi mi capiate, ma per favore, ascoltate questa.- continuò, estraendo una pennetta dai jeans e mettendola sul tavolo.- Cè tutta la storia e vorrei che voi lascoltiate.-

-Quindi non eri con Justin.- intervenne Jessica.

-No, Jess. Justin se lè inventato perché non voleva ammettere che si faceva ancora.- rispose Sammy, mentre Justin abbassò lo sguardo dalla vergogna.

-Quindi tu lo sapevi dallinizio?- chiese Zach ad Alex.

-Si, lui era lì con me e mi ha aiutato.- disse Sammy, prendendo la mano di Alex e facendogli un mezzo sorriso.

-Allora che si fa con Clay?- aggiunse Tyler.

-Ho un piano per incastrare Monty, ma ho bisogno che collaboriate con me.- continuò la ragazza.- Prima di tutto, Zach deve andare a confessare di aver picchiato Bryce.-

Si creò un improvviso brusio.

-State tranquilli, non lo arresteranno per il suo omicidio!-

-E vero: ho imparato un po' di cose stando con mio padre. Il reato che ha commesso Zach si chiama semplicemente percosse.- spiegò Alex.

-Se perquisissero la sua auto, troverebbero un manganello insanguinato e nel suo armadietto, una pistola, che metteremo noi. Ho tenuto quella con cui ho ucciso Bryce. Zach, prima di andare alla polizia, gliela metterai nellarmadietto.- continuò Samantha. -Ma non è solo per questo che verrà arrestato.-

Quel dolce frastuono. (Terza storia Tredici.)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora