Samantha era riuscita a contattare Winston, il ragazzo della tessera, peccato che non fosse affatto giapponese.
Si stava mettendo del mascara allo specchio, quando Justin invase lo spazio facendosi la barba col rasoio elettrico.
-Ehi, aspetta il tuo turno!- esclamò lei, dandogli una spintarella.
-Ma ci stai mettendo una vita!- ribatté laltro, facendo la stessa cosa.
-Justin ti stacco le palle!- continuò lei, a denti stretti.
Il ragazzo sbuffò.- Quanto sei aggressiva.-
***
Quando Samantha varcò la porta del Monet, dove avevano deciso di vedersi, lo riconobbe subito: il ragazzo nella stanza con Monty.
-Ciao.- gli disse confusa, sedendosi al tavolo.
-Ciao, sono Winston.- le disse, stringendole la mano.
-Samantha.-
-Si, lo so chi sei, ti ho visto al telegiornale. Ma cosa vuoi da me?- chiese lui.
Allora Samantha tirò fuori la busta trovata nella Jeep.- Che cosa significa per te questo?-
Winston analizzò il tesserino.- E mio: il tipo nella foto mi ha aiutato ad entrare alla Hillcrest, ha fatto gli esami per me e quindi io mi sono spacciato per lui. E stato Bryce Walker a darmelo e poi lo ha usato per ricattarmi.-
Sammy lo guardò stranita.- Perché avrebbe dovuto ricattarti?-
-Perché avevo fatto un pompino al suo amico e non voleva che la cosa si sapesse.- spiegò il ragazzo.
Ebbe la conferma sulla sessualità di Monty.- Cazzo, non ci credo che quel cazzone di Monty sia gay.- commentò tra se e se.
-Lo conosci?-
Samantha arrossì. -Ehm, si, ecco, io sono accidentalmente finita in quella stanza, a quella festa.-
Laltro invece fece un sorrisetto strano.- Ah, quindi ci hai visti.-
-Si: Monty viene a scuola con me, siamo anche andati al letto insieme, ma non credevo fosse gay.-
-Io non credo che lo sia: o almeno, ancora non sa di esserlo. E confuso e sembra che qualcosa lo spaventi, come se ci fosse qualcosa che lo blocchi.- raccontò Winston.
Egli parlava di Monty in uno strano modo, come se davvero gli piacesse.- Vi siete più rivisti?-gli domandò.
-Si, dopo la partita con la Hillcrest, siamo stati a casa mia e abbiamo fatto sesso.-
Perciò Monty aveva un alibi dopo la partita e non poteva esser stato lui ad uccidere Bryce.
-Daccordo, grazie mille Winston.- disse lei infine, per poi alzarsi, ma lui la fermò.
-Ascolta: non stargli addosso, può essere un po' aggressivo.-
A sentire quelle parole, i vecchi lividi al collo iniziarono a farle prurito.- Ma davvero?-
***
Quella stessa mattina, a pranzo, Clay e Samantha si videro con Alex per chiedergli spiegazioni sugli steroidi.
-Ma che cazzo! E violazione della privacy, lo avevo gettato per un motivo!- esclamò Alex, come suo solito fare.
-Perché lo stavi buttando?- gli domandò Clay.
-Ma fatti i cazzi tuoi!-
-Ehi!- intervenne Samantha, guardandolo accigliata.- Hai rotto le palle con questo tuo urlare urlare e non risolvere un cazzo, okay?-
Alex si zittì come si zittisce un bambino sgridato dalla mamma.
-Doveri la sera della partita?- continuò Samantha.
-Con te, Sammy, te lo sei scordata?-
-Si, ma sei arrivato tipo due ore dopo.-
Alex la guardò negli occhi.- Stai seriamente credendo che io potessi fare del male a Bryce? Avevo un cazzo di bastone per camminare!-
-Okay, io ti credo, ma perché gli steroidi? Li prendevi da Bryce?-
-Possiamo parlare? Da soli?- domandò, guardando Clay.
-Daccordo.- disse Clay, alzandosi dal tavolo.
-Senti: volevo solamente pomparmi un po' per sembrare più figo. Sono andato in palestra, ma poi un amico di Bryce mi si è avvicinato e mi ha parlato degli steroidi.- spiegò Alex.
-Alex, tu non hai bisogno di steroidi per sembrare carino.- commentò Samantha.
-Ah, davvero? Allora perché mi sembra che tutte le ragazze si mettano con ragazzi con 30 chili di muscoli?-
In effetti, non aveva tutti i torti.- Beh, dipende di che ragazzi parli.-
Alex la guardò come fosse ovvio: stava parlando di lei.
-Ah.-
-Comunque, ti dirò qualsiasi cosa che ho fatto con Bryce, così mi escluderai dalla lista dei sospettati. Si, compravo gli steroidi da lui e poi mi ha detto che sembravo depresso e che avevo bisogno di scopare.- raccontò Alex, mentre passeggiavano per le tribune del campo.- Perciò mi ha fatto vedere delle prostitute.-
Samantha lo guardò con un sopracciglio alzato.- Steroidi, prostitute, ma perché? Non è da te. Ti ha fatto il lavaggio del cervello.-
Alex sospirò e si lasciò andare sulla panchina.- Mi vuoi far finire o no?-
Samantha alzò le mani e si sedette accanto a lui. -Va bene.-
-Mi ha fatto vedere un blog di prostitute e mentre scorrevo, ho trovato quella adatta.-
La cosa iniziò a far disgustare Samantha.
-Si chiamava Christine e vuoi sapere perché mi piaceva?-
-Perché?-
-Perché aveva dei bellissimi capelli arancioni e ondulati.-
In quel momento allora Samantha capì perché Alex stesse facendo tutto quel discorso: era un modo per dirle che ancora pensava a lei.
-Non sono nemmeno riuscito a fare niente, sono bloccato.- balbettò Alex. -E dopo non ho più rivisto Bryce, fino alla sera della partita. Fine della mia deprimente storia, ora puoi ridere.-
Samantha non si mise a ridere, anzi, la trovò una cosa molto dolce.
Lo guardò e pensò che fosse ancora molto carino e non le importava se avesse preso steroidi o no.
Gli girò il volto verso di se e lo baciò delicatamente sulle labbra: un contatto che Samantha non aveva da un po'.
-E questo che vorrebbe dire?- chiese lui.
-E un inizio.- rispose lei, sorridendo.
-Di cosa?-
-Della tua seconda chance.-
Alex trasformò il broncio dei giorni prima in un grande sorriso.
In quel momento, entrambi videro lo sceriffo Standall venire verso di loro: per Samantha non voleva dire niente di buono.
-Odio tuo padre: 10 dollari che è qui per me.-
-Nah, 15 che è qui per me: mi controlla ancora come fossi un bambino di 3 anni.- borbottò Alex.
Lo sceriffo tirò fuori le manette.- Scusami Sammy, devo portarti in centrale per farti alcune domande.-
Samantha se laspettava: perciò prese i 15 dollari da Alex e si fece ammanettare.
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Quel dolce frastuono. (Terza storia Tredici.)
Fiksi PenggemarCONTINUO STORIA "POLAROID"