Capitolo 6-Donne:

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Qualche mese prima.

Il turno dellinfermiera era terminato e una volta che il nonno si fu addormentato, Bryce e Samantha si tirarono su le maniche per preparare la cena.

-Sai, non avevo mai cucinato in vita mia.- ridacchiò lui, mettendo nella padella gli ingredienti che Samantha tagliava.

-Perché avevi sempre qualcuno che lo facesse per te.- commentò lei, aggiungendo del sale alla salsa di pomodoro.

-Non nego di esser stato viziato tanto da non sapermi fare neanche un hamburger, ma alla fine mi hanno cresciuto le tate.- continuò Bryce, girando gli spaghetti nella pentola.

-E i tuoi genitori?-

-Sempre al lavoro: solo adesso che stanno divorziando, mia madre cerca di essere più presente.-

Da come ne parlava, quello sembrava ferirlo molto.

-Beh, mio padre ha tradito mia madre, quindi- esordì Sammy.

-Anche il mio e ha fatto una figlia con lei, ma mia mamma non lo sa.-

Samantha alzò le mani.- Daccordo, hai vinto tu.-

Bryce ridacchiò per la battuta.- Allora, come si capisce se questa pasta italiana è pronta?-

-Si dice che se si attacca al muro, vuol dire che è cotta.-

Allora Bryce prese uno spaghetto, ci soffiò e lo tirò contro Samantha: esso rimase attaccato alla sua faccia. -Beh, direi di si.-

Sammy lo guardò male, prese un cucchiaio e gli versò della salsa di pomodoro sulla maglia per vendicarsi.

-Cazzo Sam, questa maglia è costata 80 dollari!- esclamò Bryce.

La ragazza si sentì subito in colpa.- Oh cazzo, scusa.-

Laltro però iniziò a ridere, togliendosela.- Sto scherzando, non mi frega un cazzo.-

Samantha gli diede una spintarella.- Idiota.-

-Sai, non abbiamo più parlato della sera del ballo..Quel bacio.- continuò Bryce.

Lei era fin troppo distratta dalle sue spalle grosse e i pettorali praticamente enormi.- C-come scusa?-

Bryce fece una mossa azzardata e si avvicinò per baciarla dolcemente sulle labbra, ma Samantha non si scansò, anzi, ricambiò.

-Mi era mancato.- sussurrò Bryce.

Fu in quel momento che, guardandolo negli occhi di nuovo, Samantha capì di essere proprio presa da lui.

Oggi.

Lindomani, ci sarebbero state i risultati delle elezioni per il corpo studentesco.

Gli alunni si riunirono in palestra e Tyler si sedette vicino a Samantha per fare qualche foto.

-Sono felice di annunciare che il nuovo presidente è: Jessica Davis.- disse Courtney, parlando al microfono.

Quasi tutti, tranne ovviamente gli atleti, lapplaudirono e Jessica si alzò per dire qualcosa.

-Grazie a tutti.- disse sorridendo.- So che il mio discorso non è stato dei migliori e la presidenza mi ha anche chiamato per questo. Ma quello che li aveva fatti arrabbiare di più era il linguaggio volgare. Ci credete? Beh, a me non frega un cazzo: io sono incazzata e vi prometto che dora in poi, le cose cambieranno qui alla Liberty. La smetteremo di proteggere stupratori e persone cattive.-

Improvvisamente una ragazza si alzò tra la folla.- Si! Va a fanculo gli stupratori! Va a fanculo Bryce Walker!- esclamò, mentre la palestra si riempiva di applausi.

Quel dolce frastuono. (Terza storia Tredici.)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora