10. Cena virtuale

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Per cena ho ordinato la pizza. Non avevo voglia di cucinare e di dover lavare i piatti dopo, solo per mangiare qualcosa. Ho addosso una felpa di una taglia più grande che mi copre un po' di coscia e un pantaloncino e i capelli legati in una coda disordinata giusto il tempo di mangiare altrimenti mi vanno avanti agli occhi.

Metto la pizza nel microonde per non farla freddare e inganno l'attesa mettendo un po' a posto la piccola stanza dove vivo per tutto l'anno. L'armadio è abbastanza piccolo quindi abbiamo dovuto dividerci gli spazi e anche i cassetti. Io e Mary abbiamo lasciato a casa nostra i vestiti estivi portando invece quelli invernali e giusto qualche maglietta a maniche corte e dei pantaloncini per quando fa eccessivamente caldo. Appena abbiamo le vacanze e torniamo a casa facciamo il cambio di stagione. È capitato che fuori stagione ci servissero dei vestiti che non avevamo e per fortuna ce li ha prestati Jessie dato che è di queste parti. Per le vacanze invernali verrà a casa nostra perché secondo lei: Natale non è Natale senza la neve. E io sono pienamente d'accordo, poi tutta la mia famiglia la adora.

Sento il telefono squillare e mi precipito sul letto per afferrarlo e rispondere.

-Pronto?- dico cercando di rallentare i miei battiti

-Hey sirena, stavi correndo una maratona per caso?-

-Forse... Allora cos'hai preparato?- chiedo alzandomi e andando a prendere la pizza per poi tornare a sedermi. So che non è molto elegante, ma quando ne ho la possibilità non mangio mai a tavola sempre o sul divano o dove capita.

-Pizza e tu?-

-Anch'io. È arrivata da poco quindi inizio a mangiare altrimenti si fa fredda- dico addentando il primo morso di pizza dopo aver messo il vivavoce e aver appoggiato il telefono accanto a me

-Non devi stare attenta alle calorie?-

-Stai scherzando spero. Io mangio tutto quello che trovo davanti. Specialmente il salato. Hai mai provato prima il dolce e poi il salato? Io non riesco a mangiare niente di dolce se dopo non mangio qualcosa di salato-

-Non l'ho mai provato. Tecnicamente non dovrei mangiare neanche la pizza perché il coach non vuole, ma chissenefrega tanto tu non dirai niente e sei l'unica a saperlo- risponde con la bocca piena

-Allora, tu di dove sei?-

-Sono di qui-

-Non ti sei voluto allontanare da casa, lo capisco-

-Sì, perché devo badare io a mia madre e mia sorella se succede qualcosa-

Non me la sento di chiedergli del padre così evito. Se vorrà, me ne parlerà lui.

-Allora, tu sei sempre così coraggiosa?-

-Non direi, no-

-Qual è la tua più grande paura? Quella che se potresti, non avresti più?-

-È un po' personale la risposta. Non è come giocare le partite di football. Io ho paura della vita vera. Quella dopo l'università. L'anno prossimo ci laureeremo e dopo? E se tutti i miei piani non si avverassero? Ho sempre voluto avere il controllo di tutto e quello che non posso controllare non mi piace per questo ho fatto un piano di vita, per così dire. E se non dovesse avverarsi non saprei cosa fare-

-La vita non è quello che pianifichi, ma quello che ti accade mentre lo fai. Se non dovessi seguire il tuo piano pazienza. Significa che non è quello il tuo destino-

-Qui non c'entra niente il destino. Significa che io non sono stata capace di metterlo in atto-

-Quello che conta è arrivare alla fine, ma anche il percorso che fai. Non credi? Non hai fiducia nell'universo?-

-Certo! Io credo in Dio, nel destino, nell'universo e nelle stelle e in qualsiasi altra cosa. Anche nelle persone-

-Posso sapere qual è il tuo piano? Per farmi un'idea-

-Non ridere però- lo ammonisco spostando avanti il cartone della pizza ormai vuoto e avvicinandomi il telefono alla bocca

-Dopo il collage mi specializzerò in riabilitazione poi lavorerò per uno o due anni in qualche centro. Mi sposterò a Roma e poi Milano per qualche anno. Andrò anche a Londra oppure in Argentina. Poi andrò o a Los Angeles, ma penso più a New York dove lavorerò in un ospedale per stare più vicina ai pazienti, non solo i miei. Dopo mi sposerò massimo per i ventotto anni e metterò su famiglia-

-E un ragazzo in questo piano non è previsto prima del matrimonio? Che ne so, ora ad esempio?-

-In realtà è buffo perché ho sempre voluto un ragazzo, ma non ho mai avuto una storia seria. E ora che sto quasi per dover mettere in atto il mio piano spero di non trovarlo per il momento. Perché non voglio essere bloccata da lui, se ad esempio vuole restare qua. Mi conosco e rinuncerei a tutto per la persona che amo quindi meglio fidanzarmi quando mi sarò stabilita, se non sarà troppo tardi. Altrimenti adotterò dei bambini. Forse non sono il tipo di nessuno e per questo non ho avuto nessuna storia importante-

-Non è vero- risponde di scatto e sono quasi sicura sia saltato in piedi

-Sono sicuro che tu sia il tipo di chiunque-

-Invece io sono sicura di un'altra cosa. Secondo me io ti conosco, almeno di vista, perché sei nella squadra. Ma tu non sai neanche della mia esistenza perché non rispetto i tuoi standard e quindi non mi hai notata. Se non avessimo iniziato a scriverci per caso non saremmo mai diventati amici- dico con un pizzico di malinconia nella voce che spero lui non noti. Aspetta qualche minuto prima di rispondere tant'è che penso si sia offeso e abbia messo giù.

-Forse hai ragione tu o forse no. Comunque sono grato a chiunque ti abbia messo sul mio cammino e abbia messo me sul tuo-

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