23. Cena e disastro

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La casa è piena di gente. Abbiamo appena finito di cenare e io e Mary stiamo salutando tutti i nostri familiari che sono venuti per noi, tra cui nostra nonna Stella, sì mi chiamo come lei ed è come una seconda mamma per me, che è convinta che Will sia il mio ragazzo. Perdo il conto di quante volte mi hanno chiesto come vanno gli studi. Will e Jessie sono spariti da quando ci siamo alzati da tavola, forse per l'imbarazzo.

Si avvicina Billy, non lo vedo da secoli. È il mio migliore amico in assoluto, sa tutto di me. Anche cose che io non ho ancora capito sul mio carattere. Ci conosciamo dall'infanzia. Siamo sempre stati nella stessa classe fin quando io non sono partita per il college e lui è rimasto per frequentare il college statale.

-Ehi- mi saluta mentre mi solleva in aria per farmi girare

-Ciao- lo abbraccio, quasi lo stritolo

-Mi sei mancato-

-Anche tu. Non ti sei fatta più sentire da quando sei andata via-

-Non è vero, sai che sono impegnata, ma quando posso ti scrivo sempre. Allora, che mi racconti?- chiedo mentre ci spostiamo dal centro della stanza lasciando libero il passaggio. Mi appoggio con la schiena al muro, le sue mani attorno la mia vita e le mia braccia attorno al suo collo

-Ho una ragazza adesso- risponde sorridendo. Gli si illuminano gli occhi all'istante

-Perché non me lo hai detto? Chi è? La conosco?- lo colpisco sul petto

-Si chiama Rosy, come te-

-Il mio nome è Stella. Rosy è il secondo- preciso

-Allora sei riuscito a superare la cotta che avevi per me- dico ridendo ripensando a quando, da piccoli, mi portò dei tulipani che aveva preso dal suo giardino e mi disse che ero la bambina più bella che avesse mai visto.

-Avevamo sei anni. Sai che non conta- ride anche lui

-Però, se ci pensi bene, noi siamo la prova che un ragazzo e una ragazza possono essere migliori amici senza stare insieme-

-Anche se saremmo una coppia perfetta- mi dà un bacio sulla punta del naso. Di sfuggita vedo Will difronte a me che ci fissa con la mascella serrata e poi se ne va mentre una ragazza ci raggiunge.

-Sapete che chi non vi conosce potrebbe pensare che voi due state insieme?- ora Billy sta stringendo lei per la vita. Deduco sia Rosy.

-Aspetta. Tu frequentavi il corso di spagnolo e di fotografia con la prof. Susy giusto?-

-Esatto. Rosy piacere-

-Stella- la abbraccio

-Billy non fa altro che parlare di te. Credimi. Sente molto la tua mancanza-

-Per questo non mi scrive mai?- guardo il soggetto del discorso con sguardo accusatorio, anche se non sono credibile. Sento qualcuno suonare il piano nel salotto e tutti gli invitati si dirigono verso il suono. È la melodia che ho sognato per la mia canzone. Quando vedo che è Will a suonare provo una strana sensazione, che non avevo mai provato prima. Mi fa cenno di raggiungerlo.

-Hai trovato il piano alla fine. Scommetto che hai trovato anche la chitarra- dico sedendomi accanto a lui sullo sgabello

-Ti va di cantare la tua canzone? Ho preso il foglio dalla scrivania, spero non ti dispiaccia- dice indicando il foglio appoggiato difronte a noi. Normalmente mi sarei arrabbiata, ma non ci riesco. Suona davvero bene. Iniziamo a cantare e riesco anche a completarla sul momento. Diventa un duetto fra noi due e, di nuovo, mi dimentico dove mi trovo e con chi sono, com'è successo quando stavo parlando con l'atleta. Cantiamo anche la canzone di Mariah Carey "Baby Please Come Home" su richiesta di nonna Stella. Quando raggiungo di nuovo Billy e Rosy mi guardano entrambi con consapevolezza, non so di cosa però.

-Ti stai cacciando in un bel guaio- dice Billy

-Forse il più bello della tua vita- continua Rosy e io continuo a non capire. Non hanno la minima intenzione di spiegarsi così gli racconto di James per un consiglio. Secondo loro dovrei incontrarlo di persona e capire che tipo è. "Se non gli piaci è un'idiota e se ti fa soffrire lo vengo a picchiare, non importa quante ore di volo siano" sono le parole esatte di Billy.

Sono andati tutti via e Will si è offerto di aiutarmi a lavare i piatti in cucina. Non ho voluto utilizzare la plastica per l'impatto che produce sull'ambiente e così mi tocca lavare i piatti. Will è serio e non dice neanche una parola. Lui lava, io asciugo. Per scherzare prendo della schiuma e gliela lancia addosso.

-Finalmente un sorriso. Cos'è successo? Ti è morto il gatto?- chiedo riprendendo ad asciugare i piatti, ma lui non risponde.

-Davvero ti è morto il gatto?- chiedo preoccupata

-No, tranquilla... Non sapevo avessi un ragazzo- dice continuando ad insaponare senza guardarmi negli occhi

-Perché infatti non ce l'ho- rispondo

-E allora Billy?- chiede guardandomi finalmente. Faccio una faccia interrogativa così continua.

-Vi ho visti prima. Che vi baciavate. Pensavo fossi diversa-

-Ma che cavolo stai dicendo Jefferson. Diversa in che senso?- sto iniziando ad alterarmi

-Credevo fossi sincera. E invece...- abbassa gradualmente il tono della voce, ma questo non mi fa calmare

-Anche se non è affare tuo, Billy è il mio migliore amico dall'infanzia. E se ti dico che non ho un ragazzo è la verità come qualsiasi altra cosa che dico-

-Scusami, non lo sapevo- abbassa lo sguardo. Sembra un cucciolo impaurito. Mi fa tenerezza e mi passa tutta l'arrabbiatura.

-Va bene, solo non mettere più in dubbio quello che dico. Io sono sempre sincera- mi ammorbidisco

-Scusami. Ma tu sei diversa da tutte quante e non sono ancora riuscito ad inquadrarti- mi avvicina lentamente prendendomi per la vita, appoggia la sua fronte sulla mia. All'improvviso sento delle urla e Mary, Jessie, mamma e nonna sono davanti a noi. Io e Will ci stacchiamo di scatto, ma sembra che nessuno lo abbia notato dato che sono troppo impegnate ad urlare.

-Cos'è successo mamma?- chiedo avvicinandomi a mia sorella quasi in lacrime

-Tu lo sapevi vero? Che tua sorella si è messa con uno di colore e che Jessie è bisessuale?- mamma e papà sono molto conservatori, ma non mi aspettavo una reazione simile. Sapevo che glielo avrebbero detto stasera dopo la cena, ma mi è passato di mente. Nonna non dice una parola, semplicemente accarezza la schiena di Jessie.

-E allora? Qual è il problema? Siamo nel 2019 e tu ancora hai questi pregiudizi?- chiedo alzando la voce al suo stesso tono

-E tu? Tu sei normale?-

-Mamma che discorsi sono? Cos'è normale per te? Quello che è convenzionale? Perché se è così io non voglio essere normale-

-Stella Rosy Jones fatti gli affari tuoi-

-Non parlarle così- interviene Mary

-Mary Stefania Jones io ti proibisco di vederlo ancora. Mi hai capito bene?-

-Tu non puoi proibirmi niente. Sono maggiorenne e questa è una mia scelta. Se non ti sta bene allora fa conto di aver perso una figlia- Mary corre in camera sua, seguita da Jessie. Mi volto in cerca di Will, ma non lo trovo. Deve essersene andato per lasciarci sole.

-Nonna per favore, prova a farla ragionare tu. Questa non è mia madre- dico prima di andare di sopra.

Mi ritrovo davanti alla porta della camera di Will, lo ringrazio velocemente per la sua discrezione e poi vado nella stanza accanto dove trovo Mary e Jessie sedute sul letto. Mi siedo fra loro e cerco di consolarle, anche se inutilmente. 

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