15. James e Rosy

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Mi sveglio un po' intontita per l'anestesia in una camera singola dell'ospedale. Mi hanno dovuto operare d'urgenza l'appendice perché era andata in peritonite. Sono sola nella stanza così prendo il telefono appoggiato sul tavolino di fianco al letto per chiamare mia sorella e vedo dei messaggi dell'atleta.

Re: Ehi, come va? Non abbiamo più parlato dal nostro "appuntamento" di ieri sera. Ti ho spaventata?

Io: Non mi spavento così facilmente. Non ti ho scritto perché sono in ospedale. Mi hanno appena operato l'appendicite

Re: E come stai ora?

Io: Non lo so... Ho scoperto che la storia con il mio ex era tutto un gioco per lui. Una scommessa. Per questo ho mangiato tutte le schifezze che ho trovato in camera e mi sono sentita male. Fisicamente ho dolore se provo a muovermi e non ho neanche tentato di alzarmi perché sono sola in camera e non vorrei svenire per il dolore, di nuovo. Ma credimi, emotivamente sto anche peggio

Io: Sto iniziando a credere di non essere fatta per amare e per essere amata

Re: Non dirlo neanche per scherzo! Tu sei capace di amare e meriti di essere amata perché hai un cuore enorme

Io: Come fai a saperlo? Neanche mi conosci

Re: Chiamalo sesto senso. Non sbaglio mai... Ti voglio fare un regalo per farti stare meglio

Io: Cioè?

Re: Ti dirò come mi chiamo. Beh il mio secondo nome, così almeno potrai chiamarmi in qualche modo invece che "atleta"

Io: Sicuro?

Re: Sì, ma anche tu dovrai dirmi il tuo secondo nome se ce l'hai

Io: Va bene. Inizia tu

Re: James

Io: Rosy

Io: Ora devo andare James. Non scordarti che sono pur sempre appena stata operata e sono in un letto di ospedale. Devo riposare

Nel momento esatto in cui poso il telefono entrano nella stanza Jessie, Mary e... Will? Che ci fa lui qui?

-Bella addormentata, come stai?- mi chiede quest'ultimo

-Bene. Mi fa un po' male, ma è normale. Che ci fai tu qui?- dico alzandomi leggermente per mettermi a sedere

-Sono venuto per te- dice guardandomi negli occhi, le mani nella giacca della squadra. Quel suo modo di guardarmi non so perché, ma mi fa sorridere

-Hai chiamato mamma e papà?- chiedo a Mary quando la situazione si fa un tantino imbarazzante

-Sì, volevano venire ma li ho rassicurati facendogli cambiare idea. Però vogliono sentirti più tardi-

-Certo-

-Noi andiamo a parlare con i medici per vedere quando ti dimettono. Tienila d'occhio tu Jefferson- dice mia sorella tirando Jessie per un braccio e facendo l'occhiolino a Will che ride e poi si siede sulla sedia accanto al mio letto

-Stella, devo dirti una cosa prima che tu lo scopra da altri- dice serio, le mani incrociate sulle gambe

-Che ne è di Jones?- scherzo, lui ridacchia e poi torna serio

-Ho aggredito Max-

-Cosa? Perché?-

-Quando lo hai scoperto... non ti avevo mai vista così prima. Neanche quando vi siete lasciati-

-Sì, ma non ne avevi il diritto!-

-Lo so. Ho agito d'impulso. È che vederti in quel modo. Non so, volevo proteggerti-

-È stato carino da parte tua volermi proteggere, ma io non ho bisogno della tua protezione, ne di quella di chiunque altro-

-Lo so, lo so. Non so spiegarti il perché, ma ho avuto l'istinto di doverti difendere. Mi dispiace-

-E lui come sta?-

-Sta bene. L'ho colpito solo sul naso quando non ce l'ho fatta più a trattenermi- confessa. Ha lo sguardo basso. È in imbarazzo e si sente in colpa. Non ha mai picchiato nessuno da quando lo conosco. Certo sul campo capita che si faccia male o lo faccia ad altri, ma è il rischio del gioco.

-Stella buone notizie. Domani verrai dimessa, ma dovrai stare a riposo per una o due settimane e poi verrai a toglierti i punti. Seguirai i corsi in camera senza alzarti o sforzarti troppo- Mary e Jessie sono tornate nella stanza e Will sembra sollevato di non dover più parlare della faccenda.

-Resteremo io e Jessie stanotte a farti compagnia-

-Non potete. Domani avete le lezioni da seguire- protesto. Non possono cambiare tutti i loro piani a causa mia

-Non decidi tu in questa situazione. Will puoi accompagnarmi all'auto così prendo la borsa?- chiede Mary

-Certo. Stammi bene Jones. Guarisci presto. Domani tornerò a vedere come stai e a riportarti al campus- Will mi fa l'occhiolino con il suo solito sorrisetto e poi insieme alla mia gemella escono dalla stanza. Jessie si siede sulla sedia dove prima si trovava Will ed è come se volesse dirmi qualcosa senza trovare il coraggio per farlo però.

-Sputa il rospo Jess. Che devi dirmi?- chiedo attirando la sua attenzione. Esita per qualche instante.

-Cosa c'è tra te e Will?-

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