36. Chiarimenti e inviti

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Passo i giorni seguenti rintanata nella mia camera e non faccio altro che leggere i messaggi di Will, tentare di rispondere per poi scoppiare in lacrime.

-Posso?- chiede mia madre aprendo leggermente la porta. Annuisco in silenzio mettendomi seduta sul letto per farle spazio.

-Come ti senti?-

Alzo le spalle continuando a giocare con il cuscino.

-Non vorrai mica passare il capodanno così vero? Per un ragazzo poi-

-Non è solo per lui- dico a fatica

-Ti manca la nonna non è vero?-

Annuisco cercando di trattenermi dal piangere di nuovo questa mattina.

-Lei mi consiglierebbe la cosa migliore in questo momento-

-Sicuramente. Lei sapeva sempre cosa dire perché riusciva a capire il tuo stato d'animo... Siete sempre state molto legate-

-Non voglio stare così per un ragazzo. Dimmi cosa devo fare mamma-

-Perché non pensi a cosa ti direbbe la nonna in questo momento? Io ti lascio sola-

Aspetto che mamma esca dalla stanza prima di prendere il cellulare. Senza rendermene conto lo sto chiamando.

-Stella, ciao- sembra sorpreso

-Dobbiamo parlare Will. Puoi venire da me?-

-Sì, arrivo subito-

-E non farti vedere da nessuno quando vieni-

Arriva in meno di cinque minuti e si arrampica sul balcone della mia camera per salire però lo noto quando ormai sta entrando in camera mia.

-Hey- dice entrando nella stanza e fermandosi sulla porta

-Ciao Romeo- cerco di scherzare

-Sono felice che tu mi abbia chiamato- fa per avvicinarsi, ma io indietreggio fino a sedermi sul letto

-Questo non significa che ti abbia perdonato. Avevo solo bisogno di parlare con te-

-Lo capisco. Allora che succede?- si siede di fronte a me sul letto

-Hai avuto tante occasioni per dirmi la verità, perché non lo hai fatto. Soprattutto dopo aver visto come stavo quando ho scoperto che anche Max mi aveva mentito-

-Avevo paura. Paura che tu potessi rifiutarmi e non potevo. Non avrei potuto sopportarlo perché quando ho scoperto che eri tu, era già troppo tardi. Mi stavo già innamorando di te-

Per la prima volta da quando è arrivato alzo lo sguardo e lo punto su di lui incredula.

-Sì, Stella. Sono innamorato di te-

-Voglio essere sincera con te, come lo sono sempre stata, anche se non è stato reciproco. Anch'io credo di essere innamorata di te, ma non ne sono sicura e non posso ne voglio capirlo ora. Perché voglio solo piangere la morte di mia nonna e cercare di andare avanti. È per questo che ti ho chiamato. Perché ho bisogno di te, come amico-

-Sai che sono qui per te, ma tu devi smetterla di avere paura della vita vera. Quella che ci aspetta dopo il college. Non sei più una bambina Stella, ormai sei una donna-

Mi alzo dal letto e vado al centro della stanza e Will mi segue fermandosi di fronte a me.

-Vieni al ballo con me- dice guardandomi negli occhi

-Cosa?- distolgo lo sguardo per un attimo dal suo

-Vieni alla festa dell'università con me- ripete abbassando la voce e accarezzandomi il braccio fino a prendermi la mano e mettersi in ginocchio. Mi abbasso anch'io e mi appoggio sulle ginocchia per essere alla sua altezza. Giochiamo un po' con le nostre mani finché non intreccia le sue nelle mie. Guardo per un secondo come si intersecano bene e poi torno a guardare lui. Così bello. Con la speranza negli occhi e il sorriso che non gli ha mai lasciato il volto da quando è entrato in camera mia.

-Così tutti sapranno che c'è qualcosa tra noi-

-Che lo sappiano-

-Infrangerai molti sogni di molte ragazze-

-L'unica che mi interessa è qui di fronte a me-

-Va bene... Ma come amici soltanto-

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