Capitolo 21

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È passato ormai un anno, un anno magnifico e pieno di emozioni. Rory e Peter hanno un anno e stiamo tutti a casa mia e di Roger a festeggiare. Abbiamo cambiato casa, ora è più grande a 4 piani ed è in periferia, con una piscina, due garage... insomma è bellissima.
-Ed ecco a lei piccola Rory, UNA BAMBOLA MEGA ENORME DI...- esclama Freddie mentre Mary gli passa il regalo -ME!- e questo è l'ultimo regalo da parte di tutta la band... non ci posso credere.
Io e Roger ci guardiamo straniti e confusi mentre ci teniamo mano per mano ma poi scoppiamo a ridere vedendo quanto sia Rory che Peter sono felici a giocarci e a tirargli i capelli.
-Grazie mille ragazzi, davvero.Ora però direi che si è fatto tardi e i piccoli qua devono andare a dormire- annuncio prendendo i piccoli in braccio, anche se iniziano a dimenarsi e piagnucolare. Sono ormai le 21.30.
-Va bene alla prossima Fiamma!- esclama tutta la band
-Roger...- si avvicina Brian al biondo -diglielo ok?- gli sussurra all'orecchio ma diciamo che ho un udito abbastanza buono. Roger annuisce e poi tutti gli invitati se ne tornano a casa.

-Finalmente- tira un lungo sospiro Roger mentre scende dalle scale e si butta poi sul divano. È appena andato a far dormire i piccoli ed è una impresa.
-Roger... di che stava parlando Brian prima?- gli chiedo sedendomi vicino a lui e accarezzandogli i capelli mentre tiene la testa sulle mie gambe.
-Hm... a niente...- gli piace quando faccio così e lo so benissimo, infatti uso questa tecnica per fargli dire tutto quello che tiene nascosto, come quella volta che si era mangiato lui i biscotti dei bambini ma ha dato la colpa al cane.
-Roger dai- gli sussurro all'orecchio continuando con i grattini alla testa.
Lo sa che non amo le sorprese, sono troppo curiosa.
-Partiamo per un tour... in Giappone e poi subito dopo in America...- mi guarda dal basso coi suoi occhioni azzurri. Non mi frega con questo sguardo.
-Quanto staremo via?- ormai sono abituata ai concerti che fanno, in molti ci andiamo tutti insieme quindi non sono preoccupata, e ci rimaniamo per un paio di mesi delle volte, massimo massimo.
Non mi risponde e vedo che si rialza e mette seduto per poi poggiare una mano sulla mia coscia.
-Ecco... io partirò, voi dovrete rimanere qui...-
-Ok... ma per quanto, Roger?-
Scena muta.
-Roger non farmi spaventare ti prego- poggio la mano sulla sua e gliela accarezzo.
-Un anno.- dice tutto d'un fiato e abbassa lo sguardo.
Impallidisco immediatamente.
-Stai scherzando spero- dico alzandomi di scatto dal divano e incrociando le braccia. Lui si alza davanti a me e porta le mani sulle mie spalle.
-Amore credimi, passerà velocemente e poi esistono i telefoni, ti chiamerò a casa tutte le ore e...-
-Roger no.- sbotto abbassando la testa e scuotendola.
-Abbiao due figli piccoli, che dovranno vivere un anno senza il padre, Roger! Sai che so cosa si prova a vivere senza genitori anche solo per un anno!- mi allontano mettendomi le mani nei capelli.
-Amore lo so avevo chiesto per i biglietti per tutti e quattro ma è un viaggio troppo lontano e i bambini non resisterebbero a tutti quei viaggi e concerti. Ti prego... ci pagheranno il triplo di quanto ci pagano normalmente-
-Ti prego... ti prego... non stai dicendo sul serio- scuoto la testa e inizio a piangere -non ce la faccio senza di te anche solo per una settimana, figuriamoci un anno- inizio a singhiozzare e a coprirmi il volto con le mani. Sento che si avvicina e mi abbraccia, amo i suoi abbracci così avvolgenti, caldi... mi mancherà tutto questo.
-Poi chissà cosa succederà in un anno, chi incontrerai e... e...- mi blocca baciandomi.
-No amore, non succederà te lo giuro. Lo giuro su i miei figli, e su di te.- mi guarda profondamente negli occhi per poi ritornare a baciarmi.
Finiamo per abbracciarci stesi sul divano, zitti, pensierosi ma entrambi sappiamo che non possiamo fare altrimenti.

The classmate - Roger TaylorDove le storie prendono vita. Scoprilo ora