America pov
Ero così emozionato per la gita che non avevo chiuso occhio per tutta la notte. Avevo preparato la valigia e ci avevo messo: un pigiama, un ricambio per ogni giorno più altri due per evenienze, lo spazzolino e tutto l'occorrente per l'igiene del corpo, i caricabatterie, la Nintendo switch e un quaderno e una matita per disegnare. Non ci avevano ancora detto le camere perché dovevano farle i professori e questa cosa non mi piaceva. E se fossi capitato con Cina e Vietnam?!. Improvvisamente qualcuno bussò alla porta e poi sentii la voce di Canada.
" America vieni a mangiare, poi nostro padre ci accompagnerà a scuola"." Ok arrivo". Ero triste perché non volevo che ci accompagnasse papà, ci avrebbe di nuovo detto tutto quello che per lui era giusto o sbagliato. Scesi a fare colazione e sfortunatamente anche mio padre era seduto a tavola. Passai davanti a lui e bisbigliai un piccolo 'buongiorno', ma lui non mi guardò neanche. Sospirai e presi una pera e una banana. " Mi raccomando America, in gita non diventare più grasso di quanto tu non lo sia già". Sentivo il mio cuore frantumarsi quando lui mi diceva quelle cose. Mangiai tutto e poi corsi in bagno. Iniziai a piangere mentre mi guardavo allo specchio e più mi guardavo, più capivo che mio padre aveva ragione, ero davvero grasso. Mi lavai la faccia e i denti, poi andai in camera mia per vestirmi. Indossai una felpa nera e un jeans, allacciai le scarpe e scesi giù dalle scale portando la valigia. Canada e mio padre erano già vicino alla porta.
" Sempre il solito ritardatario. Spero che in gita non farai figuracce come al tuo solito... anche se conoscendoti non ci riuscirai a non metterti in mostra facendo qualcosa di stupido". Io cercai di non ascoltarlo ma non ci riuscivo. Mio padre sarebbe dovuto essere in prima fila per sostenermi e invece mi trattava come uno scarto. Salimmo in macchina e partimmo per andare al posto da dove sarebbe partito il pullman. Guardai fuori dal finestrino felice di poter stare lontano da mio padre per cinque giorni ma preoccupato per quello che sarebbe potuto accadere in gita.Piccolo salto temporale
Arrivammo dove il pullman sarebbe dovuto partire ed erano già tutti lì, anche i genitori che stavano salutando uno a uno i propri figli. Addirittura USSR stava salutando Bielorussia con un bacio sulla fronte. Avrei voluto che anche mio padre mi salutasse con un bacio sulla fronte. Stavano già entrando nel pullman ma tecnicamente eravamo in tempo.
" Visto America? Se tu non fossi la solita lumaca saremo arrivati in orario" disse Canada e mio padre annuì. Che vita di merda che avevo. Scendemmo dalla macchina, prendemmo i bagagli e li portammo nel portabagagli. Io e Canada aspettammo che papà ci venisse a salutare, e in effetti lui venne ma saluto solo Canada con un bacio sulla fronte. Poi si girò verso di me con uno sguardo deluso e alzò la mano in segno di saluto. Io ricambiai cercando di trattenere le lacrime e ci dirigemmo verso l'entrata del pullman. Grecia che era ultima, aspettò che finissi di sistemare il bagaglio così sarei salita con lei. Mi aveva detto che lei è Italia si erano fidanzati e io avevo sempre fatto il tifo per loro. Dai si vedeva da un miglio di distanza che si amavano. Io salii prima di Grecia nel pullman ma non riuscivo a vedere neanche un posto libero. Molti paesi mi salutarono mentre passavo e io ricambiavo continuando a cercare un posto. Vidi un posto vicino a Italia ma era logico che si sarebbe seduta Grecia e quindi passai oltre. Verso la fine trovai un posto ed era proprio vicino a Russia!Russia pov
Credevo che non avrei dormito per tutta la nottata ma invece ho dormito benissimo. Visto che la fermata del pullman era vicino a casa mia, nostro padre ci accompagnò a piedi. Nella valigia ci misi lo stretto indispensabile: un ricambio per ogni giorno, l'occorrente per l'igiene, caricabatterie del telefono e un libro da leggere. Sembrava strano che mi piacesse leggere ma in realtà adoravo leggere. Quando la sera non riuscivo a dormire leggevo, lasciando che la mia mente venisse portata attraverso quelle pagine di avventure. Alla fermata arrivammo per primi e visto che non c'era nessuno ne approfittai per salutare papà abbracciandolo fortissimo." Mi raccomando Russia, fai il bravo e divertiti". Disse mio padre baciandomi sulla fronte. Io annuii e proprio in quel momento arrivarono tipo tutti. Smisi di abbracciare mio padre è andai verso i bulli. Dopo esserci salutati, Cina prese la parola." Allora ragazzi, non sappiamo ancora le camere, chiunque saranno i vostri compagni di camera, non dovete dimenticare che noi dobbiamo prendercela con le nostre solite vittime ok?". Noi annuimmo e in quel momento arrivò il pullman, mettemmo le valigie nel portabagagli e salimmo nel pullman. Visto che eravamo dei bulli come sempre ci mettevamo dietro a tutto, ma io mi sedetti un po' più avanti rispetto a loro perché non volevo parlargli. Mentre aspettavo di partire immaginavo con chi sarei finito in camera, e se fossi finito con America!?. Parlando di America, mi accorsi di non averlo visto salire, speravo soltanto che non perdesse il pullman. Cominciai a spaventarmi ma poi lo vidi salire seguito da Grecia. Si guardava attorno in cerca di un posto e appena vide che ero seduto solo, si avvicinò con un gran sorriso che mi fece arrossire. Non mi interessava dei bulli dietro di me in quel momento, ero concentrato su America e sul suo sorriso." Hey Rus!" disse America agitando la mano. Io arrossii ancora di più per il soprannome che mi aveva dato." Hey Meri" non so perché io gli abbia dato un soprannome ma sembrava carino. Lui ridacchiò quindi immaginavo gli fosse piaciuto. Il pullman partì e salutammo i nostri genitori dal finestrino. Volevo poggiare il mio braccio sul poggia gomiti ma non mi accorsi che non c'era e caddi sopra America. Lui iniziò a ridere non troppo forte e potevo dire che mi piaceva la sua risata, ma questo richiamò l'attenzione dei paesi lì vicino che si girano a guardarci. Io divenni un pomodoro e mi rialzai." Hey... tutto b-bene... Rus?" Disse America cercando di non ridere." S-si". Guardai fuori dal finestrino cercando di nascondere le mie guance rosse mentre America continuava a ridere cercando di non fare rumore.Dopo circa venti minuti a fissare il vuoto venni riportato alla realtà da un peso sulla mia spalla. Girai la testa e diventai di nuovo rosso. America si era addormentato sulla mia spalla ed era dannatamente carino. Guardandomi attorno notai che tutti si erano addormentati. Girai la testa per guardare Cina e Vietnam dietro di noi e quello che vidi mi lasciò a bocca aperta. Vietnam era sulle gambe di Cina con la testa sul suo petto mentre Cina lo stava abbracciando. Presi subito il mio telefono e scattai una foto, forse mi sarebbe servita in futuro. Più li guardavo più mi veniva voglia di fare la stessa cosa con America, così lo abbracciai per avvicinarlo di più a me. Lui si accoccolò sul mio petto mentre io gli accarezzavo la schiena. Era così carino quando dormiva. Mi addormentai anch'io, poggiando la mia testa sulla sua e lasciando che i miei occhi si chiudessero.
Mi svegliai dopo circa tre ore e mezza a causa della suoneria di uno dei professori. America stava ancora dormendo beatamente. Controllai che tutti stessero dormendo e poi baciai America sulla fronte. Sentii delle risate, alzai gli occhi e davanti a me c'era Italia.
Italia pov
Volevo parlare ad America per chiedergli che regalo avessi potuto fare a Grecia. Ovviamente doveva essere una sorpresa così mi avvicinai al suo posto. Quando vidi lui e Russia abbracciati rimasi a bocca aperta poi Russia si svegliò. Non doveva essersi accorto di me perché iniziò a guardare America e le sue guance divennero molto rosse. Non credevo che a Russia piacesse America ma ok, poi però Russia diede un bacio sulla fronte di America. Io risi e questo fece subito girare Russia. Era tutto rosso e voleva smettere di abbracciare America." No, non farlo, non lo dirò a nessuno tranquillo". Lui non tolse le braccia." Non devi dirlo neanche ad America Italia, potrebbe odiarmi se lo venisse a sapere". Io annuii e andai verso il mio posto dicendo un'ultima cosa." Sappi che siete la mia nuova OTP". Non mi girai neanche, sapevo che era diventato tutto rosso. Arrivato al mio posto trovai Grecia che dormiva così feci il più piano possibile per non farla svegliare. Appena mi sedetti lei poggiò la sua testa sulla mia spalla e io misi un braccio intorno alle sue spalle per tenerla vicino a me. Guardai fuori dal finestrino e iniziai a pensare a quando io e Spagna eravamo migliori amici e nessuno poteva dividerci. Una volta eravamo andati al mare insieme, avevamo costruito castelli di sabbia e avevamo fatto lunghe nuotate. Giocavamo ad affogarci a vicenda oppure facevamo a gara a chi prendesse la pietra più grande dal fondale. Era così bello stare con lui, Spagna era l'unica persona con cui potevo parlare dei miei problemi e delle mie preoccupazioni. Tutto iniziò a cambiare quando iniziai a provare qualcosa di più per Grecia. Dissi tutto a Spagna che all'inizio cercava di far passare Grecia per una persona di cui non ci si poteva fidare, poi cominciò a non parlarmi più e poi iniziò a prendermi in giro. Darei qualsiasi cosa per tornare migliori amici.Terza persona pov
Arrivati all'albergo i professori dovettero urlare per svegliare tutti. I primi a scendere furono Italia e Grecia seguiti da Russia e America. I quattro rimasero a bocca aperta, davanti a loro si ergeva una struttura enorme, aveva un gigantesco cortile recintato e attorno c'era un bosco che ti faceva venir voglia di fare lunghe passeggiate immersi nella natura. Tutti i paesi stavano scendendo dal pullman ancora un po' assonnati ma l'enorme edificio davanti a loro li riempi di eccitazione. " Ok ragazzi, prendete i bagagli e mettetevi in una fila decente" dissero i professori dirigendosi verso la reception. Tutti li seguirono ma non in fila perché non erano bambini di cinque anni.
Entrati, aspettarono che i professori dicessero le camere. Alcuni erano in piedi, altri seduti sulle poltrone della reception e altri seduti sulle valigie. Tutti erano in ansia per le camere e per la gita.
" Ok ragazzi ecco le camere..."———————————————————————
Mi dispiace se ci ho messo tanto ma é iniziata la scuola purtroppo. Spero vi piaccia
STAI LEGGENDO
-5 giorni insieme- countryhumans Rusame e molto altro
Fiksi PenggemarÉ uscito un nuovo libro andatelo a vedere Ok non sono brava a scrivere una descrizione del libro quindi leggetelo per favore. - non sapevo il sistema scolastico delle scuole superiori in America quindi qui c'è quello italiano - niente sangue e depr...