Venerdí:Non chiamarlo maiale

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Russia pov
Appena arrivai a scuola mi diressi subito in classe mia, per fortuna erano tutti lì, anche America che stava parlando con Italia. Questo voleva dire che i bulli non lo avevano picchiato, meglio, non avevo voglia di assistere ad un'altra scenata. Appena mi sedetti America mi salutò come sempre e io ricambiai, poi Canada lo chiamò vicino a lui e così America si alzò. Io continuavo a guardarlo con la testa appoggiata sul gomito mentre con l'altra facevo roteare una matita. Canada iniziò a parlare ad America, lui per tutta risposta tornò al suo posto senza parlare e questo fece irritare molto Canada. Volevo quasi chiedergli cosa fosse successo ma non ero suo amico o almeno non ancora, poi qualcuno avrebbe potuto vedermi quindi mi limitai ad osservarlo mentre scarabocchiava su un pezzo di carta finché non arrivò la prof.

Salto temporale a metà della quinta ora

America pov
Che palle, un'altra giornata da cinque ore, almeno è quasi finita e poi potremmo andare a casa, mancano solo due giorni e poi GITAAAA. Ovviamente non stavo ascoltando la lezione di scienze, chi é che ascolta scienze?, così iniziai a disegnare. Inizialmente disegnai dei pianeti ma poi non so perché decisi di disegnare anche me e Russia seduti su delle stelle tenendoci per mano. Mi dimenticai che Russia era seduto vicino a me ma credo stesse dormendo come tutti, tanto la prof stava spiegando roba che interessava solo a lei e quindi non si accorse che nessuno l'ha ascoltava.
La campanella suonò e tutti si svegliarono dal loro sonno, io presi il disegno e lo misi in un libro che poi misi nello zaino.
Uscimmo tutti dalla classe e andai verso mio fratello, ero felice e non volevo rovinarmi la giornata ma appena gli arrivai vicino non vidi Italia e Grecia e cominciai a preoccuparmi.
" Scusate ma dove sono Italia e Grecia?"

Russia pov
Stranamente Vietnam e Cina avevano deciso di prendersi un giorno di pausa. Ero così felice e rilassato, non avrei dovuto vedere il povero America essere preso in giro. Effettivamente mi sembrava troppo strano che Cina e Vietnam non ci fossero, così decisi di farmi un giro per trovarli. Prima mi assicurai che America fosse al sicuro vicino a suo fratello e poi lì andai a cercare.

Italia pov
Stavo camminando insieme a Grecia verso l'uscita parlando del più e del meno. Adoravo la sua voce, era così melodiosa e soave e il suo sorriso era semplicemente la cosa più bella che potessi desiderare. Volevo chiederle di uscire sabato pomeriggio, come amici ovviamente, ero troppo timido per chiedergli un appuntamento." Senti Grecia ti andrebbe-"
" Guarda un po' chi cammina per la scuola~" disse qualcuno dietro di noi e c'era Germania che ci guardava con un ghigno, ma i suoi occhi sembravano non esprimere emozioni. Dietro di lui c'era Spagna ed io ogni volta che lo vedevo non riuscivo a non provare tristezza, odio e disgusto. Germania mi afferrò per il collo, mi sollevò e mi lanciò contro il muro mentre Spagna spingeva Grecia a terra. Mi faceva male la testa e avevo gli occhi chiusi mentre mi massaggiavo. Quando aprii gli occhi vidi Germania davanti a me che rideva chiamandoci perdenti e viscidi. Girandomi per guardare Grecia vidi con orrore che Spagna stava per darle un pugno, le sue pupille erano dilatate e il suo ghigno era enorme, sembrava un pazzo omicida. Senza pensarci due volte mi buttai davanti a Grecia e presi io il pugno dritto su una guancia. Spagna mi guardò scioccato, indietreggiò e poi scappò, mentre io lo guardavo un po' stupito e un po' deluso. Stranamente anche Germania iniziò a seguire Spagna ma si fermò vicino a me mentre Grecia mi si avvicinava. Germania si girò verso di me, rise e poi mi diede un calcio nello stomaco.
" NOOOOO" sentii Grecia urlare mentre mi accasciavo a terra raggomitolandomi. Mi faceva male il petto e non riuscivo a respirare. Sentii delle mani che mi scuotevano e sentii Grecia che mi chiamava piangendo. Dopo un po' mi calmai e riuscii a respirare normalmente mentre Grecia continuava a piangere e a scuotermi. Appena mi misi seduto lei mi abbracciò così forte che di nuovo non riuscii a respirare e pianse bagnandomi tutta la maglietta. Non mi dava fastidio anzi, mi piaceva che lei si preoccupasse per me anche se ero sicuro che lei mi vedeva solo come un amico." Grecia tranquilla va tutto bene" disse accarezzandogli la schiena per farla  calmare. Lei prese la mia faccia per poter guardare meglio il livido che si era formato sulla guancia." Ti fa tanto male vero?"" Non preoccuparti, sto bene". Grecia non sembrava rassicurata però sospirò e mi sorrise, quel sorriso mi fece dimenticare una parte del dolore." Grazie Italia ma non dovevi proteggermi". Io le sorrisi " Non voglio che nessuno ti faccia del male". Lei iniziò a piangere di nuovo e mi abbracciò e rimanemmo per circa un minuto sul pavimento, poi mi alzai e aiutai anche Grecia.
" Andiamo dagli altri" disse prendendomi per mano e cominciando a dirigermi verso l'uscita. Io arrossii e pensai che fosse il momento perfetto per chiederle di uscire." Grecia, che ne diresti se sabato pomeriggio andassimo a farci una passeggiata nel parco.?". Lei subito sorrise e annuì." Mi piacerebbe molto, a che ora?"" Alle 5:30 davanti all'ingresso del parco va bene per te?". Ero davvero felice che avesse accettato anche se non era un appuntamento.
" Certo" disse mentre arrivammo all'uscita dove c'erano ancora tutti quanti, la maggior parte stava parlando della gita. Andammo vicino ad America, Canada, Ucraina e Kazakistan e cominciammo ad uscire ma sentimmo qualcuno che correva verso di noi e appena ci girammo...

-5 giorni insieme- countryhumans Rusame e molto altroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora