*giovedì*
Mi sveglio bruscamente per colpa del cane che sale sul letto dimenticando il mio sogno.
Mi alzo dal letto, prendendo il telefono e vado in bagno per farmi una doccia.
Poso il telefono e aprendo l'acqua della doccia ripenso, per non so quale strano motivo ad Andrea e al ragazzo della fermata. Mi metto sotto il getto nella speranza di togliermi il pensiero dei due ragazzi.
*in classe*
"Come stai? Io ho paura per il compito di fisica! " dice Isabella nervosa.
"Ma dai tranquilla...spero solo che il professore sia paziente con noi." Cerco di aiutarla a calmarsi senza nessun risultato.
"Ah! prima quando eri in bagno ti è suonato il cellulare" mi porge il dispositivo e lo metto in tasca.
"Grazie" dico sorridendo.
*sul pullman*
"Te sabato vieni alla fiera...indovina? Davide vuole che tu venga" dice Laura gelosa.
"Perché? " dico stupita.
"Non lo so! Dice che ti vuole conoscere perché almeno conosce una persona in più...io non lo capisco" inizia a diventare isterica....fa ridere.
"Mah... senti io cerco di venire poi si vede" chiudo il discorso iniziano a fissare il sedionino che ho davanti a me.
*venerdì*
"Ma prof...la prego...non lo faccio più" dico supplicando il professore per farmi ridare il cellulare.
"No! Questo lo do alla Preside e poi tua madre parlerà con lei" va verso le scale "e con me." Dice facendomi sbuffare e alzare gli occhi al cielo.
Ma perché!? Perché io??? Come farò a dirlo a mia mamma...e a Laura...anche se credo che sia felice che non vada alla fiera con lei e Davide. Ed è colpa sua se ora il telefono ce l'ha il professore di fisica...e mia perché ho fatto l'errore di non toglirere il volume.
È il caso di andare alla fermata del pullman per non rischiare di perdere anche quello.
Dopo aver borbottato vari insulti per il prof e la fisica inizio a correre verso la fermata del pullman.
Faccio un sospiro di sollievo notando che il pullman non é ancora passato.
Mentre scendo dal pullman vedo mia mamma attraversando e inizio a prepararmi una scusa per la storia del telefono.
Mentre vado verso di lei inizia a ridere, e senza rendermene conto inizio a sghignazzare.
"Sai gia tutto? " chiedo preoccupata.
"Si" continuando a ghignare.
"Scusa non volevo! Stavo guardando l'ora ed è tutta colpa del prof! Vede attraverso gli oggetti! Sen-"
"Ma mi racconti com'è successo? " dice tranquilla e curiosa.
"Allora" inizio" praticamente mi era arrivato un messaggio e mi-"
"Da chi" chiede curiosa.
"Da nessuno" continuo il discorso "allora... mi ero scordata di metterlo in silenziono e così ce lo metto... e fin qui tutto bene" respiro "poi prendo il telefono per guardare l'ora e sento il professore di fisica dire: 'Martina dammi il telefono...quando è troppo è troppo!' E gli do il telefono...poi...al cambio dell' ora vado dal prof e mi dice 'questo va alla preside...tua mamma deve parlare con me quando verrà a prenderlo!' E quindi... questo é tutto" dico turbata.
"Ah...in pratica ti ha preso il telefono"
"Già"
"Già...quasi dimenticavo! Sei in punizione" dice sorridendo.
Ma che diavolo?!?!?!
***
"No non posso più venire...sono in punizione" dico a Laura che è dall' altra parte del telefono.
"COME IN PUNIZIONE?!?" quasi mi sfonda i timpani per colpa della sua voce alta e squillante.
"Già"
"Vabbè sarà per un'altra volta" dice fingendo di essere triste.
"Okay...io vado a mangiare...ehm ci vediamo sul pullman...ciao"
Chiudo la telefonata sospirando amareggiata e poso il cellulare sullla scrivania della mia camera. Sono un idiota.

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BE ME...BE FREE
Teen Fiction"Essere me...essere liberi sono entrambe due cose difficili da diventare e da vivere finché puoi..." Ragazza di 14 anni, dolce e intraprendente e con tanta voglia di vivere la libertà che non può ottenere nella sua giovane età. È anche la storia di...