8.flashback

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Cari lettori,

Mi scuso del ritardo e anche se scrivo male ma sto in depressione...che emozione.

Dedico questo capitolo  a Isabella (Lol) e gli faccio gli auguri di buon compleanno

Ok....ora mi dileguo.

Ciaoo e buona lettura❤❤

*una settimana dopo*

Mi sveglio nel bel mezzo della notte con le guance bagnate, per non parlare della grossa macchia nera di mascara che si trova sul cuscino. Mi scende, quella che spero sia l'ultima lascrima, che mi passa all'angolo destro della bocca. Ha il sapore di quelle lacrime amare...quelle derivate dalle delusioni avute dalle persone a te care.

Fra 24 ore é halloween e ne approfitteró per "sfogarmi" e raccontare alla mia migliore amica di Davide, anche se lui ha detto di non raccontare niente a nessuno.

Io e Ester ci conosciamo ormai da una vita e mi fido alla cieca di lei.

Mi passo le mani sul viso per riprendermi e poi prendo il telefono per vedere l'ora, il giorno e magari anche l'anno.

Il telefono segna le 4:30 del 31 ottobre...wow.

Un altro incubo. Un'altro giorno pieno di pensieri. Un altro giorno rintanata nel mio felpone rosso. Un altro giorno consumato a pensare alla causa della mia "depressione". Un altro giorno a pensare a lui da quando é successo quello che non doveva accadere.

Dai che sei forte...se sei riuscita a passare ieri, riuscirai ad attraversare anche questo giorno.

In effetti...la mia vocina interiore ha ragione.

Si lo so, non importa me lo ricordi.

Ookay...ehm sarà una giornata piuttosto stramba e presumo divertente.               

Speriamo.

Richiudo gli occhi e quelli che sembrano due minuti suona la sveglia. Mugulo e poi mi alzo dal mio amato letto. Vado verso l'armadio e mi prendo il felpone...sono giorni che non mi metto la giacca di jeans, quella indossata all'appuntamento.

So che é da pazza ma avvolte durante il giorno la vado ad annusare e rinizio a sognare. Ritorno a quattro giorni fa.

Mentre ero fra i miei pensieri e a vestirmi sono passati venti minuti, e sarebbe anche il caso di andare alla fermata del pullman che é praticamente sotto casa mia.

Scendo le scale, apro il portone e vado verso la mia solita fermata del pullman.

"Si va bene" guarda per terra" ok ciao".

E infine sospira.

Una Luna triste si accorge della mia presenza ancor piú triste.

"Cos'hai?" gli chiedo.

"Oggi Lorenzo non viene a scuola." risponde tristemente.

Sospiriamo insieme.

" Te perchè sei triste? Almeno tu non hai un ragazzo" dice ovvia.

"Infatti...non c'è cosa peggiore della friendzone." alzo gli occhi al cielo e poi inizio a fissare un albero piuttosto interessante.

*il giorno dopo*

"Okay allora a stasera" dico salutando la mia amica.

Ester chiude la telefonata e io mi ritrovo a fissare il telefono mentre sono fra le nuvole.

Lei sa dell'appuntamento ma credo non sappia del bacio.

Il telefono mi toglie dai miei """"""""lunghissimi e contorti"""""""" pensieri e guardo verso il telefono. Sullo schermo c'è la scritta "mamma"...nooooooo.

*flashback*

Che palle. Non é che mi sto annoiando..No no.

Per riempire la mia noia vado sulla chat di Davide, quella di Messanger(?) e la leggo dall'inizio fino a quando mi ha dato il suo numero per parlare anche su whatsapp.

Mi arriva un messaggio da lui.

"Ciao :)"                                                                    

"Ei " gli rispondo.

"Posso chiamarti?" mi chiede.

Che domande...certo!

"Si "

Mi alzo dal banco...ma mia mamma mi ferma.

"Marti dove vai?" mi chiede ansiosa mia mamma

Tranquilla mamma vado a drogarmi.

"Vado un attimo fuori a parlare con Isa" gli dico rassicurandola.

E scendo le scale alla spiderman fino ad arrivare del cortile del liceo e mi infilo le cuffie...dopo essermele infilate inizio a fissare lo schermo finché non appare la scritta "Davide (^-^)b" e trascino la cornetta verde dello schermo.

*52 minuti e un secondo dopo*

"Davide? Pronto? Davide?" e fisso il mio telefono scarico che giace sulla mia mano.

*fine flashback*

Inizio a fissare un punto... al quanto interessante. E inizio a farmi domande del tipo:
Perché sono idiota?
Perché sto fissando il vuoto?
Cosa devo fare?
Perché mi sto facendo queste domande?

Sei un idiota.

Già si sapeva coscienza.

"MARTINAA- urla mia mamma dalla stanza accanto- DAI CHE DOBBIAMO ANDA' AL CONAD"

"PERCHÉ?" Chiedo stanca "NON HO VOGLIA DI VENIRE CON TE RIMANGO A CASA!"

Lei risponde ma non ci faccio caso.

BE ME...BE FREEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora