**oggi**
Troppo tardi troppo tardi,erano le uniche parole che rimbombavano nella testa di Cheryl in quella stanza desolata, le forze le vennero meno all'idea che tutto fosse finito,che niente avrebbe portato indietro l'arcangelo che ora giaceva sul tappeto di fronte a lei,le ali incise nel legno e nella moquette a fuoco,ali d'arcangelo. Fece dei passi avanti e pensò che non aveva mai fatto uno sforzo tanto grande, sentiva lo scricchiolio del legno sotto alle scarpe, il suo sguardo avrebbe anche inquadrato una figura alla finestra che le dava le spalle,ma in quel momento la ragazza non vedeva altri che lui, Gabriele, a terra con una ferita nel petto, gli occhi chiusi come se dormisse. La ragazza si inginocchiò in silenzio portandoselo sopra alle gambe e stringendolo da dietro chiuse gli occhi tremando, nella sua mente scivolava un groviglio di pensieri, un profondo senso di colpa la trafisse fino a toglierle il respiro mentre l'uomo che le dava alle spalle si era voltato ad osservarla, Cheryl strinse forte il corpo di Gabriel scuotendolo appena, come se per un attimo stesse tentando di svegliarlo
"Gabriel...Gabriel ti prego,dobbiamo tornare a casa…"
Lui non rispose, di nuovo le parole "troppo tardi" le fischiano nelle orecchie fino a farla gridare dal dolore,una sensazione di impotenza,di sconfitta,di perdita le strinsero l'anima fino a strizzare fuori tutto il dolore,mentre il resto della sua mente rimaneva attonita,incredula ripetendo "non è vero,non sta succedendo"
"Non si sveglierà"
Sussurrò Lucifero al suo fianco ,si avvicinò a sua volta al corpo del fratello, chinandosi accanto a lui mentre osservava la ragazza in lacrime intenta a stringerlo, gli accarezzava i capelli castani come se fosse stato ancora vivo, non vedeva nessuna paura in lei,solo tanto dolore, non sembrò sorpresa di vederlo, sembrava quasi ignorarlo, di solito non faceva mai domande, ma stavolta voleva capire… Capire, un'umana che non stava reagendo come avrebbe dovuto.
"Non hai paura di me? "
Lei scosse il capo appoggiando le labbra tra i capelli dell'Arcangelo senza vita, chiuse gli occhi ed altre lacrime scesero come gocce di rugiada sulle guance arrossate, non urlava più ma il volto pallido si contrasse di nuovo in quella smorfia che Lucifero conosceva bene, dolore nella forma più pura,.a non era come quando la gente sulla ruota supplicava loro di smetterla,quel dolore sembrava più dolce, pieno di un sentimento che non riusciva ad afferrare, un sentimento che spingeva quella ragazza a stringere ancora un corpo senza vita. Sospirò piano
"Ora vuoi uccidermi?Non che tu possa riuscirci ma..vorresti provare?"
"No"
Fu la risposta secca di lei, la voce tremava e la sua voce era tremante come il fuoco di una candela sotto vento. Mentre parlava scuoteva lentamente la testa, come se pesasse più del suo corpo ed i capelli le cadevano davanti al viso,il volto si contrasse ancora di più e l'arcangelo caduto guardò di sottecchi la ragazza, sospirò di nuovo,chiedendosi fino a che punto un cuore poteva spezzarsi chiedendosi perché gli mancasse il respiro, e perché quella ragazza non stava provando ne a scappare, né ad attaccare
"Perché? "
"Perché stai soffrendo almeno quanto me"
Solo allora, quando riuscì a vedere gli occhi di lei dietro alle lacrime, Lucifero ebbe una piccola illuminazione, solo allora sembrò capire chi lei fosse, o meglio, cosa fosse, ricordava bene i sigilli che lo imprigionavano, ricordava bene la ragazzina dai capelli buffi senza vita, morta in nome suo, uccisa da un suo servitore, Agnus Dei,la chiamavano e a quanto pare lo era davvero. La osservò per un po' poi si accorse che anche lui stava stringendo la mano del fratello,lei intanto guardava altrove, scuotendo il capo incredula,il volto rilassato in un'espressione attonita, vuota di vita, colma di lacrime. Poi voltò quegli occhi verso di lui, facendolo sentire colpevole, colpevole? Davvero? Si sorprese di quel pensiero tanto quanto delle parole che seguirono uscendo dalle labbra morbide e bagnate di lei, si chiese che sapore avessero, avrebbe voluto chiederlo a suo fratello, ma tenne il pensiero dentro di sé ammucchiandolo nella sua odiata pila infinita di domande che lo avevano fatto cadere dal paradiso
"Se fossi arrivata prima…avrei potuto parlare con te,non dovevi farlo,non sei stato costretto"
"Lui ha cercato di uccidermi"
"Perchè tu non lo ascoltavi...siete proprio fratelli, lui nemmeno ascoltava mai,sai?lui era cocciuto...ma poi ha scelto di essere libero"
La osservava accarezzargli i capelli con una malinconia profonda come l'infinito, il volto di Lucifero comparve una smorfia di disgusto e per un attimo,di nuovo,aveva far del male a quella ragazzina che stava parlando troppo, stava stringendo il corpo senza vita di suo fratello, come poteva esserne degna? Poi la guardò di nuovo e vide che le sue lacrime non erano solo per Gabriele, no. Si inginocchiò tenendo stretta la mano fredda di Gabriele, osservando la sua mentre le piaghe sembrarono chiudersi, sentì una brezza sul viso ed anche sulle gote la pelle tornò normale, solo lui vide una piccola luce brillare sulle mani di Cheryl, ma non disse nulla e scosse il capo
"Io non sceglierei mai un branco di esserini deboli…imperfetti,errori di natura"
"Lo sa anche tuo padre, mi sono sempre chiesta chi fossero le vere marionetta del creatore… Noi? Voi?...non importa tutti i fili si possono tagliare"
"E le catene? "
Cheryl lo guardò per la prima volta, stava per dire qualcosa ma la voce di Bunny che la chiamava da sotto la fece voltare di scatto, si erano divise per cercare Gabriel, lei lo aveva trovato per prima ma probabilmente Bunny l'aveva sentita gridare ed ora stava salendo per raggiungerla, così lei sussultò stringendosi ancora di più a Gabriele
"Lui non c'è più, non può proteggerti, non può farti smettere di piangere, se tua sorella arriva qui, la ucciderò"
La ragazza rimase immobile, poi con sorpresa dell'Angelo caduto annuì piano e tornò a fissare Lucifero ed i suoi occhi presero una luce particolare, determinata, lui si chiese come facevano i cuori degli uomini a continuare a battere nonostante fossero ridotti in mille pezzi, come all'improvviso riuscissero a nascondere un dolore immenso in chissà quale cassetto per poi alzarsi con tutta la loro fragilità stretta in braccio come se fosse stata la cosa più preziosa al mondo. Si alzò in piedi dando un ultimo bacio sulle labbra di Grabriele sussurrandogli qualcosa, lentamente, raccolse i pezzi del suo cuore e si alzò in piedi al fianco di Lucifero osservandolo
"Senti...Puoi scatenare questa apocalisse, quest... scazzottata con Michele…ma prima posso farti vedere qualcosa? "
Lucifero soppesò il volto stanco della ragazza dai capelli del colore delle rose, si alzò anche lui in piedi sovrastandola con la sua altezza costringendola ad alzare lo sguardo, senza cambiare espressione posò una mano sulla testa di lei aspettando che si spaventasse, ma lei rimase in piedi, con tutta la sua fragilità, anche quella mano guarí dalle piaghe al tocco di lei, sorrise incuriosito, di certo recuperare le forze con una buona scusa lo avrebbe aiutati e quell'animaletto faceva proprio al caso suo. Cosí distrattamente si stiracchiò le grandi ali che sembrarono occupare tutta la stanza e si stiracchiò anche la schiena scrollando le spalle emettendo un forte fruscio, il collo scricchiolò con uno schiocco secco
"Va bene, non ho fretta, dimmi dove dobbiamo andare"
"Scegli tu una città,la prima che ti viene in mente e che magari non stia cadendo in pezzi"
Lui inarcò un sopracciglio con fare interrogatorio, poi però fece spallucce incuriosito e si preparò a sfiorare la fronte della ragazza, ma la sua manina lo fermò all'improvviso come se si fosse scordata qualcosa, lui non si allarmò ed attese una sua spiegazione,non sembrava la tipa da fare trucchetti ed inganni come suo fratello
"Ma..non portarmi a Parigi…per favore"
Lucifero non comprese quella reazione, la osservò indeciso, inarcando un sopracciglio per un attimo pensieroso, ma poi pensò che quel dettaglio non fosse importante, decise di ignorarla, voleva sbrigarsi a vedere "quella cosa" cosí accantonò la domanda su Parigi nello schedario che aveva appena rinominato "Cheryl" e chiuse il lucchetto
"Va bene.. "
Si sorprese ad aver istintivamente usato un tono tanto dolce, morbido, che sembrò per un solo minuscolo istante aver fatto sentire la ragazza al sicuro, per un istante i suoi lineamenti si rilassarono ,sospirò chiudendo gli occhi, pronta a spostarsi dove avrebbe voluto lui e lui si chiese come fosse la sua pelle al tocco, scacciò anche quel pensiero e le sfiorò la fronte.
La sua pelle era cosí morbida..
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Stars are cracks on heaven's floor
ParanormalI fratelli Winchester non vanno a caccia da soli, sono seguiti da due sorelle, le gemelle Singer Bunny e Cheryl ed entrambe sembrano condividere il destino dei due fratelli: attirare calamità. Cosa accadrà alla squadra di cacciatori attira calamità...