Not again

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"Pace non trovo, et non ò da far guerra;

e temo, et spero; et ardo, et son un ghiaccio;

et volo sopra 'l cielo, et giaccio in terra;

et nulla stringo, et tutto 'l mondo abbraccio.

Tal m'à in pregion, che non m'apre né serra,

né per suo mi riten né scioglie il laccio;

et non m'ancide Amore, et non mi sferra,

né mi vuol vivo, né mi trae d'impaccio.

Veggio senza occhi, et non ò lingua et grido;

et bramo di perir, et cheggio aita;

et ò in odio me stesso, et amo altrui.

Pascomi di dolor, piangendo rido;

egualmente mi spiace morte et vita:

in questo stato son, donna, per voi"

Su un letto a baldacchino coperto da lenzuole di seta, Lucifero sfogliava le pagine di un vecchio tomo con lo sguardo interessato e concentrato sulle parole del poeta, mentre Cheryl era appoggiata sulle sue gambe con un ghiacciolo tra le labbra e lo sguardo puntato verso gli affreschi della grande stanza d'albergo di Firenze che li ospitava,probabilmente era il più' costoso nei paraggi , la ragazza scoprì' una certa passione per quei quadri e quegli affresci, non aveva mai avuto molto tempo per coltivare passioni al di fuori della caccia e di tanto in tanto decoupage. Si voltò verso di lui quando lo sentì' muoversi appena, con fare tranquillo si mise su un fianco, la testa ancora poggiata sulle sue ginocchia come un gattino, lo guardo' per un po' portando le braccia sotto al mento e sollevando i piedi in alto si stiracchio' per sgranchirsi i muscoli ancora tesi per le varie cacce della settimana

"Ti piace Petrarca? "

Chiese mordendo il ghiacciolo e facendo una strana smorfia a causa del freddo, odiava la sensazione di cervello congelato, invece Lucifero rise appena nel vederla reagire in quello strano modo, lui non riusciva a provare certe sensazioni come dolore o "cervcello congelato" come lo chiamava lei, non aveva fame, freddo, caldo, nulla... e quelle poche emozioni che provava non riusciva a decifrarle, agiva d'istinto ma quando ci rifletteva su non sapeva dargli un nome, soprattutto quelle volte in cui si trovava a voler stringere quella ragazza senza romperla in pezzi, a stringerla come se volesse tenerli assieme, e baciarla sulla fronte come se fosse la cosa più preziosa che avesse mai avuto tra le mani. L'arcangelo scosse appena il capo sentendo la ragazza punzecchiarlo in cerca di attenzioni, cosi' sospiro' appena a causa di tutti quei pensieri da rinchiudere nel cassetto tornando a fissare la ragazza in cerca di un pretesto per parlare, cosi' prese di nuovo il libro e lo apri' su quella poesia che stava leggendo e glie la mostro'

"Questa l'ha scritta per me? "

La ragazza dai capelli di ciliegio fece spallucce voltandosi verso di lui con fare enigmatico

"E chi è la donna che ti tiene in prigione?"

L'arcangelo sorrise appena incerto, mettendo via il vecchio libro, tirandola piano verso di sé per fregarle di mano il ghiacciolo, sorrise dandole un colpetto in fronte quando lei si ribellò inutilmente trovandosi un ala in faccia che la separo' dal suo ghiacciolo alla fragola, rassegnata alla sconfitta sospiro' e si sistemò al suo fianco osservandolo mentre mordeva via un pezzo di ghiacciolo, la ragazza sorrise sospirando e guardandolo con falsa aria di rimprovero gli prese di nuovo il ghiacciolo con uno scatto appena l'ala si scosto' da davanti per permettere all'arcangelo di darle una risposta e guardarla in viso

"Ma io non sono in prigione.. "

Cheryl fece spallucce inclinando il capo, poi gli rubò di nuovo il ghiacciolo, o meglio, lui glielo lasciò fare guardandola pensieroso

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