Il pomeriggio a venire rimasi a fissare il bigliettino che Giovanni mi diede qualche ora prima, con la testa piena di domande in un andirivieni di pensieri, come la gente di una metropoli durante l'ora di punta dei treni.
"Sta dicendo il vero? Alieni collegati ad atti paranormali, è possibile? Ha contatti paranormali? - ma, più importante - Sarà pericoloso dar conto alle sue parole o, se dovesse darne, seguire le sue istruzioni?", questi sono solo alcuni dei pensieri che balenarono nella mia testa in quel grigio pomeriggio d'inverno. I casi paranormali, è vero, aumentarono sensibilmente nell'ultimo periodo, ma nessuno arrivò a pensare che questo aumento fosse collegato ad una presenza del genere, di cui non è nemmeno appurata l'esistenza.Dopo qualche momento di esitazione, presi il telefono, tirai la leva posta sotto la sedia, abbassando lo schienale per sdraiarmi, e chiamai Giovanni. Dopo le presentazioni, senza troppi giri di parole, mi domandò:"Prima ti ho detto che i casi paranormali sono accomunati tra di loro dagli alieni, credi nella loro esistenza?", la mia risposta fù colma di sarcasmo:"Credo in gente che fluttua recitando frasi al limite del blasfemo, non vedo perché non dovrei credere in esseri grigiastri con enormi occhi neri, corporatura minuta e tre dita al posto di cinque." seguì un silenzio imbarazzante e, qualche istante dopo, una risata da parte sua.
"Be', che tu ci creda o meno, non importa. Ciò che importa è che ti ho visto nelle mie visioni, assieme ad altre tre persone. Assieme a voi, ho visto altri esseri viventi, non di questo pianeta. La loro pelle era nerastra e leggermente in trasparenza, rendendo visibili le loro vene, rosse come il fuoco. Gli occhi gialli, striati, sembravano bruciare. La loro corporatura non era minuta, anzi, le loro spalle erano larghe e squadrate come le braccia, che terminavano in mani con quattro dita appuntite come aghi. Le lunghe gambe terminavano nei piedi, senza dita, anch'essi appuntiti. Ma la visione non termina qui, infatti ho visto anche capsule di diversi tipi, forme e dimensioni, quelle predominanti erano le capsule criogeniche e quelle contenenti liquidi. All'interno delle capsule c'erano varie creature, principalmente chimere, fusioni tra umani e animali, esperimenti malriusciti e altri orrori biologici." rimasi in silenzio per tutta la sua descrizione, per poi rispondere:"Sono solo delle visioni, come puoi essere sicuro dell'esistenza di ciò che hai visto? Come puoi garantirmi che stai dicendo il vero? E perché ti stai fidando di me parlandomi di ciò? D'altronde, ci conosciamo appena.".
Il tono di Giovanni, che rimase con una costante enfasi, quasi giocosa, si fece subito serio e la sua risposta fu tagliente:"Ho visioni sin dalla nascita e si sono rivelate sempre giuste. Per questa mia dote, i miei genitori si disperarono per aver dato alla luce un soggetto paranormale, un figlio del demonio, e come dargli torto... in più, non sono mai riuscito a integrarmi in qualsiasi gruppo, venivo sempre isolato, nessuno voleva avere a che fare con un bambino paranormale come me. Imparai a non mostrare i segni di questa mia veggenza, ma fu inutile. Alle medie ne parlai con una persona che ritenevo mia amica e la notizia si diffuse a macchia d'olio, portando allo stesso risultato. E alle superiori? Be', ritrovai dei compagni di scuole precedenti e si diedero da fare per far sapere a tutto l'istituto della mia sinistra dote." fece una pausa e lì interruppi il suo discorso:"Perché ti fidi di me? Potrei tranquillamente spifferare agli altri questa tua dote e saresti di nuovo da capo a dodici.".
"So già che non lo faresti, il mio sesto senso mi dice che di te posso fidarmi. D'altronde ti ho già visto in una mia visione, assieme a quei altri tre ragazzi... Son sicuro che li incontreremo presto." fece una risata breve che, se l'avessi avuto davanti, son sicuro che l'avrei vista sfociare in un ghigno "Comunque, so già che non ti fiderai di me fin da subito... Dopotutto, anche tu sei un emarginato, o sbaglio?" quell'ultima frase fu tagliente come una lama appena passata sopra una mola dal più abile dei fabbri, mi lasciò senza parole. Dopo una pausa, risposi:"Come fai a saperlo? Stamattina siamo stati accanto soltanto per due ore e non mi hai nemmeno rivolto uno sguardo, anzi, sei stato attento soltanto alla spiegazione del professore!", il mio tono era tutt'altro che calmo, al contrario suo:"Rilassati, ho il dono paranormale della veggenza dopotutto. Nella mia visione eri l'unica persona distinguibile da una folla informe proprio perché ti eri diviso da essa. È abbastanza come prova per farti capire che le mie visioni non falliscono mai?", stavolta rimasi davvero senza parole e lui se ne accorse, facendomelo notare con una terza risata.
"Va bene, per quanto sia assurda la tua storia, voglio crederti. Allora, hai detto che nelle tue visioni c'era una razza aliena con diverse creature all'interno di capsule. Perché credi che questo sia collegato ai casi paranormali?", riprese il tono di prima:"All'interno di quelle capsule ho visto esseri paranormali di casi già risolti, come Reine Parcheval e Rolanda di Vernois, assieme ad altre donne considerate streghe; ho visto ragazzine con volti inumani e occhi completamente neri eccezion fatta per la minuscola pupilla bianca, luminosa come una stella in mezzo al firmamento e ho visto cani, gatti e altre bestie con fauci insanguinate, occhi spalancati iniettati di sangue ed enormi sorrisi quasi identici a quelli di noi umani. Direi che sono una prova sufficiente per ricollegare gli alieni ai casi paranormali, non credi?", rimasi davvero stupito, tutto ciò era troppo elaborato e dettagliato per essere una bugia.
"Ok allora, ti credo. Spero però che tu abbia un piano per scoprire se anche questa tua visione si rivelerà corretta." risposi dopo una pausa piuttosto esagerata. "Certo, ho intenzione di investigare!" rispose immediatamente, con tono determinato, "E" aggiunse "ho già nel mirino vari soggetti, e uno tra loro sarà il nostro primo obiettivo.", "Nostro?" domandai, incerto. "Sì, nostro! Se non mi aiuterai tu, che sei stato presente nella mia visione, chi lo farà?", ormai mi aveva messo con le spalle al muro, non potevo più rifiutare, così risposi:"E va bene, hai vinto tu, Giovanni." e continuai con una leggera risata. "Ottimo! Siamo un duo allora! Ti aggiornerò sui dettagli tra poco." disse con tono entusiasta, per poi continuare:"Conosci Telegram? Ti manderò tutto lì.". Chiuse la chiamata di colpo, senza salutare e senza darmi la possibilità di farlo.
Mentre aspettavo un suo messaggio, rimasi a fissare il soffitto, pensando e ripensando a ciò che mi aveva detto, alla razza aliena, alle creature in cattività e, dettaglio da non trascurare, agli altri 3 ragazzi che, evidentemente, non conosceva nemmeno lui. La vibrazione del mio telefono interruppe il silenzio che era calato nella mia stanza e fermò i miei pensieri che viaggiavano senza apparenti correlazioni come in un astratto flusso di coscienza. Sbloccato il telefono, mi ritrovai il messaggio di Giovanni: un file contenente dozzine e dozzine di pagine su alcuni dei casi paranormali più famosi del momento, scelte con scrupolo da quotidiani online e news nelle pagine più rinominate di Instagram.
Posai il cellulare e guardai fuori dalla finestra, il sole era tramontato da tempo ma la pioggia non ne voleva sapere di fermarsi. Andai in cucina, per cenare, e dopo una quarantina di minuti mi sdraiai a letto per addormentarmi. Inutile dire che non ci riuscii immediatamente: passò più di un'ora prima che io potessi prendere sonno, la mia mente era satura per via degli stravaganti discorsi di Giovanni. Mi ci volle un bel po' a sopperire i miei pensieri e, una volta zittiti, sentii le palpebre pesanti e sprofondai nel sonno.
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Society's Paranormals [In Riscrittura]
Paranormal"Il crepitio della pioggia che si scaglia sulla finestra, il ticchettio ritmato dell'orologio appeso nella porzione di muro al di sopra della lavagna e il mormorio dei miei compagni di classe: ecco la mattinata tipica di una sezione di paranormologi...