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Mi prese per i fianchi, e sorridendommi mi baciò. Portai le mie mani alle sue guance, portandolo giù alla mia altezza.
A:-Ti amo Giada..-

Aprii gli occhi e mi misi a sedere sul letto sbadigliando.
Ancora una volta lo stesso sogno..
La sveglia suonava fastidiosamente, facendomi venire voglia di fiondarla dal balcone.
Andrea. Dovevo vedermi con Andrea. Pensando a cosa mettermi entrai in doccia, insaponandomi.
Una volta finito optai per un top fino all'ombellico color senape a costine, con qualche sottile riga bianca posta in orizzontale a mezza manica e dei mom jeans chiari. Misi la cinta e constatai di dover fare un altro buco. Perdevo sempre più chili, nonostante mangiassi come un porco in calore. Abbinai delle Air Max 97 giallo senape e la vai il viso e i denti, passando al trucco: sistema le sopracciglia, misi eyeliner, mascara e un lip gloss della Glossier. Mi guardai allo specchio e mi ricordai del giacchettino che richiamava le scarpe e la maglia, accompagnato al berretto nero che mi regalò il mio migliore amico. Presi un borsello da mettere a tracolla e ci tirai qualche soldo, le chiavi di casa e i biglietti delľ autobus.

Misi le cuffiette con la musica e chiusi casa.
Tirai su il cappuccio e chiusi il giacchetto, infilando le mani nelle tasche di quest'ultimo.
corsi alla fermata dell autobus e aspettai qualche minuto che arrivasse.
salii e timbrai il biglietto, premdendo poi posto a sedere infondo.

citofonai e la voce scazzata e impastata di sonno del mio migliore amico mi fece sorridere.
-Dai Giadi', sali che mi preparo.-
apri il portone e corsi per le scale.
La sagoma di Andrea a petto nudo e con i capelli bagnati mi travolse, stritolandomi.
-Mi sei mancato rigatone!-
Esclamai scompigliandogli il ciuffo.
-Anche tu Giadina!-
Rispose baciandomi la fronte.
mi fece entrare nel suo appartamento. Salutai la mamma ed il fratello maggiore e lo seguii in camera sua.
-Sai che questo si chiama barare vero?-
Chiesi lanciandomi sul suo letto.
-Cos..perché?-
Si mise a ridere, aprendo l'armadio.
-Non ci vediamo da tre mesi e mi fai questo?Cioè spiegami sta storia cos'è sto metro e novantacinque oh?-
Ironizzai guardandolo infilarsi una maglia blu di dubbio gusto.
-Ma sei tu che sei nana-
Disse lanciandosi sul letto affianco a me.
-come sono andate le vacanze?-
Mi chiese sfilandomi il cellulare dalle mani.
Lo guardai negli occhi e risposi.
-Boh sono scesa giù a Napoli dai nonni e poi abbiamo passato le vacanze lì fino a metà luglio, poi siamo stati a Pescara da papà e devo dire che tra loro due va un po' meglio...Vabbè dai, tu invece?-
Poggiò la testa sulle mie gambe accendendosene una.
-Io sono rimasto qua a Milano, sai che la nostra situazione economica non ce lo permette..-
-proprio di questo volevo parlarti..credo che mio padre abbia trovato un impiego per tua mamma, nella sua azienda.-
-E me lo dici così!?-
Scattò sedendosi sul letto.
-Ti giuro che sei la migliore!-
Si tuffò tra le mie braccia, riempendomi la guancia di baci.
-Andre io non ho fatto nulla, il lavoro lo ha trovato mio papà, io glie ne ho solo parlato-
Esclamai allontanandolo.
Aveva gli occhi lucidi e una lacrima solitaria gli scendeva dal viso.
-Hey, non piangere daii-
Lo abbracciai e gli diedi un bacino sulla guancia.
-Glie lo vuoi dire?-
Chiesi accarezzandogli il viso.
-Sì sì sì! andiamo vieni che aspetti!?-
Mi prese per il polso trascinandomi in cucina.
-Mamma dobbiamo darti una notizia!-
-State insieme?-
Intervenne il fratello.
-Eww..no-
Urlammo all'unisono.
La mamma si sedette, pulendosi le mani sul grembiule.
-Mio papà ti ha trovato un impiego nella sua azienda!-

-Bro, vuoi?-
Chiesi passandogli il joint.
Buttai fuori il fumo, guardandomi attorno.
-Ti ricordi quel bacio?-
Chiese passandomela.
-Sì...eravamo talmente ubriachi che tre secondi dopo abbiamo vomitato dappertutto-
Ridacchiai pensando ad altro.
-Tanto non valeva nulla per nessuno dei due, no?-
-Mh mh-
Sussurrò giocando con i miei capelli.
Per qualche secondo ci fu un silenzio rilassante, poi si irrigidì mettendosi composto e smettendo di giocare con i miei capelli mi fece una domanda guardando in basso.
-Ma..se tipo una volta uscissimo?-
L'imbarazzo era palpabile, e proprio in quel momento mi chiamò Maria Sole, la mia migliore amica.
-Dammi un secondo ok?-
Andrea annuì scocciato, spegnendo il mozzicone nel posacenere.
-Ciao Sole, che c'è?-
-Sbrigati, Danilo e Alessio si stanno per menare con quelli di tu sai chi. Davanti al parchetto, ti aspetto con Andrea.-
Attaccai subito, senza neppure rispomdere.
-Muoviti, ci dobbiamo sbrigare.-
-Cosa sta succedendo?-
Chiese confuso Andrea vedendomi di fretta.
-I nostri bro, stanno davanti a Vittorio. Ti spicci?-
Corremmo in macchina e ci sbrigammo a partire.
-Davanti al parchetto.-
Mise in moto e partimmo.

-No bro tu mi devi 90, con 30 mi ci pulisco il culo hai capito? È coca mica le paglie che vi fate voi.-
Vittorio si avvicinò ad Alessio e lo spinse.
-Oh bada alle mani fre.-
Andrea si parò davanti a Maria Sole, Danilo e Alessio.
-sennò che fai?-
Rise uno dei tipi.
Ivan sbucò da dietro, dall'alto del suo metro e novanta, intimorendo Vittorio.
-Meglio che non vi fate vedere chiaro?-
A Danilo venne dato un ceffone, così sfociò tutto in una rissa.
-Togliti Giada. Non voglio che ti fai male.Sono questioni che riguardano la mia gente e questi scemi di merda.-
-Vittorio, non mi dici mica cosa fare-
Risposi mollandogli una ginocchiata. Gli diedi un pugno in faccia e per poco non perse i sensi.
Spostammo tutti in un vicolo e ce ne andammo, senza dare nell'occhio.

-Comunque gli abbiamo rifatto il culo eh-
Rise Alessio sorseggiando la sua Faxe nera.
-Già, ma evita altri affari con quei coglioni Alè-
Gli consigliò Danilo sistemandosi vicino a Maria Sole.
Misi la testa sulla spalla di Ivan, finendo la mia sigaretta.
-Comunque tra poco devo partire.-
Ci annunciò triste il ragazzo su cui ero poggiata.
-Quanto stai via?-
-In realtà non torno, mi trasferisco a Copenaghen..-
-Cosa scusa!?-
Sbottai guardandolo.
-Hey, tornerò a trovarvi, ricapiterà di stare insieme eh-
Si scolpevolizzò lo scandinavo.
-No ma fammi capire, sei nato ad Oslo, sei stato in Italia e tra un po' risali a nord in Danimarca?-
Alzò le mani.
-Colpa dei miei.-
-Mi sono perso qualcosa?-
Andrea era tornato, e aveva due birre in mano, la mia e la sua.
Gli feci cenno di sedersi e mi ascoltò.
-Beh, tra pochi giorni parto per la Danimarca, vado a Copenaghen per il lavoro dei miei.Mi trasferisco lì, ma sicuramente scenderemo giù qualche volta.-
-No bro. Che presa a male..-
Prese la sua birra e fece un sorso.
-Si ma tra quanti giorni?-
Chiese Maria Sole dopo aver baciato Danilo. Si sono fidanzati, e sono una cosa troppo aww e cute.
-Cinque..-

ma ciao!
si, ok?! sono ancora viva, purtroppo, come state? io bene dai apparte i casi umani che mi ritrovo come compagni di classe e i compiti. :<♡
scriverò qualche capitolo qua aspettando un lampo di genio per under pressure. Sta prendendo una piega stramba e non so se vi continua a piacere :/
in ogni caso, ditemi nei commenti se vorreste che continuassi questa storia e under pressure o solo questa o solo u der pressure o nessuna delle due o boh :), e se avete qualche idea per questa e l'altra storia consigliatemi pure qua sotto♡
vi chiedo inoltre di lasciare un commentino per dirmi se vi piace, come state o ciò che volete, e una stellina pucciosina se il capitolo vi è piaciuto.
A me come inizio fa un po' cagare, ma non importa Ù.Ù

yours,
-aliceinwonkaland♡

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