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Girai il chiavistello con timore, non sapevo davvero cosa aspettarmi. La porta cigolò rompendo il silenzio e lasciando intravedere la camera matrimoniale all'interno. Tutto l'arredamento era bianco e nero ad accezione dei petali di rosa rossi, sparsi sulle coperte immacolate. Un altro grande specchio circondava la parete del bagno accanto al letto, per cui si poteva vedere ogni angolo della stanza attraverso il riflesso.

Maledii la mia solita fortuna per avermi regalato quella simpaticissima situazione di disagio ed imbarazzo. Come se tutto ciò non bastasse, Jimin si avvicinò alla scultura, a forma di cuore e fatta di asciugamani, per leggere un bigliettino posato sui petali.

"Fatene buon uso." lesse ad alta voce ed entrambi abbassammo lo sguardo sul pacchetto di preservativi seminascosto dalla scultura.

Lo vidi mordersi il labbro in difficoltà per la prima volta da quando lo conoscevo.

"Inizio ad avere freddo, vado a cambiarmi." dissi piano e mi rinchiusi nel bagno, al sicuro da Jimin.

"Intanto vado nel corridoio per avvisare Seokjin e Hoseok, qui non c'è linea."

Quando sentii la porta chiudersi, mi fiondai dentro la doccia per riscaldarmi e finalmente rilassai i muscoli irrigiditi dal nervosismo. Avrei dormito accanto a Jimin, mezza nuda; sperai che fosse solo un sogno, ma era troppo assurdo persino immaginarsi tutto ciò.

Asciugai l'intimo con il getto caldo dell'asciugacapelli ed indossai la camicia nuova: sembravo un nano da giardino, mi mancava solo un berretto di lana. Poi tornai verso il letto e Jimin rientrò poco dopo con ancora i vestiti fradici incollati al corpo; dovetti distogliere lo sguardo perchè il mio cuore, già indebolito da tutta quella situazione, non avrebbe retto un altro colpo.

Abbandonai le terga, indolenzite dal viaggio, sul bordo del letto che avrebbe assistito alla mia prima notte fuori con un uomo e, per caso, buttai gli occhi allo specchio accanto.

Il mio respirò si mozzò a metà gola.

Potevo vedere tutto il bagno da quel punto, come se ci fosse solo un vetro a separare le due stanze. Jimin si sfilò la maglia con un gesto rapido e si calò i pantaloni, prima che potessi emettere anche solo una sillaba. Per fortuna o sfortuna - dipende dai punti di vista - era girato di spalle verso la doccia, quindi riuscii a vedere solo la sua schiena e...bé...quelle due forme perfette che formavano il suo sedere.

"Jimin!" alzai la voce per farmi sentire.

Chiusi gli occhi prima che lui si voltasse verso il richiamo ed abbassai la testa per impedirmi di cadere in tentazione.

"Lo specchio...non è uno specchio." spiegai con la bocca secca.

"Ti è entrata l'acqua nel cervello?"

"Si vede tutto il bagno da qui, volevo solo..."

Poi un pensiero balenò nella mia mente, come i fulmini che si stavano abbattendo all'esterno.

"Mi hai visto nuda prima?" strillai come un fringuello.

"No, ero fuori. Stupida. Davvero si vede tutto?" il suo tono era troppo tranquillo.

"Sì, ma adesso sono girata verso la finestra, così puoi lavarti senza problemi."

"Puoi guardarmi, non ho nessun problema." rise di gusto prima di accendere l'acqua della doccia.

Maiale pervertito.

Dovevo credere che non mi avesse visto? In effetti la luce proveniente dallo specchio era talmente fioca che non attirava l'attenzione, come se il vetro fosse coperto da un leggero velo scuro. E poi avevo iniziato a spogliarmi quando lui era praticamente sulla porta per uscire.

7 Reasons for Living ❦p.jm.❦CONCLUSA✔️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora