Epilogo

656 33 25
                                    

Yuri's POV•

Se avessi fatto pagare il soprapprezzo per tutte le volte che una donna aveva spiaccicato le sue labbra laccate sulla tazzina, sarei diventata miliardaria.

Sembrava quasi che indossassero il rossetto rosso sulla soglia così da spalmarlo sul bordo di ceramica, creando spennellate scarlatte da far invidia agli artisti contemporanei. Puntualmente, poi, arrivavano clienti frettolosi proprio mentre borbottavo bestemmie.

Non potevo nemmeno imprecare in pace.

Infatti non appena iniziai a strofinare il canovaccio sulla tazza, una voce profonda apparve alle mie spalle.

"Scusa, posso avere un americano?"

Ancora una volta mi chiesi come potesse avere un effetto del genere una banale domanda, perché la tazzina partí per un viaggio suicida. Balzò sul bancone accanto a me e si schiantò contro il pavimento riempiendo il locale con il rumore di cocci rotti.

"Yuri-chan!" mi riprese la mia collega il lontananza. "Fai attenzione!"

Aveva ragione e così mi scusai con il cliente appena arrivato. Oltrepassai il lungo bancone per chinarmi sui pezzi di ceramica, mentre un ragazzo si accucciava in soccorso. Le dita lunghe sembravano dei lunghi rami tempestati di boccioli di gemme colorate. Erano ben curate, quasi maniacalmente, in confronto le mie parevano quelle di un cavatore. La tesa del cappello batteva sulla mia fronte ad ogni suo movimento e così alzai lo sguardo sul viso in penombra.

"Non sai fingere, fai proprio schifo a recitare." mi ammonì il ragazzo.

"In realtà, ti stanno guardando tutti. Quindi è un successo assoluto." ribattei offesa.

I suoi occhi castani saettarono nell'ambiente circostante per controllare che non stessi mentendo, poi tornarono su di me.

"Il piano era attirare l'attenzione delle ragazze, non di tutto il locale,"

"Stai passando come un carinissimo ragazzo super gentile che aiuta la barista a pulire il suo stesso disastro. Cosa vuoi di più?"

"Offrimi un caffè."

"Pure? Mi sembra di aver già fatto abbastanza."

"Pregherò Jimin di farti divertire più di una volta stanotte."

"Non serve che glielo dici tu, Tae." dissi con un tono fiero.

Ci rialzammo e tornammo ai nostri posti. Ancora mi chiedevo perché volesse che fingessimo di non conoscerci, forse credeva di avvicinare qualche ragazza intrepida. In effetti, alcune lo stavano fissando mentre borbottavano tra di loro, dalle loro espressione si notava un certo interesse.

Come poteva passare inosservato un ragazzo con un Panama, pantaloni larghi e camicia Bianchi? E di una bellezza non indifferente a prescindere dall'abbigliamento eccentrico.

"Ti vesti sempre così quando vuoi attirare l'attenzione?" chiesi ricordando il nostro primo incontro.

Stava per rispondere quando un'altra voce familiare giunse dal retro.

"Ehi, io non ti pago per chiacchierare con i clienti!"

Sbuffai platealmente per colpa del proprietario intransigente ricevendo alcune occhiate curiose da un paio di ragazzi poco lontani.

7 Reasons for Living ❦p.jm.❦CONCLUSA✔️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora