•18•

833 48 7
                                    

***

"Sono a casa!"

Spazzolai le scarpe sullo zerbino e poi indossai le mie pantofole pelose senza ricevere alcuna risposta. Pensavo che almeno Jimin fosse in casa, mi sembrava di ricordare che non lavorasse quel giorno. I miei soffici passi si sentivano a malapena nonostante il silenzio, poi udii due voci basse provenire dal giardino. Mi avvicinai all'esterno non capendo perchè mi premurassi di non fare rumore, forse per il suono soffuso di quelle parole che sembravano raccontare un segreto. Così appoggiai la schiena vicino alla porta scorrevole del salotto per origliare chiunque stesse parlando, anche se sapevo che non avrei dovuto.

"Dove l'hai presa?" sentii chiedere Jimin.

"L'ho vista in un negozio di antiquariato e non ho resistito." rispose il maggiore.

Sommersa dalla curiosità, mi sporsi appena in modo da capire meglio. Per Fortuna i due ragazzi mi davano le spalle, seduti sulle sedie di vimini, e vidi Seokjin armeggiare con quella che sembrava una vecchia chitarra. Stava cercando di accordarla liberando nell'aria note stridule e roche, mentre Jimin lo fissava quasi contrariato.

"E' da anni che non suono. Mi manca molto." ammise Jin dopo aver posato lo strumento sulle ginocchia.

"A me mancano loro, ogni giorno di più."

Cercai di capire a chi si riferisse Jimin, poi un lampo percorse la mia mente. Ricordai la foto del salotto, quei adolescenti sorridenti dei quali non avevo mai sentito parlare, se non quelle poche parole di Hoseok. Avevo notato che parlarne era stato davvero uno sforzo enorme per lui, come se fosse accaduto qualcosa di grave che li aveva spinti a separarsi per sempre.

"Anche a me, Jimin. Per questo ho comprato la chitarra, voglio ricordarli nel mio piccolo."

Intravidi il minore prendere il cellulare e scorrervi un dito sullo schermo mentre raccoglieva le ginocchia al petto. Le dita lunghe di Seokjin pizzicarono le corde ed una dolce melodia aleggiò nell'ambiente circostante come un petalo di ciliegio sospinto dal vento.

"Hyung, per favore." La voce di Jimin si incrinò stonando con la dolcezza del suono della chitarra.

"Fa male, lo so. Ma per una volta non voglio fuggire dal nostro passato. Facciamolo soprattutto per Taehyung e Jungkook."

Ci fu una lunga pausa nella quale i due compagni si scambiarono degli sguardi disperati, ma Jimin abbassò il capo quasi in segno di resa di fronte alla determinazione dell'altro.

"Non ne abbiamo più parlato per paura di ferirci, ma noi siamo qui grazie a loro. Non dobbiamo mai dimenticare il loro sacrificio, la nostra vita è dipesa da loro due. Possiamo ricambiare loro questo favore, no?"

Sentii la terra mancare sotto i miei piedi per un momento: allora quei due ragazzini erano morti? Compresi perchè non avrei dovuto ascoltare di nascosto, mi ero appena intromessa nel loro intimo passato che avevano tenuto nascosto per ovvi motivi. Il mio corpo si fece più pensate sotto quella triste scoperta, purtroppo sapevo fin troppo bene cosa volesse dire perdere le persone che ami. Volevo andarmene per lasciarli nei loro preziosi ricordi, però rimasi immobile perchè mi avrebbero sicuramente vista sgattaiolare in camera mia. Ancora la soave melodia riempì l'aria circostante e poi una voce seguì il ritmo morbido delle corde pizzicate dolcemente. Un timbro leggero come una piuma volò dritto nel mio petto, ferendomi piacevolmente. Il mio cuore, dapprima pensate, si alleggerì sotto l'effetto di quelle semplice frasi.

Mi sentivo rinata.

Jimin cantava con una tale naturalezza da far mozzare il fiato, anche se sembrava persino distratto dallo schermo del cellulare. Poi la musica cessò, quando Seokjin sbagliò alcune note e si scusò con l'amico dicendo che non ricordava bene lo spartito dopo tutti quegli anni di inattività.

7 Reasons for Living ❦p.jm.❦CONCLUSA✔️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora