Guardian Angels - La Scelta

Capitolo 3: She already knows

GRACE's POV

Il terreno torna prepotentemente sotto i miei piedi, morbido e instabile; l'aria, improvvisamente fredda e umida, mi investe insieme a un odore di foglie bagnate.
Faccio un respiro profondo, cercando di non cadere per terra. Poi apro gli occhi, ritrovandomi a faccia a faccia con il piccolo bosco di South Park Gardens dove si nasconde l'entrata al Darkwood.
A essere sincera, me lo ricordavo diverso.
Quando ci ero venuta con Devin non gli avevo prestato troppa attenzione, occupata com'ero a stare dietro al mio Angelo Custode, ma al mio ritorno con Amberly e Giusy avevo avuto modo di osservarlo bene. Mi era sembrato in tutto e per tutto un bosco normale, a parte per la strana sensazione di isolamento dal mondo che sembrava darmi.
Ora, invece, il bosco sembra diverso: pieno di vita, eppure silenzioso. È come se potessi sentire echi lontani di voci e balli, ma non potessi vederli.

In altre circostanze avrei temuto di essere capitata nel bosco sbagliato. Magari in uno di quelli visitati da piccola con i miei genitori in qualche posto remoto del Canada. Il mio cervello avrebbe potuto visualizzare un altro bosco per sbaglio, durante il teletrasporto.
Sarebbe stato un bel casino, devo ammetterlo.
Ma ora non temo di aver sbagliato, e il motivo è molto semplice: basta alzare di poco lo sguardo verso il cielo per trovarlo privo di stelle. Nessun bosco fuori città avrebbe mai un tetto privo di stelle quanto questo. L'aria è pulita, nella vera natura, e non c'è abbastanza luce per soffocare quella dell'universo.

Ancora inebetita dal teletrasporto, e in qualche modo incredula del fatto che io, da sola, sia riuscita ad arrivare fino a qui senza mai uscire dalla mia camera, inizio a camminare alla ricerca dell'arco d'entrata. I rametti scricchiolano sotto le mie suole, producendo un suono quasi piacevole.
Ci metto più del previsto a trovare i due alberi dalla posizione particolare. Quando finalmente li vedo, lì a pochi passi da me, il mio cuore perde un battito. La consapevolezza di essere vicina alla meta, la vera meta, riempie il mio corpo di adrenalina. Sono ubriaca di aspettative, angosce ed emozioni.
Non farti illusioni, Grace. Devin probabilmente non è qui. E potresti non trovare nessuno disposto a portarlo da te. Sai com'è il suo carattere, non tanta gente vuole averci a che fare.
Zittisco le voci nella mia testa e mi dirigo verso il più vicino dei due tronchi, per poi appoggiare una mano sulla corteccia, all'interno dell'incisione circolare.
"Non ho intenzioni diverse da quelle della comunità." Proclamo. "Non ho desideri differenti da quelli dello svago. Non sento altro che libertà, in questo mondo dominato da regole."
Chiudo gli occhi, aspettando di essere sbalzata in avanti. La prima volta l'impatto mi aveva fatto sbattere la fronte contro il tronco.
Lezione imparata: oggi mi reggo saldamente.

Passano due, tre, sette secondi. Niente.
Possibile che non abbia sentito lo sbalzo, questa volta?
Riapro gli occhi e, rivolgendoli verso quello che avrebbe dovuto essere l'ingresso al Darkwood, trovo di nuovo i due alberi incrociati.
Una valanga di dubbi inizia ad assalirmi, mandandomi in panico.
E se potessero accedere solo gli Angeli Custodi? E se il Guardian Angel posto a farmi la guardia si fosse accorto della mia assenza?
E se incontrassi persone che ho conosciuto all'Hous e che potrebbero smascherarmi da un momento all'altro?

"È attrazioni differenti, non desidèri, pivella."
Una voce improvvisa, proveniente dalle mie spalle, interrompe il mio flusso di domande e mi porta a sobbalzare dallo spavento.
Mi giro, ritrovandomi faccia a faccia con tre ragazze vestite in tenuta, come me. Mi squadrano divertite, ma senza malizia negli occhi.
L'adrenalina sale alle stelle. Potrebbero riconoscermi da un momento all'altro, notare il mio atteggiamento sospetto, capire che sono un'umana.
Fingi, Grace. Sei stata allenata per questo.
Raddrizzo le spalle, e rivolgo loro un'occhiata che ostenta sicurezza.