Capitolo 9 - Compassione

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Sa dello hyung? Cosa sa esattamente? Chi gliel'ha detto? È stato Yoongi stesso? Perché avrebbe dovuto? Oppure Jungkook? E se Hobi abbia scoperto qualcosa? Ma poi davvero qualcuno oltre me si ricorda ancora di due anni fa?

«Ti piace, no?»

Il vortice di domande si ferma alla domanda di Taehyung, il mio sguardo rimane incollato a terra, temo l'espressione del mio amico. Non voglio vedere compassione per un amore mai iniziato, rabbia per un segreto mai rivelato o disappunto per un umano che tale non si può definire. Devo rispondergli, sembrando il più naturale possibile, ma il mio continuo evitare il suo sguardo non aiuta di certo:

«E cosa te lo fa pensare?»

Mi scappa una risata nervosa, non sono riuscito a trattenerla.

«Si vede.»

«Ti sbagli.»

«Ti conosco da troppo tempo per potermi sbagliare.»

«E invece ti dico che questa volta ti sbagli.»

Tengo i pugni stretti, quasi a voler forzatamente trattenere tutte quelle verità che vorrei riversargli addosso.

«Jimin-ah...sai quando guardi un'opera d'arte e non capisci minimamente il significato nascosto in essa? Quella è una persona innamorata. Ma quando cominci a studiare l'artista, a comprendere il suo vissuto e il motivo per cui ha deciso di dipingere...ecco che anche i significati nascosti delle sue opere vengono a galla. Questo sei tu per me.»

Gli occhi di Taehyung incontrano i miei mentre alzo lo sguardo, la curiosità ha sconfitto l'orgoglio. L'espressione di Tae non rispecchia nessuna di quelle che ho immaginato: le iridi intrise d'innocenza, mentre un timido sorriso si disegna sulle sue labbra, colorano il ritratto di un volto intimorito. La preoccupazione nelle sue parole sembra quella di una mamma verso il suo bambino che non smette di piangere, cercando di capire il motivo del suo pianto senza farlo crollare in un fiume ancora più straripante di lacrime.

«E anche se fosse? Sta con Hobi, io che posso farci?»

Una nuova vittoria per l'orgoglio: Tae deve rimanere fuori da tutto ciò e fuori ne rimarrà per sempre. Cercherò di chiudere l'intera conversazione qui.

«È vero...ma questo non ti ferma dall'amarlo...puoi sempre cercare di fargli contraccambiare i tuoi sentimenti, al massimo fallirai...ma fallirai con orgoglio.»

Ed è lì che la mamma fa l'errore. Pensa a se stessa, non riuscendo a mettersi nei panni del figlio. Allora il bambino piange a dirotto, senza mai fermarsi, finché non riesce a rigettare tutta la colpa delle proprie azioni nella madre.

«Orgoglio, eh?»

Schiocco la lingua sinceramente infastidito dalle parole del mio amico.

«Ma vaffanculo te e il tuo orgoglio...» colpisco violentemente con un pugno il ripiano con il lavandino, «ma cosa minchia ne sai di quello che mi passa per la testa?!»

Ho alzato la voce. Non mi piace farlo con Taehyung, ma con lui non riesco a trattenere le mie emozioni. Rimane fermo, affatto sorpreso dal mio atteggiamento.

«Sei un'opera d'arte, ti conosco da troppo tempo...smettila una buona volta di sparare cazzate! Apri gli occhi! Qua fuori non è mica tutto rosa e fiori come nel tuo fantastico mondo pieno di quadri e foto del cazzo! L'amore perfetto e felice come lo credi tu non esiste. La realtà non è quella che credi, Taehyung! Un giorno capirai che la continua ricerca del vero amore non è che una grandissima minchiata scritta solo nelle favole.»

Con l'aumentare delle parole, diminuisce la distanza tra noi due: giungo a stringergli una spalla con la mano, cercando di sfogare tutta la rabbia in quella stretta, così da poter porre fine a quel mare di parole.

«Mi dispiace.»

Le parole sussurrate da Taehyung mi hanno fatto capire quanto il mio mondo sia un incubo, al contrario della realtà in cui vive lui. Quello fuori luogo sono io. La compassione nei suoi occhi, l'emozione più umana dell'insensato mondo in cui viviamo, è così radicalmente diversa dalla rabbia infondata del mio vuoto senza fine. Non ho fatto in tempo a realizzare tutto ciò che vedo Jungkook affacciarsi alla porta del bagno.

«È ora di andare.»

L'indifferenza della sua voce mi fa intuire che non ha sentito nulla della conversazione. Taehyung non esita ad abbandonare la mia presa e ad avvicinarsi al maknae, uscendo dal bagno. I due si allontanano davanti a me, l'uno con il braccio sulla spalla dell'altro. Il loro universo sembra così felice nonostante tutte le difficoltà da cui sono circondati. Dov'è finita quella mia stessa spensieratezza?

La scintilla, flebile, inizia a bruciare sulla mia pelle.

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