Un battito cardiaco si perse nel vuoto della disperazione.
Yoongi si staccò da me il più velocemente possibile mentre Jungkook cercò di raggiungere la porta per chiuderla, ma fallì nel suo intento e Namjoon comparse davanti ai nostri occhi, o almeno una versione particolare di Namjoon. Non potemmo trattenere le risate mentre ammiravamo il nostro leader nelle vesti di una brutta copia di Sailor Moon. Per noi fu una fortuna: la sua ubriachezza non gli fece comprendere ciò che stava accadendo attorno a lui e oltretutto era intento a imprecare contro gli altri per averlo ridotto in quelle condizioni contro il suo volere. Allora noi tre rimasti fuori approfittammo della confusione per rientrare nella stanza mentre invece Namjoon la abbandonava. Ad accoglierci trovammo Taehyung e Seokjin divertiti che raccoglievano da terra alcuni accessori del costume del nostro leader, sembrava nessuno si fosse fatto domande sulla nostra assenza, o almeno così mi sembrò finché non sentii addosso un peso, il peso della colpa, dato dallo sguardo di Hoseok che mi squadrava dall'alto in basso in cerca di risposte alle sue domande. Cercai di ignorarlo e lasciai la notte trascorrere senza troppe preoccupazioni o pensieri inappropriati, volevo che solo il divertimento governasse quelle ultime ore.
Sprofondò il buio. Il suono della sveglia. 7:30 del 10 marzo 2016. E un mal di testa che non sembravo essere l'unico ad avere. Credo di aver dormito tre ore. Mi alzai cercando di riprendere coscienza nonostante l'alcol in corpo e il primo ricordo nitido che comparve nella mia mente fu la sensazione delle labbra di Yoongi sulle mie. È tutt'ora un ricordo caldo e felice, mi basta pensare a quel momento per sentirmi come su una nuvola, immerso nella gioia di pochi istanti. Ma cercai di allontanare subito il pensiero. Mi guardai attorno e notai che nella stanza mancavano Yoongi e Hoseok, non volli pensare al motivo della loro assenza e mi recai subito in cucina per bere dell'acqua. Ma di fronte alla camera dello hyung c'è quella di me e Hobi, dalla quale uscivano le voci della coppia mancante, sembravano discutere. Mi fermai ad ascoltare, incuriosito, e mi sorpresi a sentire il mio nome pronunciato da Hoseok con tanta diffidenza, e forse anche rabbia:
«Perché eri con Jimin?»
«Che c'è? Non ti fidi di me? Credi che possa tradirti?»
«E se così fosse?»
«Beh, ci rimarrei un po' male...», Yoongi accennò una risata, seccato, eppure era davvero così: lo aveva tradito.
«Allora? Che avete fatto fuori tutto il tempo?»
«Niente...mi avete fatto bere talmente tanto che mi sono sentito male e Jimin mi ha aiutato, tutto qua.»
«Potevi chiedere a me, non a Jimin.»
«Non volevo rovinarti la festa...»
La risposta sarcastica di Hoseok, infastidì particolarmente quello che doveva essere il suo ragazzo:
«Quanto sei altruista...»
La porta davanti a me si aprì violentemente, per un pelo non mi colpì. Yoongi si allontanò da quella camera, senza rimanere molto sorpreso dalla mia figura. Il suo sguardo non sembrava davvero arrabbiato o particolarmente nervoso, anzi sembrava tranquillo, forse troppo e me lo confermò pochi istanti dopo: mentre si allontanava, si girò un attimo a guardarmi e con la mano mi fece segno di andare al piano di sopra. Ne rimasi sorpreso, ma Hoseok mi stava osservando dall'interno della stanza, allora feci finta di nulla ed entrai in camera.
«Hai sentito tutto?»
Guardai lo hyung con fare interrogativo e mentii, nonostante fosse l'ultima persona alla quale avrei voluto mentire:
«Sinceramente ero appena arrivato...»
Sembrò credermi.
«Ieri sera Yoongi si è sentito male?»
«Ah...sì, ho dovuto aiutarlo a vomitare...», una risata e la mia menzogna sembrava essere finita lì.
«Sei innamorato di Yoongi?»
Rimasi immobile, paralizzato, mi sembrava il sangue non circolasse più. Non pensai a nulla, lasciai il mio istinto rispondere:
«Ma che cazzo c'entra?! Mica sono gay...», continuai a ridere, una risata nervosa, i miei occhi evitavano in tutti i modi quelli di Hoseok. Insomma, non ho saputo mentire.
I pochi secondi che trascorsi dentro quella camera si ridussero in un silenzio imbarazzante, poi uscii. Mentre salivo al piano di sopra, come mi era stato detto di fare da Yoongi, pensai...pensai a che razza di persone fossi: non avevo alcun timore di essere scoperto nella mia nuova relazione illecita, nonostante la domanda che mi aveva posto Hobi, non temevo la fine, non mi era sembrato sbagliato mentire. La mia unica preoccupazione era la mia felicità. La mia egoistica felicità.
Al secondo piano c'erano gli studi dei rapper, la porta del Genius Lab era socchiusa, la spinsi e vidi Yoongi seduto davanti al computer.
«Hyung?», appena sentì la mia voce si voltò a guardarmi.
«Pensavo non saresti arrivato più...ti ha chiesto qualcosa Hoseok?»
Mentii anche a lui:
«No...perché?», peccato che lui si accorse della mia menzogna, allora tentai di nasconderla con una domanda, trovata di fretta e che forse non avrei voluto porgli:
«Non vanno bene le cose con Hoseokie-hyung? Perché lo hai...tradito, insomma? Cioè, perché-», fui interrotto da Yoongi stesso, che nel frattempo si era alzato e adesso era dietro di me, a chiudere la porta dello studio che avevo lasciato aperta:
«Non voglio parlarne.»
Accettai. Sinceramente, non ne volevo parlare nemmeno io, forse era meglio continuare a vivere in quella meravigliosa bugia. E capii che era giusto così quando sentii il calore del corpo di Yoongi dietro il mio, la sua mano che accarezzava gentilmente la mia schiena e quelle morbide labbra col cui ricordo mi ero svegliato sul mio collo. A quel punto compresi quanto quelle insostituibili sensazioni divennero per me una necessità e che se avessi dovuto mentire anche a me stesso per conservarle, l'avrei fatto.
Mi girai incontrando il volto di ogni mio desiderio davanti al mio, le labbra tornarono a toccarsi come avevano fatto solo qualche ora prima, ma la passione nei nostri corpi era decisamente maggiore. La mia maglietta finì a terra in pochi istanti, la tolsi solo qualche secondo dopo averlo baciato. Allora venni spinto contro il muro e le dolci labbra di Yoongi iniziarono ad assaggiare ogni centimetro del mio petto nudo, un bacio dietro l'altro, senza fermarsi. Ero in estasi, era quella la felicità? Ma non avevo nemmeno il tempo di pensare, staccai lo hyung dal mio corpo e gli tolsi la maglietta, so bene che in quel momento i miei occhi gridavano il desiderio che provavo e lui, a quanto pare, lo gradì: accennò un sorriso che non esitai a baciare mentre venivo spinto sul divano dello studio, mi ci ritrovai sdraiato. Si tolse i pantaloni e io, senza pormi più alcun freno, sollevai il busto per poter raggiungere il suo volto, lo tenni con entrambe le mani mentre lo baciavo a non finire, sentivo intanto il suo corpo sopra il mio. La sua mano accarezzava il mio petto con tale gentilezza, eppure tutto il suo corpo trasudava di un'indicibile brama che sembrava potermi divorare da un momento all'altro.
Bussarono alla porta ripetutamente.
«Yoongi!», era la voce di Hoseok.
Il mio cuore perse un battito. Guardai Yoongi negli occhi, ormai consapevole che anche questa volta si sarebbe concluso tutto in quei pochi minuti. Eppure in risposta trovai l'indice del mio hyung che si posava sulle mie labbra, indicandomi silenzio, e uno dei suoi infiniti baci sul mio collo.
La porta del Genius Lab rimase chiusa a lungo.
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Crepuscolo
Fanfic«Per quanto andrai avanti?» Un'unica domanda per due animi. Un'unica domanda a due menzogne. La risposta è il silenzio, un grido, uno sguardo. Infine un desiderio esaudito, una lacrima sul viso e la consapevolezza che tutto è finito. - YoonMin SMUT...