La Targhetta

83 14 14
                                    

Maximilien e Valérie uscirono dalla sala per la colazione, intenzionati a tornare nella loro stanza per darsi una sistemata. Ora che sapevano che Norman non era un fantasma pericoloso, avrebbero fatto un pensierino se rimanere ancora lì fino alla fine del soggiorno. Prima di imboccare le scale che li avrebbero portati al piano superiore, i due giovani si imbatterono nuovamente nella receptionist, nonché proprietaria del castello. 

«Avete gradito la colazione?» Chiese la ragazza, sinceramente preoccupata.

«Tutto buonissimo, grazie.» Rispose Valérie sorridendo.Maximilien si avvicinò alla reception e appoggiò un braccio sul bancone, chiese alla giovane di avvicinarsi e sussurrò: «Ma è vero che un fantasma resta in un luogo perché è legato a qualche oggetto presente in quel posto?»

La ragazza annuì.

«E tu cos'hai che apparteneva a Norman?»

«Vai nella "Stanza Rossa", sposta il quadro che ritrae il lago e i pascoli verdi della contea di Monaghan e guarda con i tuoi occhi.»

Maximilien ringraziò, era trepidante. Quella storia adesso non lo spaventava più, ma lo aveva incuriosito. Avrebbe voluto scoprire di più su Norman e sulla sua famiglia, sulla fine tragica del giovane soldato, sulla sua parentela con Winston Churchill. Decise, assieme a Valérie, che una volta tornati in Francia, avrebbero fatto un viaggio ad Armentiéres: volevano portare dei fiori freschi sulla tomba di Norman e volevano fargli sapere che la sua famiglia ancora si ricordava di lui.

Salirono nella "Stanza Rossa", quella che una volta era la camera da letto di Norman; si guardarono attorno per cercare il quadro che aveva indicato loro la giovane receptionist. Quando lo videro, con un leggero timore, lo spostarono, sentendo qualcosa di metallo che si muoveva. Era la targhetta che Norman portava nell'esercito, quella che Shane aveva preso dal corpo del fratello per portarla alla madre. Era l'ultima cosa che rimaneva del soldato irlandese. Ecco cosa teneva legato Norman al castello. Lessero le parole incise sopra; la targhetta era abbastanza rovinata, gli anni avevano sbiadito il colore argento e il nome, ma era ancora tutto abbastanza visibile alla luce delle lampadine che illuminavano la camera. 

Leslie Norman - 17 agosto 1889 - Brigata Fucilieri - II° Distaccamento.

Attaccate al quadro vi erano anche due lettere: una era quella che Leonie aveva scritto a Shane, l'altra era la risposta del figlio maggiore alla madre. I due giovani la aprirono con mani tremanti e la lessero.

13 dicembre 1914

Buongiorno madre,

ti invio le notizie che aspettavi. Ho recuperato il cadavere di Norman, riposava a circa un miglio di distanza dalla nuova linea difensiva dell'esercito britannico. Si poteva sentire molto bene il suono delle armi di entrambi gli schieramenti sibilare poco più avanti, ma ho comunque portato Norman nella vicina chiesetta di Armentières. Non ho pianto, ho cercato di farmi forza; per farlo entrare nella nuova cassa abbiamo dovuto togliergli gli stivali. Solo quando li ho visti soli, senza il suo proprietario, ho realizzato davvero quello che è successo. Ho perso il mio carissimo fratello, e vivrò con il senso di colpa di essere sopravvissuto, fino a quando Dio non toglierà anche a me il respiro. 

Con questa lettera ti invio l'unica cosa che sono riuscito a recuperare, così potrai conservarla per sempre: la targhetta con il nome di Norman e la sua data di nascita. Io sto bene, sono tornato al mio reggimento, al momento sono in seconda linea, ma credo che presto dovrò spostarmi in prima. 

Salutami Patty, e cercate di stare tutti bene.

Tuo figlio Shane

Maximilien e Valérie non dissero nulla, rimisero al loro posto le lettere e la targhetta, nascoste da più di cento anni dietro al quadro, poi si andarono a sedere sulle due poltrone di velluto rosso, poste attorno ad un tavolino di vecchio legno lavorato, a guardare il lago e i prati sconfinati e verdi dell'Irlanda. Proprio come era solito fare Norman quasi un secolo prima.


________

Buongiorno,
siamo arrivati a conclusione di questa breve storia. Che dire? Spero vi sia piaciuta.
Come sempre grazie a chi legge, stellina, commenta.
Tornerò presto con una nuova storia, la sto ancora revisionando, ma sono a buon punto. Comincerò, spero, a pubblicarla entro breve tempo.
Alla prossima, quindi.
Moni 

Il Fantasma di NormanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora