'Dalla A alla G alla U fino ad STD
Sono un D-boy perchè vengo da D(aegu)
sono pazzo, un lunatico che cammina sopra il ritmo
Vi faccio eccitare col mio rap, con la bravura della mia lingua!'Continuo a cantare, senza sosta, senza guardare realmente chi mi sta davanti. Mi sento intorpidito, pazzo, scatenato, ogni volta che faccio uscire una parte di me con la musica perdo il controllo. Il labbro pulsa, credo si sia rotto di nuovo, ma me ne frego, continuo fino alla fine.
Ma mi piace cazzo, è l'unico momento della mia vita in cui mi piace la vivere.
'Hey oh non me ne fotte un cazzo di quando mandate tutto all'aria
Semplicemente sotterratevi vivi
nella fossa che vi siete scavati da soli
Hey oh voi non potete gestirmi.'Termino il pezzo con il fiatone, come un maratoneta dopo aver percorso tantissimi km senza sosta. Mi guardo attorno e la gente esulta, ripete il mio nome tante e tante volte. Vengo attirato da una testa biondina che se ne sta lì, immobile a fissarmi. E' l'amico di j-hope. Com'è che si chiamava? Jimin credo. Lo fisso anche io con un sorrisetto strafottente, ti ho colpito piccolino? Non sei abituato a tutto questo vero?
Distoglie lo sguardo imbarazzato e gongolo dentro di me, non ha retto lo sguardo. Ritorno alla realtà quando Namjoon mi tira via dal palco, piuttosto infastidito. Dovevo scendere già 5 minuti fa.
Beviamo qualche birra in attesa di sapere chi ha vinto la battle, ma il mio unico pensiero è solo quello, i soldi. Passa un'altra mezz'ora finchè Jungkook, il ragazzo che presenta la serata, non decreta il vincitore. Non ho voglia di avvicinarmi e sapere che non ci sarà il mio nome.
<<Vai tu, so già che non è la mia serata questa>> Dico piano. Sono stanco, voglio andarmene a dormire e non svegliarmi mai più. Namjoon scompare dietro la tendina nera, lasciandomi qui da solo.
Passano pochi minuti quando ritorna Namjoon con uno sguardo impietosito. Lo sapevo. Non ho vinto nemmeno stasera. In compenso lui ha vinto un bel po' di soldi, ora potrà comprarsi un computer per lavorare da casa. Suo padre gli da a malapena i soldi per mangiare, figurati se gli molla dei soldi per farlo vivere fuori dal range del morto di fame. Lo seguo in silenzio, non ho molta voglia di parlare, tantomeno con lui. Si ferma davanti alla nostra auto e si gira guardandomi di nuovo con pietà.
<<Yoongi, ascolta...>>
Si massaggia il collo, pensieroso. E adesso cosa c'è che non va?
<<Dimmi quello che devi Nam, non sopporto questo atteggiamento dalla gente>>
Mi accendo una sigaretta, in attesa, ma ho un piccolo sussulto. Accidenti, il labbro fa troppo male.
<<E' venuto il tuo padrone di casa dicendo di non tornare più a vivere da lui. Hai solo il tempo di prendere la tua roba e sparire.>> dice tutto in un fiato.
Sbuffo fuori il fumo, me lo aspettavo. D'altronde, come può una cosa andarmi bene? La mia vita fa schifo, e io sono un fallito, questa è la verità. Non rispondo, ma mi allontano per fare delle telefonate. Devo trovare un posto dove andare a dormire, almeno per stanotte. Non chiederò a Namjoon di ospitarmi, fa già fin troppo per me. E poi vive con suo padre ubriacone, odia le visite,se mi vede a casa sua lo riempierà di botte.
Chiamo qualche conoscente, ma caso strano sono tutti impegnati e alcuni non rispondono. Mi aspettavo anche questa. Cerco l'ultimo numero che ho in rubrica, già conoscendo la risposta, ma almeno ci provo. Risponde dopo un paio di squilli, molto probabilmente perchè non conosce il mio numero, altrimenti avrebbe rifiutato la chiamata senza nemmeno rispondere.
<<Senti, posso dormire da te stanotte? Solo stanotte, poi andrò a cercarmi un posto>>
-Mi dispiace Yoongi, ma sono con la mia ragazza. Prova da qualcun altro ok? Ci vediamo-
Attacca quasi subito. E io rimango col telefono incollato all'orecchio. Mi accascio al muro, strisciando pian piano per terra. Non ho nemmeno i soldi per pagarmi una camera, dovrò accontentarmi del pavimento da qualche parte, magari in stazione.
<<S-se vuoi, puoi dormire da me>>
Questa voce. Alzo lo sguardo e trovo il biondino in piedi davanti a me, a fissarmi come si fissa un cucciolo abbandonato e affamato. Con pietà.
Mi alzo in piedi grugnando infastidito, ora il suo sguardo è cambiato, ora è lui il cucciolo indifeso. Sorrido tra me e me e mi avvicino a pochi passi da lui.
<<Non hai paura di questo scontroso morto di fame?>> ripeto le sue parole dette un'oretta fa, aggiungendoci del mio. Beh si, adoro farmi i complimenti.
<<Cercavo solo di essere gentile, anche se sei un coglione>> sbotta infastidito il piccoletto. Che carino, quando si arrabbia gonfia le guance.
<<Torna nel tuo mondo fatato Jimin, non ho bisogno del tuo aiuto>>
Sussurro stanco. Lo supero con l'intenzione di andare via, ma vengo bloccato da una stretta sul braccio. Non mi volto nemmeno, aspettando che dica qualcosa.
<<Solo per questa notte, poi te ne andrai e farai finta di non avermi mai visto. Hai bisogno di un posto caldo e comodo, per quelle ferite>>
Questa volta mi volto, guardandolo dritto negli occhi. Lo osservo per qualche istante, rendendomi conto di quanto io e lui siamo completamente gli opposti. Almeno esteticamente.
<<Mi hai preso per un cane? Sai che i cani mordono se si sentono minacciati o hanno dolore?>> rispondo, cercando di smorzare la tensione che si è creata dentro di me, con questo contatto, scacciando subito via la sua mano dal mio braccio.
Scoppia a ridere prendendomi in giro, ma non mi arrabbio. Sono stanco, e la sua risata è anche carina da ascoltare. Non ricordo nemmeno l'ultima volta che ho riso, guardare lui farlo mi rende quasi geloso. D'istinto mi lascio andare ad un sorrisetto, cosa che lui nota e mi prende, di nuovo, per un braccio, portandomi via con lui.
<<Dai andiamo, AgustD>>
Rimango in silenzio, come un deficiente, facendomi portare da lui chissà dove, ma poco importa, sempre meglio di questa merda. Lo vedo smanettare col telefono, per mandare un messaggio. Magari alla sua ragazza, un tipo bello, ricco e curato come lui non può essere solo, sicuramente qualche scalatrice sociale gli sta attaccata come una cozza. E tanti amici, lui avrà tanti amici a cui chiedere aiuto, con cui parlare. Lui avrà tutto.
Si, sicuramente è così.
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Kill me, Heal me
FanfictionJimin, ragazzo milionario, erede di una grande fortuna e figlio di uno degli uomini più importanti della Corea, CEO di un'azienda prossimamente sua. Un giorno il suo amico lo invita a fare una cosa diversa per distrarsi. Jimin, dopo l'ennesima discu...