Il tragitto in macchina è stato abbastanza imbarazzante. Hoseok continuava ad alternare lo sguardo tra me, Jimin e la strada, rimanendo in silenzio. Jimin invece parlava, parlava, parlava. Dio quanto parlava. Era un treno in corsa, e io volevo essere lo sconosciuto che si lancia sulle rotaie al suo passaggio. Probabilmente aveva tutta questa voglia di parlare di cose inutili perchè lo fissavo, senza realmente ascoltarlo.
Ritorno in me quando Hoseok si ferma in un viale immenso, fatto tutto di prato molto curato nei minimi dettagli. Seguendo la stradina di mattoni ti ritrovi davanti un mega villone di due piani. Scendo dall'auto con ancora gli occhi sbalorditi. Me lo sentivo che Jimin era schifosamente ricco, ma non così tanto! Jimin mi raggiunge schioccandomi due dita davanti agli occhi per attirare l'attenzione, ero ancora imbambolato.
<<Ci sei? Stai bene?>> mi chiede Jimin preoccupato. Lo guardo un po' accigliato, notando come sia tutto estremamente normale per lui vivere in un posto del genere e annuisco. Hoseok intanto ci saluta, dicendo a Jimin che chiamerà domani mattina per andare a fare colazione insieme. Lo saluto con alzata di mento, ricevendo lo stesso saluto. Ma ce l'ha con me?
<<Coraggio, vieni. Fai attenzione a non fare rumore, se mi beccano sono nella merda>> sussurra Jimin, prima di prendermi di nuovo per un braccio portandomi verso il retro della casa.
<<Il bambino ha disubbidito alla mamma uscendo senza permesso e ora rischia la punizione?>> sussurro anche io ghignando. Bamboccio. Si ferma di colpo, voltandosi lentamente con uno sguardo di fuoco. Strattona il mio braccio facendomi perdere l'equilibrio per un istante.
<<Primo, Mia madre è morta due anni fa. Secondo, fatti i cazzi tuoi, nessuno ti ha chiesto niente e tu non devi chiedere a me>> mi dice gelido. Questo ragazzo riesce a passare da un peluche ad un demonio in pochi istanti. Avrà qualche disturbo. Decido di stuzzicarlo un altro po'.
<<E terzo?>> rispondo, trattenendo una risata quando si volta di nuovo abbastanza infastidito.
<<Terzo, vaffanculo. Dobbiamo salire su quella finestra, è la mia camera>> mi indica una finestra al primo piano. E come ci arriviamo fin lassù? Come se potesse leggermi nel pensiero fa sbucare dall'aiuola una scaletta, che ci fa salire senza problemi in camera sua.
Appena Jimin accende le luci mi guardo attorno sconvolto. Lusso. Questa camera è più grande del monolocale in cui vivevo fino a ieri. Mi fa segno di seguirlo verso una porta, scoprendo poi che è la sua fottutissima cabina armadio. Sto camminando in una cabina armadio, dove si tengono i vestiti. Io usavo una sedia. Torna verso di me con dei vestiti in mano, me li porge e mi indica il bagno.
<<E' un mio pigiama, dovrebbe andarti bene, sei più magro di me. Da quanto non mangi?>> mi chiede. Bella domanda. Sgranocchio schifezze ogni tanto, togliendomi completamente l'appetito, quindi se quello è mangiare, non mangio da due giorni.
<<Ho mangiato poco fa>> mento, prendendo i suoi vestiti, mentre mi dirigo verso il bagno. Ho bisogno di una doccia.
<<Certo. Mentre ti lavi preparo qualcosa, fai con calma>> risponde, prima di sparire dietro una porta bianca.
Entro in bagno, ed è inutile ormai dirvi che è tutto lusso sfrenato, ma una cosa mi colpisce. La vasca. Da quanti anni non facevo un bagno nella vasca? Probabilmente da quando ero piccolo e vivevo con i miei. Decido di usarla, riempiendola di acqua calda e dei detergenti che costeranno una fortuna, creando tanta schiuma e un ottimo profumo.
Mi immergo piano, sentendo sciogliere di colpo tutta la tensione accumulata da tempo e scaccio via tutti i pensieri. E' così bello che vorrei morirci qui dentro. Perdo la cognizione del tempo, addormentandomi come una bambino, sonnecchiando in pace, ma qualcosa, o meglio qualcuno, interrompe il mio momento di amore verso la vita.
<<Yoongi, tutto ok? Sei lì dentro da tempo e non sento nessun rumore. Hey, rispondimi>> sento Jimin dietro la porta, mentre bussa piano per non fare troppo rumore.
<<Sto entrando>> continua poi, aprendo la porta di scatto, trovandomi immerso in vasca in un mare di schiuma. Scoppia a ridere prendendomi per il culo, cosa che mi fa alquanto arrabbiare e mi alzo, nudo, uscendo dalla vasca.
<<Yah! C-Che fai! Copriti!>> esclama imbarazzato, buttandomi addosso un accappatoio. Non ha mai visto una persona nuda in vita sua? Che esagerato.
<<Sei vergine per caso? Ti stai scandalizzando un po' troppo>> lo stuzzico un po', anche perchè in questo momento questa informazione per me è diventata di vitale importanza. Non chiedetemi perchè. Non ricevo risposta e Diventa tutto rosso, temo di aver fatto centro. E' vergine. Beh allora perchè non dargli una prima volta di un nudo? Mi spoglio davanti a lui rimanendo di nuovo nudo, avvicinandomi un po' a lui, dove si trova il pigiama e i boxer, ma con un gesto si nasconde il viso tra le mani e scappa fuori dal bagno.Scoppio a ridere rivestendomi, quel ragazzo è troppo interessante.
Torno in camera trovando Jimin ancora imbronciato, seduto accanto ad un tavolino ricolmo di cibo. Ha svaligiato un ristorante? Guardando quelle leccornie il mio stomaco comincia a brontolare, facendomi vergognare tantissimo.
<<Siediti e mangia>> mi ordina. Oh andiamo, è ancora arrabbiato? Mi siedo, e senza fare complimenti comincio a mangiare, mangio più che posso. Non so quando mi ricapiterà un pasto così pieno e buono, quindi meglio approfittarne.
<<Hai cucinato tu?>> chiedo, per smorzare il silenzio.
<<Le domestiche mi lasciano sempre del cibo da riscaldare, per quando ho voglia di mangiare>> mi risponde. Per com'è magro mi fa pensare che nemmeno lui mangia come dovrebbe.
<<Tu hai detto a me che sono magro, ma anche tu lo sei, e a differenza mia tu il cibo ce l'hai a disposizione quando vuoi>> ribatto io, alquanto infastidito. Potessi avere io questo cazzo di cibo, tutti i giorni, bacerei a terra su un pavimento di merda. Viziato del cazzo.
<<Ripeto Yoongi, non sono cazzi tuoi.>> Dice stizzito. Non lo sopporto più. Finisco di mangiare in silenzio, togliendo poi il pigiama, rimettendo i miei vestiti, sotto il suo sguardo abbastanza confuso.
<<Che cosa fai? Te ne vai?>> dice confuso alzandosi in piedi.
<<Senti, è stata una cattiva idea, non dovevo venire qui con te. Me ne vado>> mi allaccio le scarpe e mi dirigo verso la finestra, venendo bloccato da lui, che si pone tra me e la finestra.
<<Sono le tre del mattino, dove vuoi andare se non hai un posto?>>
<<Non sono cazzi tuoi>> ribatto acido, ma mentre tento di spostarlo qualcuno bussa alla porta, facendo raggelare Jimin all'istante.
<<Jimin, cosa sta succedendo a quest'ora? Apri subito questa porta>> sento una voce maschile, alternarsi a colpi sulla porta.
<<Cazzo cazzo cazzo. E' mio padre. Se ti trova qui siamo fottuti>> sussurra Jimin. In un secondo mi vedo spinto dentro la cabina armadio insieme al pigiama che mi aveva prestato e alla ciotola di cibo. Non ho il tempo di replicare che mi sbatte la porta in faccia. Non riesco a capire cosa sta succedendo qua fuori, quindi cerco di origliare più che posso.
<<Cos'erano quei rumori Jimin? Chi c'è qui con te?>> sento dire dall'uomo.
<<Nessuno papà, era la tv, stavo guardando un film con un volume un po' troppo alto>> risponde Jimin.
<<NON MENTIRMI!>>
Sento ad un tratto un tonfo e degli oggetti rompersi, come se qualcuno ci fosse caduto addosso. Mi balena l'idea che il padre di Jimin lo stia picchiando, così spinto da un fremito di rabbia apro la porta, raggelando davanti alla scena difronte a me. Jimin a terra con un labbro rotto e suo padre che lo riempie di schiaffi.
<<Che bel padre di merda che hai Jimin>> dico incazzato. Si voltano entrambi nella mia direzione, ma suo padre appare prima confuso, poi infuriato ancora di più. Vedendomi Jimin cerca di scrollarsi suo padre di dosso, ma la mia presenza lo incita a continuare, spingendolo ancora di più sul pavimento colpendolo alla testa, con Jimin che lo prega di smettere.
In quel momento, vedendo Jimin piangere, mentre prega suo padre di smettere di picchiarlo, fa scattare qualcosa in me, costringendomi ad agire.
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Kill me, Heal me
FanfictionJimin, ragazzo milionario, erede di una grande fortuna e figlio di uno degli uomini più importanti della Corea, CEO di un'azienda prossimamente sua. Un giorno il suo amico lo invita a fare una cosa diversa per distrarsi. Jimin, dopo l'ennesima discu...