Jimin. 7

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Delusione e tristezza. Questo è ciò sento mentre mio padre mi picchia. Perchè?Perchè tanto odio e rabbia nei miei confronti?

Dopo vari schiaffi comincia a stringermi sul collo, sempre di più, fino a farmi mancare l'aria. Il tutto dura pochi istanti perchè Yoongi si intromette, togliendomelo di dosso e riprendo a respirare, ingoiando aria in quantità. Con la vista ancora un po' offuscata riesco a vedere come Yoongi lo blocchi senza alcuna fatica, è come se fosse abituato a situazioni del genere.

<<Dai provaci con me, brutto figlio di puttana>> istiga Yoongi, mentre schiva ogni tentativo di mio padre di colpirlo. Non voglio fermarlo. Non voglio che si fermi. 

<<Cos'è? Non riesci a colpire qualcuno che sia più forte di te? Ti piace picchiare solo i più deboli? eh?>> continua, mentre lo schiaffeggia per farlo reagire di più. Infatti non passa molto dal farlo reagire, buttando yoongi lontano da se facendolo sbattere con la testa su uno spigolo. Geme di dolore ma riesce comunque a schivare il calcio di mio padre, e con un rapido gesto lo colpisce nel punto peggiore in un uomo. Le palle.

Mio padre cade a terra come una pera cotta, in ginocchio, urlante di dolore.

Con uno scatto Yoongi si avvicina a me, prendendo il viso tra le sue mani. Lo fisso negli occhi, Credo sia la prima volta che lo guardo fisso, ha due occhi bellissimi.

<<Hey, Jimin! Cazzo come sei ridotto. Stai bene?>> mi accarezza una guancia e io annuisco. Non sto affatto bene. Mi aiuta a rialzarmi e tenta di portarmi via, ma lo blocco subito. 

<<Yoongi, prendi le valigie e riempile con tutti i vestiti che trovi. Ce ne andiamo da questa casa del cazzo>> gli dico convinto. Senza farselo ripetere due volte comincia a fare ciò che gli ho chiesto, riempiendo le valigie con qualsiasi cosa, in 10 minuti eravamo già fuori.

I miei nonni un anno fa mi hanno regalato una casa, per usarla con i miei amici e una mia futura ragazza, peccato che a me piaccia il cazzo. 

Sorvolando su questo piccolissimo particolare, faccio segno a Yoongi di seguirmi, portandolo nel mio garage. Appena accendo le luci lo vedo sbiancare e guardarsi attorno, con un luccichio negli occhi, meravigliato. Purtroppo non ho la fortuna di meravigliarmi anche io, perchè è una scena che ho visto e rivisto da quando sono nato: un garage enorme con 24 auto di lusso, divise per categorie...lusso, sportive, d'epoca. E la cosa bella ragazzi, è che la metà di queste macchine appartengono tutte a me. 

Mi avvicino a Yoongi, picchiettando la sua spalla. <<Hey, ti sei imbambolato? dobbiamo muoverci>> gli sventolo una mano davanti agli occhi, riportandolo alla triste realtà.

<<Si...si ci sono>> mi risponde, accigliato. Sorrido sghembo e lo fisso, ho un'idea.

<<Sai, pensavo...che ne diresti di prenderci una macchina ciascuno? Facciamo arrabbiare un po' paparino>> gli chiedo. Il suo volto cambia. Sorride malizioso, avvicinandosi molto lentamente a me, cercando di leggere un ripensamento nei miei occhi, che non arriverà mai. Arriva a toccare il mio naso col suo, così vicini, da farmi perdere per una frazione di secondo il sorriso.

<<Sai jimin, che eri un po' pazzo lo avevo capito, ma adesso cominci a sorprendermi. E questa cosa mi piace, ma è meglio non esagerare, una basta e avanza. guido io>> mi sussurra, per poi allontanarsi subito dopo, con un occhiolino.

<<E comunque prendo la R8*>> continua, mentre raggiunge l'auto scelta. Mi riprendo da questo piccolo momento, che mi ha mandato quasi in iperventilazione, e lo raggiungo.

<<Davvero vuoi questa? Ci sono le ferrari>> gli chiedo ridendo.

<<Voglio questa.>> afferma con decisione, mentre passa il suo sguardo su ogni cm dell'auto, sfiorandola. Che cazzo, sono geloso. 

<<Ok, come vuoi. Ma adesso andiamo, è tardi.>> Carico le valigie sui sedili posteriori e raggiungo il lato passeggero, per poi essere raggiunto da lui che tocca ogni cm degli interni. Sbuffo incazzato

<<Se vuoi ti lascio solo così te la scopi 'sta macchina>> dico, come una perfetta fidanzatina gelosa. Lui mi guarda e scoppia a ridere.

<<ti prego, ancora dobbiamo scopare e già mi fai il geloso. Darò attenzioni anche a te dopo>> conclude con un ghigno da stronzo. Non gli rispondo e lo ignoro per tutto il viaggio, tranne per indicargli la strada verso casa. Dopo un po', mi picchietta la gamba e lo guardo, più incazzato di prima

<<Che cazzo vuoi? Pensa a guidare>> tolgo la sua mano dalla mia gamba e mi rimetto a guardare fuori dal finestrino. Tutto ad un tratto lo vedo accostare.

<<jimin, guardami>> mi dice serio.

<<No.>> rispondo col broncio. Si, dopotutto sono un ragazzino viziato.

<<ok.>> risponde. Scende dall'auto e mi raggiunge dal lato passeggero, aprendo la portiera. Si appoggia al cruscotto abbassandosi alla mia altezza.

<<Ascolta, so bene come ci si sente, credimi, è da una vita che galleggio in un mare di merda. E' normale essere incazzati con il mondo, voler spaccare tutto. E se lo vuoi fare, fallo. Spacca tutto, ti sentirai meglio. Però non perdere mai, e dico mai, la lucidità. Per niente e per nessuno. Mi hai capito? Guardami.>> mi prende il volto e mi costringe a guardarlo, con gli occhi ormai pieni di lacrime, che cerco di cacciare via. 

<<tu come fai a non perderla?>> chiedo interessato. Mi guarda per un secondo per poi allontanarsi da me, accendendosi una sigaretta.

<<Non ho mai detto di non averla persa>> sussurra, appoggiandosi al guardrail. Abbassa la testa, sconfitto. Temo di avergli fatto una domanda abbastanza intima. Scendo dall'auto e mi avvicino piano, toccandogli i capelli, all'apparenza sembrano crespi e rovinati, ma sono molto morbidi. Come lui del resto, all'apparenza stronzo e rude, ma in realtà è solo ciò che vuole far vedere agli altri. 

Non sembra infastidito dal mio tocco, così continuo, prendendo delicatamente la sua testa, accarezzandogli i capelli. Si lascia sfuggire un mugolio, per poi riprendersi subito dopo, scrollandosi dalla mia presa. 

<<Sarà meglio andare, tra poco sorge il sole>> Mi precede raggiungendo la macchina, ma io non riesco a muovermi. Volevo continuare ad accarezzarlo. Non vedendomi arrivare si volta verso di me, e mi guarda. 

<<Non vuoi proprio far finire questa serata?>> mi sfotte. 

<<Se ci sei tu, no>> rispondo sincero, fissandolo. Lo lascio a bocca aperta per un istante, ma dopo qualche secondo si avvicina, prendendomi una mano.

<<Andiamo piccoletto, i bravi ragazzi non fanno mai tardi la sera>> mi trascina con se in macchina, facendomi ridere, dopo una serata veramente di merda. Questa volta, senza bronci immotivati, raggiungiamo finalmente casa, lontani da tutto e tutti. E questo per il momento è tutto ciò che voglio.

Kill me, Heal meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora