Yoongi 8

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Aish, il piccoletto si è addormentato in auto. Accosto davanti al viale di casa sua e lo fisso per un attimo. Certo che per avere tanti soldi, non se la passa bene nemmeno lui con la sua famiglia. 

<<Hey, Jimin. Dai svegliati, siamo arrivati>> cerco di svegliarlo, ma invano. Ha mezza faccia conciata male per via delle sberle, i lividi non gli donano per niente. Sospiro stanco, mi sono rotto il cazzo di questa situazione. Cerco di fuggire dai miei problemi e vengo coinvolto nei problemi degli altri. Lo scuoto di nuovo, e ancora non si sveglia. Ma che palle!

Scendo dall'auto abbastanza nervoso e raggiungo il lato passeggero, aprendo bruscamente la portiera.

<<Jimin se non ti svegli subito ti lascio qui in mezzo al niente>> sbraito ancora. Finalmente ricevo attenzioni perchè si sveglia malamente, guardandosi attorno.

<<Ah, siamo arrivati. Merda, mi sento la faccia  gonfia>> si guarda nello specchietto per poi impallidire. 

<<Se mi dici come si apre questo cancello forse possiamo entrare, e forse possiamo metterci del ghiaccio, che ne dici?>> gli rispondo alterato. Voglio dormire cazzo!

<<Ma che hai? Sei mestruato?>> mi guarda stizzito per poi aggiungere <<17894. Inserisci questo codice>> 

Senza proferire altro, inserisco questo cazzo di codice, per sentire finalmente le porte aprirsi. Cos'è, inserire una fottuta chiave era troppo per voi principini? Rientro in macchina e in religioso silenzio entriamo, fino ad arrivare alla villetta, vi risparmio i commenti di quanto sia grande e lussuosa.

Jimin esce dall'auto guardandosi attorno con mezzo sorriso, per poi dirmi di seguirlo dopo aver preso le nostre borse. Cioè le sue. Io non ho un cazzo di mio. Entriamo e mi fa cenno di andare al piano di sopra e scegliermi una camera, e io non me lo faccio ripetere due volte. Salgo quelle scale a due gradini alla volta e cerco la camera più lontana da tutto e tutti. Una camera grande quanto il mio pidocchioso monolocale. Accarezzo il letto, con lenzuola candide e profumate, e mi ci siedo. Cazzo, voglio morire in questo letto, è così morbido che sto per addormentarmi, ma...

<<Yoongi! Ma che fai? Dormi?>> mi chiede. Non lo degno di risposta e sento dei passi avvicinarsi. Sento una mano accarezzarmi i capelli, fino a scendere sulla mia guancia tumefatta. Apro gli occhi di scatto spaventandolo, fino a farlo cadere per terra.

<<CAZZO! Credevo dormissi!>> sbraita furioso, facendomi ridere come un matto.

<<Vaffanculo Yoongi!>> Si rialza per andarsene ma lo trattengo a me, spingendolo sul letto.

<<Stai qua, ti prendo del ghiaccio e poi dormiamo un po', ok?>> gli chiedo serio. Ho proprio bisogno di riposare

<<Ho la mia camera, posso dormire di là>> mi risponde agitato. Ah, forse non ho calcolato il fatto che sia vergine e pure gay.

<<Oltre ad essere vergine, ti piace anche il cazzo per caso? Curiosità>> gli chiedo a bruciapelo. Sgrana gli occhi diventando di un colore tendente al rosso acceso. Minchia ragazzi, ho fatto doppio bingo. 

<<C-Come fai->> 

<<Come faccio a saperlo?>> lo interrompo, avvicinandomi a lui.

<<Appena mi avvicino a te ti agiti, prima uscendo dalla vasca ti sei agitato. So fare due più due>> continuo. Lo lascio lì in camera, per andare a prendere del ghiaccio, ma quando torno, è in piedi vicino al letto, mentre fissa il vuoto. Mi avvicino a lui e appoggio il ghiaccio sulla sua guancia, cogliendolo di sorpresa.

<<Grazie>> sussurra, con una smorfia di dolore.

<<Mh.>> Mi siedo sul bordo del letto e comincio a spogliarmi, adesso chi osa rompermi i coglioni lo ammazzo. Rimango in boxer e mi sdraio su quel letto fantastico, sotto gli occhi di Jimin che non mi toglie gli occhi di dosso, nemmeno per un momento. E adesso che vuole? 

Sospiro frustrato e lo colgo di sorpresa. Lo tiro da una manica e lo faccio cadere sul letto.

<<Basta film mentali Jimin, Non ti toccherò. Sdraiati e riposa. Ne hai bisogno anche tu. E poi... Non sei il mio tipo>> concludo, girandomi dall'altro lato dandogli le spalle.

<<Non...facevo film mentali. E poi non mi piaci nemmeno tu!>> risponde sdraiandosi finalmente. Dopo nemmeno due minuti comincia di nuovo a rompere il cazzo. Sento le sue dita sulla mia schiena, ripercorrendo sicuramente la mia cicatrice, fatta un anno fa durante una rissa.

<<Il non toccare vale anche per te, Jimin. Dormi>> mi giro di scatto bloccandogli le mani. Lo fisso intensamente e leggo solo una cosa: paura. Conosco quello sguardo, e non mi piace per niente leggerlo nei suoi occhi. 

Mi sdraio praticamente su di lui, affondando il viso nel suo collo.

<<Adesso, chiudi gli occhi e dormi. I mostri non arrivano, ci sono io>> gli sussurro, sentendolo sospirare e rilassarsi. Finalmente! 

Sprofondo in un sonno profondo, non sentendo minimamente le braccia di Jimin aggrapparsi a me, sentendo parole incomprensibili. Ma probabilmente è il suo tocco a farmi dormire finalmente bene.

Kill me, Heal meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora