Terzo Capitolo

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Il mio quinto anno a Hogwarts è quello che ricordo con più gioia.

Venni nominato Prefetto di Serpeverde insieme a Pansy Parkinson, ero così tanto felice del mio incarico che scrissi con entusiasmo una lettera a mio padre per informarlo del mio successo. 

Si, lo ritenevo un successo, anche perché Potter non aveva ricevuto il mio stesso onore e quindi mi sentì per la prima volta superiore al bambino sopravvissuto. Per la casata Grifondoro erano stati nominati la Granger, e questo mi rese allo stesso tempo infastidito e compiaciuto, e quel pel di carota di Weasley.

Quell'anno Weasley fu il maggior bersaglio per le mie burla ed insulti. Ricordo come se fosse ieri quanto mi impegnai insieme a Zabini nello scrivere il testo della canzone "Weasley è il nostro re!", non ricordo di aver riso tanto in vita mia!.

La canzone si rivelò un vero successo, perché, non solo umiliai Potter e compagnia ma grazie al loro carattere Grifondoro numerosi giocatori della casata vennero esonerati dal giocare a Quidditch dandoci grandi chance di vittoria in numerose partite.

Durante una di queste partite sorvolando il campo notai la presenza di mio padre in tribuna. Dovevo prendere il Boccino d'oro prima di Potter, era importante per me dimostrare a mio padre che io ero forte, che io potevo valere più di Harry Potter. Così decisi di giocare sporco, mi lanciai come un missile verso il cielo dando l'illusione di averlo avvistato, Potter ovviamente mi segui e quando fummo abbastanza lontani mi avvicinai a lui con un fluido colpo di scopa e lo strattonai e lui perse l'equilibrio cadendo nel vuoto.

Vincemmo la partita.

Negli spogliatoi non ci fu un attimo di silenzio, le urla di vittoria sovrastavano ogni altro rumore, sono sicuro che arrivassero fino al castello. Mi cambiai e sistemandomi la giacca della divisa uscì da quel trambusto. Al di fuori del grande capannone mio padre non c'era, Zabini mi comunicò che era andato via immediatamente dopo la partita.

Ero furioso e deluso, mi aspettavo che mio padre, comportandosi come tale dimostrasse la felicità di un genitore nel vedere il proprio figlio eccellere in qualcosa. Ma no, Lucius non era un bravo padre non lo fu mai.

Con una calma quasi disarmante mi avviai a passo svelto verso il castello, con l'unica voglia di andare in stanza a rilassarmi senza incontrare nessuno, ma niente, quel giorno tutto si accaniva contro di me. Nel superare una collinetta intravidi la Granger nascosta tra gli alberi, decisi di non curarmi di lei, non avevo voglia di parlare con nessuno, ne tantomeno con un'isterica come lei. La oltrepassai.

<< Fermati Malfoy!>> esclamò uscendo dal suo nascondiglio

Non mi voltai, non volevo darle corda. Lei avrebbe detto quello che doveva e sarei andato via. Questo era il piano

<< Sei sordo? Sto parlando con te. é buona educazione guardare in faccia chi ti sta parlando o sbaglio?!>>  sbraitò continuando ad avanzare

<<Granger oggi non sono in vena, lasciami stare!>> dissi voltandomi verso di lei

<< Come mai? I serpeverde hanno vinto! Dovresti essere allegro! O forse, ti stanno mangiando i rimorsi?>> 

<< Cosa diavolo stai dicendo Sangue sporco?>> risposi scuro in volto

<< Harry mi ha detto che sei stato tu a spingerlo. Hai barato! Ma cosa mi aspetto da uno come te!>>

<< Uno come me? Tu non mi conosci, non può parlare di me!>> 

Ero furioso. 

<< Quel poco che conosco di te mi fa ribrezzo>>

Io, Draco Malfoy- DRAMIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora