Quinto Capitolo

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Decisi di lasciare alla Granger un po' di tempo in solitudine.

Non voleva la mia compagnia, perché avrebbe dovuto, dopotutto, ai suoi occhi potevo apparire come un carceriere.

Passarono due giorni in cui solo durante i pasti ci incontravamo. Personalmente glielo recapitavo, questo perché nemmeno degli elfi mi fidavo. Con la scusa che preferivo mangiare in camera prendevo il pasto e lo portavo al piano di sopra.

Il quarto giorno, come ormai di routine, mi ero recato nel suo alloggio, la mia camera, per portagli la cena. Bussai due volte prima di aprire sentendo un sibilo da parte sua. Entrai e posai il cibo sulla scrivania, già pronto ad andare via.

<< Aspetta Malfoy!>>

Mi voltai al richiamo e attesi che continuasse. Solo ora che la osservavo notavo quanto già si fosse ripresa dall'accaduto, il suo colorito era roseo e le sue membra stavano riacquistando pian piano volume.

<< Sono giorni che non mi rivolgi la parola. Mi hai rinchiusa qui, come se fossi un animaletto domestico, una bambola da salotto. Cosa vuoi da me?>>

Aveva ragione, anch'io al suo posto sarei impazzito nel rimanere rinchiuso per giorni in mano al nemico senza sapere le sue intenzioni.

<<Come già ti ho detto Granger, non ho intenzione di fare nulla con te, appena ti sarai ripresa ti lascerò andare!>>

Ero davvero sicuro delle mie parole? Ero davvero capace di lasciarla andare quando me l'avrebbe chiesto? Necessitavo della sua fiducia, soltanto poi avrei riflettuto sulle mie parole.

Anche questa volta mi ero comportato da sciocco e solo gli eventi successivi me ne avrebbero dato prova.

<<Davvero mi lascerai andare? Non mi consegnerai al Signore Oscuro?>> chiese sbalordita

<< Si Granger, sei sorda? Ho detto che ti lascerò andare quando ti sarai ripresa!>>

Le mie parole le diedero conforto e le permisero di aprirsi con me

<< Grazie Malfoy, grazie per tutto!>>

Questa volta furono le sue parole a sbalordirmi. Cominciai a sentire un calore montarmi dentro, le guance si stavano colorando di un rosa leggero che sulla mia pelle bianca risaltava vivamente. Lei dovette notarlo, perché un piccolo sorriso gli sorse sulla bocca.

<< Non ringraziarmi Granger. Noi non siamo amici.>>

<<Malfoy non rovinare l'atmosfera calma che c'è ora, accetta i miei ringraziamenti e accomodati pure. Potremmo cenare insieme!>>

Rimasi impalato davanti alla porta chiusa non sapevo cosa fare.

<< Ti piace la minestra?>> chiese per rompere il ghiaccio

<<è una minestra alla menta peperita, ti aiuterà a rimetterti. Mangiala tutta!>> risposi accomodandomi sulla poltrona accanto alla finestra.

La luna era alta nel cielo e il giardino era illuminato dalla sua luce. Era incantevole

<<Tu non mangi nulla?>>

<< Ho già mangiato Granger!>>risposi evasivo

Il silenzio discese fra di noi come un velo, sentivo il suo respiro da due metri di distanza.

<< Posso chiederti una cosa Granger?>> chiesi non rivolgendole nessuno sguardo, sapevo che se l'avessi fatto non sarei stato in grado di continuare.

Un suono gutturale fuoriuscì dalla sua gola come forma di assenso

<< Eri felice quando eri una bambina che non conosceva il mondo magico?>> la domanda uscì tutta di un getto

Una risata lieve anticipò la sua risposta.

<< Malfoy , io ho avuto una bella infanzia, ma la magia mi ha reso felice. Ho sempre creduto di essere destinata a qualcosa di più di quello che avevo davanti agli occhi e una volta arrivata ad Hogwarts tutto mi è stato chiaro. Se fossi morta sotto le torture di tua zia sarei morta felice. Ho avuto tutto quello che desideravo, ho vissuto grandi avventure e ho avuto amici che sarebbero morti per me come io per loro. Nonostante tutto il dolore, sarei ancora disposta a soffrire per il bene del mondo magico. Infondo io non sono importante, io sono solo una comparsa in questa guerra e darei me stessa per la vita di Harry!>>

Le sue parole mi toccarono come mai avrei pensato, se non fossi stato in penombra avrebbe potuto scorgere piccole lacrime ruotarmi negli occhi.

<< Davvero credi di essere soltanto una comparsa in questa guerra? Davvero credi di non essere abbastanza importante, che la tua vita valga meno di quella di Potter? Fesserie Granger, stai vaneggiando! È vero ognuno di noi ha un compito in tutto questo caos ma tu hai un posto d'onore. Tu sei la strega più brillante del nostro secolo, proprio tu, una nata babbana. Non credermi stupido, so quante volte hai salvato Potter nelle sue avventure e sono certo che anche ora lui, così come il tuo amato Weasley, ha bisogno di te, questo dovrebbe riempire il tuo cuore di gioia e di orgoglio. Il Signore Oscuro dovrebbe avere molto più timore di te che di Potter, perché sei tu la mente dietro al Golden Trio. Ed è per il tuo straordinario essere che salverei altre mille volte te che Potter se potessi.>>

Ero furioso. Come poteva credere così poco in se stessa, come poteva credere di poter rinunciare a se stessa per Potter e i suoi amici.

<<Malfoy io non so che dire! Sinceramente le tue parole mi hanno spiazzato, non credevo che avessi questa considerazione di me visti gli eventi passati e il nostro rapporto poco amichevole.>> disse con imbarazzo

<< Io ti sorrisi la prima volta ad Hogwarts, non so se lo ricordi!>>

Non c'entrava nulla con quello che stavamo dicendo eppure avevo bisogno di ricordagli che non ero sempre stato pessimo nei suoi confronti

<< Certo che lo ricordo! Come posso dimenticare quando un minuscolo Draco Malfoy mi sorrise il primo giorno ad Hogwarts?!>> disse ridendo

La sua risata era così spontanea che richiamò il mio sguardo, appena la guardai quella risata svanì

Mi alzai immediatamente sentendomi tradito, sentendomi come un reietto a cui non era consentito godere di una meraviglia

<< Pensavo ti desse fastidio, così ho smesso!>>

Lei mi comprendeva. Eravamo così simili e dissimili allo stesso tempo.

<< Cosa pensi Granger, che solo perché io non rido sono così egoista da non volere che nemmeno che le persone che stanno intorno a me lo facciano? Mi reputi una persona del genere?>>

<< Non arrabbiarti, io non ti conosco, dovresti comprendere il mio comportamento restio>> disse facendo fuoriuscire la Granger di sempre.

<<Infatti non mi conosci e non penso che ci conosceremo mai.>>

Mi avviai con passo svelto verso la porta pronto ad evadere da quella prigione che mi metteva a nudo.

Nel frattempo anche la Granger si alzò dal suo giaciglio e con uno slanciò arrivò a me bloccando il mio polso.

<< Dai Malfoy, non è successo niente non roviniamo tutto. Possiamo parlare un altro po'!>> disse alle mie spalle

<< E cosa hanno da dirsi Hermione Granger e Draco Malfoy?>> chiesi inviperito

<<Hermione Granger vorrebbe conoscere Draco Malfoy, questo ti sembra sufficiente?>> ripose impettita

Mi liberai dalla sua stretta e volsi verso di lei.

<< Forse un giorno, se avremo la possibilità, potrai conoscere Draco se vorrai!>>

Non ero fiducioso, forse quel giorno non sarebbe mai arrivato, e questo dovette comprenderlo, perché sbilanciò la testa verso destra, mi osservo e sorrise ancora una volta.

<< Io sono certa che quel giorno arriverà e se vorrai, potrai presentarti a me semplicemente come Draco!>>.

"Draco" non era stato mai un nome dalla cadenza delicata eppure con la sua voce assumeva un tono del tutto diverso.

Non ho mai più udito, fino ad oggi, il mio nome uscire dalla sua bocca.

Io, Draco Malfoy- DRAMIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora