tu:
Ci penserai sempre, ma sempre meno, finché quel pensiero perderà peso e sapore, diventerà un ricordo impalpabile della giovinezza. Di quando cercavi l'amore dove non c'era, e ti battevi come un leone per strappare un po' di affetto dalle grinfie di un uomo che non sapeva dartene. Da ragazzi si è più ingenui, o più generosi, e il dolore fa parte della posta in palio. Tu amavi a senso unico e quell'energia bastava a farti sentire viva. Ma era una droga che per produrre i suoi effetti aveva bisogno di essere inoculata in dosi sempre più forti e ti faceva pagare i rari momenti di estasi con abissi di depressione. È tipico degli innamorati delusi imprestare i propri sentimenti al bersaglio delle loro frustrazioni. Ma era prevedibile che si trovasse in fretta un nuovo compagno di giochi. Non sappiamo che relazione abbia intrecciato. Anche se non escludo che la giustizia ironica della vita gli abbia preparato, o gli stia per preparare, un piattino avvelenato. In entrambi i casi si tratta del suo romanzo, non del tuo. È umano che, fino a quando non ti innamorerai di qualcun altro, una parte di te continui a cullare il film di una rivincita. Quella vicenda è finita. Se mai le vostre strade dovessero rincontrarsi, non sarà certo adesso. E ti assicuro per esperienza che, il giorno in cui accadesse, tu potresti essere talmente cambiato da chiederti: "Ma davvero c'è stato un tempo in cui mi perdevo dietro questo frittellone moscio di Hoseok?" Sì, quel tempo c'è stato e non dovrai vergognartene mai, perché a rendere un amore degno di essere vissuto non è mai il suo oggetto, spesso inadeguato, ma l'energia di cui noi lo carichiamo.