tu:
Mi dicono che in fondo non mi meritavi nemmeno, come se i sentimenti fossero una questione di merito. Se è per questo, vorrei rispondere io, credo di non aver mai ucciso una formica, forse nemmeno una zanzara, chiedo sempre "scusa" e "per favore", sorrido a tutti, anche a quelli che non mi sorridono mai; sono gentile e educato, e se qualcuno mi fa del male volontariamente io lo perdono a prescindere, perché a questa cosa qui che le persone a volte siano cattive per scelta non ci ho mai creduto. Allora, dov'è la mia stella? Perché me la meriterei parecchio. Eppure. Mi dicono d'iscrivermi in palestra, a un corso di pittura, di partire per un viaggio, di voltare pagina. Mi dicono di buttarmi nelle novità, di lasciarmi andare, di godermi tutta questa libertà. Io annuisco per non deluderli. La verità, però, è che io non ho più voglia di fare niente. Non ho più voglia di lavarmi i capelli, di truccarmi, di abbinare i colori dei vestiti che indosso. Non ho più voglia di ascoltare gli altri, di ascoltare la musica, di essere carino. La mia tristezza sembra voler andare di pari passo con il mio aspetto esteriore, come se questa assenza non potesse passare inosservata, come se questa sofferenza sgomitasse per conquistare tutto di me. Anche la mia faccia, anche la mia pelle. Anche il mio corpo. E lo so che sono ridicolo. Lo so. Lo so che la maggior parte delle persone trova sciocchi quelli che stanno male per più di tre giorni dopo la fine di una storia. Le lacrime sono un lusso che soltanto i bambini e gli adolescenti possono permettersi, la tristezza è concessa solo a tempo determinato, altrimenti diventa incomprensibile per chi la osserva. Morto un papa se ne fa un altro, no? E quando si chiude una porta si apre un portone, giusto? E ancora "non ci pensare più", "che vuoi che sia?", "ci siamo passati tutti". Insomma dai, tutto questo... per amore? Ebbene sì. Lo so che le tragedie sono altre, ma la mia tragedia è questa. Voglio che chiunque, guardandomi, possa capire quello che mi è successo. Ti ho perso. Ti ho perso. Non posso stare in mezzo alla gente, non posso smettere di piangere, non posso imparare a fare qualcosa di nuovo, non posso partire. Devo soffrire. Voglio soffrire. Voglio andare a fondo per capire se anche da lì l'unica cosa che continuerò a vedere saranno i tuoi bellissimi occhi, Min Yoongi.