capitolo dieci

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Anastasija Nikolaevna Romanova era sempre stata una ragazzina molto gelosa. Non possedeva chissà quali gioielli perché era ancora piccola e portarli le procurava disturbo e neanche alcun tipo di giocattolo estremamente particolare.
Lei era gelosa delle persone.
Era gelosa ad esempio del suo fratellino Aleksej, perché tutti al Palazzo volevano prendersi cura di lui. Questo le dava un fastidio enorme poiché voleva lei l'esclusiva nel dare affetto al suo unico fratello, malato per giunta.
Era gelosa poi anche di suo padre, talmente gelosa che quando qualcuno di importante si presentava al palazzo, lei faceva di tutto per stringere a sé il padre e marcare il territorio.
Così, quando sua sorella Marija dal nulla se ne spuntò con un semplice "Ieri notte Wyatt e Jaeden parlavano davanti la nostra stanza." e un sorriso sulle labbra, Anastasija Nikolaevna Romanova capì che non sarebbe mai guarita dalla gelosia.
Wyatt era la sua guardia personale e più passavano i giorni e le settimane e più si affezionava a lui. Aleksej era il suo unico fratello, ma da quando il soldato era arrivato alla corte imperiale, aveva visto in lui un fratello maggiore mancato. Aveva Tat'jana e Ol'ga certamente, ma loro erano troppo impegnate a fare le donne mature di famiglia per dedicare del tempo alla piccola Anya.
Con Wyatt invece era diverso perché era in qualche modo costretto a passare un tempo infinito con lei. Parlavano di tutto quando erano insieme, da ciò che amavano fare a quello che pensavano della servitù del Palazzo, dalla cameriera troppo pettegola al cocchiere scorbutico.
In realtà qualcosa tra Jaeden e Wyatt l'aveva già notata. Aveva potuto notare gli sguardi che si lanciavano non appena le lezioni finivano e il pianista usciva dalla porta, sorridendo al soldato che aspettava fuori. Aveva notato come gli occhi di Wyatt si illuminavano quando per sbaglio la piccola Anya nominava quel nome che, detto dal soldato stesso, aveva poesia dentro sé.
Non poteva tollerare che qualcun altro gli portasse via la sua guardia, il suo nuovo amico, il suo quasi fratello. L'odio per Jaeden aumentò quindi in maniera spropositata, nonostante ne provasse già abbastanza per quei maledetti occhi azzurri. Il solo pensiero che Wyatt era caduto per quegli occhi, la faceva impazzire.
Decise quindi di fare qualcosa.

5 Gennaio 1917, San Pietroburgo.

Vedi Finn, se c'era qualcosa che importava ai russi più della guerra, erano certamente le tradizioni. Potevano portare loro via qualsiasi cosa, la bella casa, i vestiti, tutto. Ma non gli usi e la cultura.
Per questo nel Gennaio del 1917, nonostante il popolo iniziasse ad agitarsi e a fermentare, il Natale venne festeggiato lo stesso.
Il Palazzo d'Inverno in particolare era diventato qualcosa di meraviglioso. La piccola Anastasija era così fiera di come la servitù aveva addobbato tutte le stanze. Oro, rosso e verde erano i colori principali che dominavano: vi erano festoni appesi ai muri e intorno ai quadri, ghirlande attaccate alla porte e fiocchi e fiocchetti disposti praticamente ovunque.
Ma la cosa che sorprendeva chiunque, anche chi viveva lì da diversi anni, era sempre e comunque l'albero nella sala da ballo. Era altissimo, enorme, quasi spaventoso. La sua maestosità era il simbolo della potenza dello zar di tutte le Russie che, ahimè, da lì a poche settimane, si sarebbe spenta per sempre.
Anastasija il 5 Gennaio, ben due giorni prima del Natale, aveva già posizionato i regali per la sua famiglia sotto l'albero, sedendosi là davanti per circa un'ora ad ammirare ogni singola decorazione, che fosse un angioletto dorato o una palla rossa lucida che rifletteva il suo dolce visino.
La piccola Anya aveva sempre amato il Natale e non per il lato materiale della tradizione, ma perché era l'unico momento dell'anno in cui la sua famiglia stava veramente insieme. Era forse l'unico giorno in cui la fredda e distaccata Aleksandra sorrideva sinceramente.
La gioia di Anastasija per quella festa era immensa, tanto che da diversi giorni non si preoccupava più di nulla, né della guerra fuori, né della salute cagionevole del piccolo Alekseij, né di Wyatt e Jaeden. O almeno così pensava fino a quando, proprio il 5 Gennaio, il soldato dagli occhi verdi come l'albero nella sala da ballo non le chiese "Anastasija andiamo fuori a fare un pupazzo di neve? Viene anche Jaeden."
Forse per la prima volta in vita sua, la gelosia superò persino la gioia per il Natale imminente.

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