Dicono sia terapeutico scrivere quello che penso e che mi sento,
ci provo sempre titubante perché ho il sentore che poi me ne pento.
Mi metto in vetrina alla mercé di tutti come signorine ad Amsterdam,
prego, guardate dentro come gelo come con i Dissennatori di Azkaban.
Non ho paura né dei cani, delle vespe, neanche di trovarmi in una rissa,
anzi spesso cerco situazioni forti perché con l'adrenalina ci sto in fissa.
La mia paura più grande è rimanere solo, io con i miei incubi neri,
depressione e solitudine, depressione è solitudine: sempre più di ieri.
Spesso il comico se ne torna a casa piangendo perché è incompreso,
chi mai si aspetta che il buffone si senta il collo in un cappio: appeso.
Resto imperscrutabile, sapermi leggere è un miracolo e tu non ne sei capace,
vorrei dirti che precipito e va tutto male, che far ridere mi ammazza come fosse antrace.
Ho paura di restare solo, sì, perché ho paura di quello che penso,
sembrerà egoismo ma ho bisogno della gente per non sentirmi perso.
Sai, sono un tipo orgoglioso e i miei fardelli sono responsabilità mia,
ho bisogno di qualcuno sempre accanto a riprendermi al volo quando sbaglio via,
ho bisogno di qualcuno da mettere sul piedistallo e portare sulle spalle,
qualcuno che mi dia la calma e mi faccia sentire solido, saldo come una montagna.
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Rhyme Club
ŞiirDa una devastata scena,tremendamente monotona,tre potenti maghi della penna altresì noti col nome di poeti si riunirono per dare vita a un gruppo semplicemente invincibile: RHYME CLUB Da una parte il poeta maledetto dead inside, @Raflow Poi abbian...