6° CAPITOLO

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"È u-uno s-scheletro" affermai io, balbettando e completamente paralizzata.

Continuavo a fissare il pezzo di cranio che avevo tenuto in mano fino a pochi secondi prima, letteralmente scioccata. In quel momento nessun pensiero razionale riusciva ad attraversare la mia mente. I neuroni sembravano aver perso le loro sinapsi e non riuscire a connettersi tra di loro, era come se il mio cervello si fosse momentaneamente bloccato. Non riuscivo più neanche a capire cosa stesse succedendo attorno a me.

"Sam? Sam? Tutto bene?" sentivo una voce chiamarmi e, nel frattempo, delle mani scuotermi le spalle. Ma io non reagivo, continuavo a fissare allibita quella fossa. Non potevo avere tenuto in mano un vero scheletro.

"Sam, ti prego, riprenditi." sentii nuovamente dirmi. Io trovai il coraggio di portare lo sguardo verso il mio interlocutore e vidi Christie che mi guardava preoccupata, anche se si vedeva chiaramente lo shock anche sul suo viso. Speravo che tutto questo non fosse vero, non poteva esserlo, era tutto troppo assurdo. Ma se questo fosse stato tutto frutto della mia immaginazione, perché tutto ciò che avevo visto era ancora lì, davanti ai miei occhi?

Anche gli altri bambini, sembravano scossi da questa cosa, ma allo stesso tempo eccitati per avere fatto "una così grande scoperta", come dicevano loro. Certo, loro non capivano la gravità della cosa, non potevano comprendere cosa significasse trovare lo scheletro di qualcuno sotto terra, proprio nel giardino di un orfanotrofio.

Poi sentii dei passi farsi sempre più vicini.

"Si può sapere cosa sta succedendo?" disse una voce maschile alle mie spalle, una voce che ero solita sentire sempre con una vena di ironia, ma che in quel momento sembrava fin troppo seria.

"Sam, che stai facendo lì, seduta per terra?" domandò confusa poi un'altra voce, questa volta femminile. Per quanto fossi scioccata non mi ero neanche resa conto di essere rimasta seduta sopra la neve fredda, a congelarmi. Ma, in quel momento, neanche il gelo più penetrante mi avrebbe fatto effetto. Non riuscivo neanche a trovare la forza di girarmi verso le due voci che avevo appena sentito.

"Christie, cosa diamine ha Sam?" chiese la voce femminile di prima, allarmata. Lasciatemi in pace, per favore, voglio stare da sola.

"I-io...non lo so. Cioè, io le ho detto di venire con me per mostrarle una cosa ma..." cominciò a spiegare Christie, in preda al panico. Non dovevano prendersela con lei, non aveva fatto nulla.

"M-ma quello che hanno "scoperto" è... u-uno scheletro." continuai io la frase di Christie, girando lentamente la testa di novanta gradi e, guardando alle mie spalle.

Erano tutti e quanti lì, dal primo all'ultimo: Louis, Camille, Ashton, Alexis...e Liam.

Alle mie parole, vidi i visi di tutti e cinque impallidire all'istante. Io riportai nuovamente lo sguardo sulla buca che conteneva quelle ossa.

"Cazzate. Dai, chi mai nasconderebbe uno scheletro nel giardino di un orfanotrofio? È assurdo." intervenì Liam, ovviamente facendo lo sbruffone come sempre. Neanche in situazioni come queste riusciva ad essere una persona normale? Insomma, non ero mica stupida. Non avevo mai osservato uno scheletro dal vero ma, nonostante ne avessi visto solo alcune foto appese sulle pareti dell'unica "aula" in cui ci facevano lezione, sapevo di certo riconoscerne uno.

"Certo, ed io mi sono inventata tutto, ovvio - risi io istericamente - Se non ci credi, guarda con i tuoi occhi." lo invitai io, mentre mi stavo riprendendo piano piano dal mio stato di trance.

Subito sentii il rumore dei suoi passi avvicinarsi a me e, poco dopo, vidi i suoi piedi accanto al mio corpo seduto sulla neve. Lui si sporse a guardare all'interno della buca, sicuro di sé, come se non vedeva l'ora di dimostrare che fossi solo una bugiarda.

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