Sono sempre stata quella che
girava una sigaretta al contrario nel pacchetto e la fumava per ultima esprimendo un desiderio quando la accendeva.
Mi chiedevi sempre perché lo facessi e io ti rispondevo dicendoti che mi piaceva pensare a un cambiamento ogni volta, anche avendo la consapevolezza che non si sarebbe avverato.
Avevo mille sogni in tasca, perché nel cassetto sarebbero rimasti chiusi, mentre io li volevo rendere liberi e veri.
Adesso fumo solo tabacco e l'unico desiderio che esprimo è che mi duri almeno una settimana.
E i sogni li ho messi in una cassaforte, perché nei jeans cominciavano ad essere pesanti.
Forse le mie priorità sono cambiate, forse sono cresciuta, sono diventata più consapevole e realista.
Oppure ho smesso solo di sognare, di credere e di crederci. Ed è meglio così: fa meno male.
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Domare l'indomabile
PoesieÈ come domare l'indomabile: un ossimoro che descrive lo strisciante avanzare della mia giovane vita. L'impossibile che diventa possibile solo grazie alla mia poesia e al dono della scrittura che ho ricevuto, forse per attenuare i colpi che ricevo d...