Quando mi capita di parlare con la ragazza che mi piace ho l'ansia di come io possa apparirle in viso. Può capitare che stiamo discorrendo di qualcosa di serio e mentre lei parla o io parlo la mia mente va in corto circuito perché magari la mia testa così, di punto in bianco, pensa: " Dio quanto è bella" oppure "Sto davvero parlando con lei". E magari mi blocco ma intanto le mie labbra continuano a pronunciare parole che non so nemmeno se sono giuste o se sto dicendo cose a casaccio. E poi mi sorride e mi sciolgo. E non so davvero quale espressione abbia la mia faccia: se la fronte si corruga perché sono concentrata su di lei o se mi scappa un sorrisetto fuori luogo del tipo "mi piaci da morire" e lei possa accorgersene. Però parliamo tanto e la sua voce mi calma, così leggera e soave. E succede che a volte ride di gusto e io sto lì impalata a guardarla ridere quando in realtà dovrei accompagnare la risata prima che diventi seria di nuovo. Ma va bene così. Mi basta guardarla e notare tutte le sue particolarità che, anche a distanza di anni, mi appariranno sempre nuove e piacevolmente sorprendevoli.
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Domare l'indomabile
شِعرÈ come domare l'indomabile: un ossimoro che descrive lo strisciante avanzare della mia giovane vita. L'impossibile che diventa possibile solo grazie alla mia poesia e al dono della scrittura che ho ricevuto, forse per attenuare i colpi che ricevo d...
