È un periodo un po' così, né bianco, né nero, ma grigio fumo.
So di esserci ma non vedo niente e tasto lo spazio intorno a me cercando di trovare qualcosa a cui appigliarmi, pur sapendo che l'unica cosa a cui dovrei appigliarmi sono io, ma non tocco terra e nemmeno fluttuo così in alto da superare questa banca di nebbia.
Prendo decisioni avventate, sbagliate e che continuano a sbilanciarmi dalla situazione di equilibrio in cui mi trovavo fino a poco tempo fa.
Non ho nessun obbiettivo da conseguire, nessuno per il quale alzarmi dal letto la mattina, eppure lo faccio. Piango ogni sera per provare a liberarmi da questo male che mi tormenta, ma la situazione non si risolve, anzi sembra che ogni lacrima malignamente fomenti questa fiamma che mi brucia l'anima.
Ogni critica, se prima veniva recepita dal mio cervello come costruttiva e mi dava uno spunto per migliorarmi, adesso rompe un pezzetto di me alla volta.
E non sta rimanendo quasi nulla, se non un cumulo di macerie.
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Domare l'indomabile
PoesiaÈ come domare l'indomabile: un ossimoro che descrive lo strisciante avanzare della mia giovane vita. L'impossibile che diventa possibile solo grazie alla mia poesia e al dono della scrittura che ho ricevuto, forse per attenuare i colpi che ricevo d...