Impegno. Dedizione. Disciplina. Capacità di collaborazione e organizzazione...questi sono stati alcuni dei valori che mi impartì mio padre,fin da bambino.
Sono nato il 4 Dicembre 1992,a Anyang Gwangcheon,nella provincia del Gyeonggi, secondogenito del CEO Kim Nam-Goo.
Mi chiamo Kim Seok-Jin e..sono un ragazzo semplice.La mia infanzia è stata "diversa" per certi versi. Nascere nella famiglia di un CEO, potrebbe essere fantastico,ma non è tutto oro ciò che luccica.
Con questo non nego di essere stato un bambino sereno e felice,ma non ho avuto davvero tutto.
Il rapporto con mio padre è sempre stato controverso: lui era serio,inespressivo,un uomo tutto d'un pezzo; nessun abbraccio,nessun bacio,solo "affetto misurato"...ma cominciamo dal principio.Ho frequentato le scuole elementari,medie e superiori nella mia città natale.
Sono sempre stato un vero secchione e i miei voti i più alti tra gli studenti.
Ma da bambino scoprì la mia grande passione:la cucina.
Stavo ore ad osservare mia madre cucinare:sentire i rumori delle stoviglie e delle pentole;i profumi dei vari ingredienti fondersi e diffondersi per tutta la casa e il suo sorriso ad illuminare il "suo regno".
Lei è l'unica a cui mostravo il mio vero "io",a cui raccontavo i miei sogni,l'unica che mi appoggiava qualunque cosa scegliessi,"l'importante è che ti renda felice" mi diceva.
Ho tanti ricordi della mia infanzia legati a lei:i giochi che inventava per giocare con me o le ricette che sperimentava solo per insegnarmi che anche le verdure potevano essere squisite,ma il ricordo più bello è sicuramente il primo giorno che cucinai insieme a lei.
Era un sabato,ed io e la mamma eravamo solo in casa, poiché mio padre era a lavoro e mio fratello fuori con gli amici.
Stavo sdraiato sul pavimento a fissare annoiato il soffitto quando sentì la mamma chiamarmi
-Seok-Jin..tesoro..ma dove sei?- alzai la testa sentendo i suoi passi avvicinarsi
-Ah.. eccoti qui! Cosa stavi facendo?!- mi chiese sorridendo appoggiata allo stipite della porta,la guardai
-...nulla mamma..sono un po' annoiato..!- misi il broncio e sentì un gran calore avvolgermi;mia madre mi abbracciò forte e dopo avermi riempito di baci mi disse
-Ho un idea! Vorrei fare dei biscotti..vuoi darmi una mano?!-
-Davvero mamma?! Posso cucinare insieme a te?!-
-Ahahah..certo! Ti insegnerò a cucinare così diventerai un grande Chef!- mi strinse forte e io ricambiai per poi guardarla..il suo sguardo amorevole,i lunghi capelli che le coprivano le spalle,il suo sorriso dolce..
-Si mamma...voglio diventare bravissimo così quando sarò grande io cucinerò per te!-.
Andammo in cucina, indossammo i grembiuli,prendemmo gli ingredienti e iniziammo ad impastare.
Ci divertimmo moltissimo:ridevamo,ci sporcavamo la faccia di farina a vicenda..ero felice,ma vuoto.
Mi accovacciai davanti al forno e sorrisi: osservavo come l'impasto,grazie al calore,si gonfiava e si colorava di scuro e ne rimasi affascinato.
Dopo poco sfornammo i biscotti,lì decorammo con dei confetti colorati e con due bicchieri di latte,andammo in giardino in tempo per la merenda.
Mi sedetti e addentai un biscotto,ma mi bloccai
-Mamma... papà non sarà triste di non aver mangiato i biscotti con noi?!- mia madre mi guardò,la sua espressione si fece triste
-Oh piccolo mio...no! Papà non sarà triste..ci saranno altre occasioni,ma in questo momento non può stare con noi...lo sai lui è...- la interruppi e fissando il piatto davanti a me risposi
-... è impegnato...lo so...lo è sempre..-.
Ricominciammo a mangiare ma l'atmosfera si ruppe e il silenzio calò.
Rientrammo in casa poco dopo e aiutai la mamma a sistemare la cucina, dopodiché presi lo zaino e,seduto sul tappeto,iniziai a fare i compiti.
Pochi minuti dopo rientrò mio padre:
vestito classico grigio scuro,camicia bianca ormai sgualcita,cavatta di un blu tenue ora allentata,alla mano destra la sua ventiquattrore nera di pelle opaca dal manico lucido e sul viso la classica espressione di chi aveva passato una giornata piena ed intensa.
Mi avvicinai a lui e inchinandomi esclamai
-Buonasera papà.. Bentornato!- mi salutò con un cenno della testa e quella che sembrò l'ombra di un remoto sorriso, così gli porsi le pantofole e mi spostai per farlo passare,mentre mia madre lo salutava
-Bentornato caro! Com'è andata la tua giornata?!- mio padre si tolse la giacca e la cravatta che,insieme alla valigetta,porse a mia madre,per poi rispondere con un semplice
-...pesante..-.
Mio padre non era di certo un uomo di molte parole:era loquace,riservato,discreto soprattutto sul suo lavoro..freddo,oserei dire.
Mia madre tornò dal piano superiore
-Ti ho preparato un bagno caldo con degli olii essenziali di lavanda e gelsomino per stendere i tuoi nervi e rilassarti..la cena sarà pronta tra 15 minuti..- mio padre butto giù l'ultimo sorso di Soju dal suo bicchiere e con un cenno del capo a mia madre e un fugace sguardo rivolto a me, salì di sopra.
Vidi mia madre,poggiata al bancone della cucina,dare uno sguardo all'orologio e sospirare per poi rimettersi a cucinare e apparecchiare la tavola,mentre io continuavo a fare i compiti.
All'improvviso,la porta d'ingresso si aprì e vidi mio fratello rientrare sorridente
-Ciao mamma! Sono a casa!-
-Seok-Jae.. è tardi dov'eri finito?! Tuo padre è già a casa!- esclamò la mamma con tono di rimprovero e vidi Seok-Jae impallidire
-Mi di-dispiace ma-mamma..eravamo alla nuova sala giochi e ho perso la cognizione del tempo..- la mamma stava per parlare,ma la voce roca e profonda di mio padre echeggiò all'improvviso, facendo sussultare tutti
-Ebbene?! È questa l'ora di rientrare a casa?! Dove sei stato?!- mio fratello abbassò lo sguardo e con voce flebile rispose
-..in..in sala..giochi.. co-con dei compagni di..classe papà...scu-scusami i-io...- ma in quel momento un segno rosso scarlatto spuntò sulla sua guancia sinistra;uno schiaffo potente la colpì,tanto da riecheggiare in tutta la casa.
Gli occhi di Seok-Jae si fecero lucidi,mia madre si nascose il viso dietro le sue mani,mentre io rimasi pietrificato dalla paura.
La voce di mio padre spezzò il silenzio
-Non mi importa cosa fanno gli altri tuoi compagni!! Le mie regole sono chiare ed esigo che vengano rispettate!! Rimarrai in punizione per l'intero mese..uscirai da quella porta solo per andare a scuola,per le lezioni di calcio e per andare a messa...per il resto rimarrai in camera tua,niente cellulare e niente computer...la TV ti sarà regolata solo per due ore al giorno e niente videogiochi!! Restando a casa aiuterai la governante a pulire e sistemare la casa e tenere pulito e in ordine il giorno e la piscina; aiuterai tuo fratello con i compiti e con tutti ciò di cui avrà bisogno.. ovviamente dovrai conciliare tutto questo con lo studio.. sono stato chiaro?! Seok-Jae rispondimi..sì o no?!- mio fratello alzò lo sguardo e con la poca voce rimasta rispose
-..si..papà- dopodiché mi chiamò
-Seok-Jin..vieni qui!- il suo tono era meno rabbioso ma sempre fermo e deciso,mi avvicinai mettendomi difronte a lui,affianco di mio fratello,si abbassò alla mia altezza e mi disse
-Quali sono i valori più importanti per il figlio di un CEO?!- ingoiai il groppo alla gola e risposi con il tono più calmo e convincente che avessi
-Impegno, dedizione, rispetto, disciplina,astuzia nella vita e nel lavoro, capacità di collaborazione e organizzazione, puntualità, onore,minuzia..- si sollevò e guardò mio fratello
-Impara Seok-Jae..come potrai succedermi in azienda se non possiedi niente di tutto ciò?! Impara...- mio padre mi guardò e poggiò la sua grande mano sulla mia testa e incrociò i suoi occhi con i miei
-Bravo Seok-Jin...-.
Quello fu il primo momento in cui sentì il bene che mi voleva e in cui il cuore mi batté forte, così d'istinto mi inchinai
-Grazie papà..-.
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The Wings of Success:Le ali del successo [COMPLETA]
FanfictionUna lettera, un'agenzia e sette ragazzi con un sogno in comune:VIVERE DI MUSICA. ⚠️ Info reali e tanta fantasia ⚠️Linguaggio scurrile(non spesso) ⚠️ Scene forti [NON AMMETTERÒ IL FURTO DELLA STORIA IN SÉ NÉ DI FRASI PER ESSERE INSERITE IN ALTRE STOR...