3- Soluzione

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ISAAC FOSTER's POV


Aprii gli occhi data la forte luce proveniente dall'unica finestra presente in quella polverosa soffitta e la prima cosa che udii furono dei lievi colpi tosse provenire da T/N, così mi voltai nella sua direzione per vedere come stesse.

Notai subito che il suo volto era particolarmente arrossato ed un leggero strato di sudore le imperlava il viso. Mi stranii del fatto che potesse avere caldo, l'estate era già passata da un pezzo e in quella soffitta di notte faceva tanto freddo da far condensare il respiro.

Piegai la testa di lato mentre pensavo alla possibile causa e la chiamai per svegliarla ma non ottenni risposta. Le toccai una spalla e dissi nuovamente il suo nome, ma non accennò ad aprire gli occhi. 

Iniziai a preoccuparmi. Lei era l'unica persona su cui facevo affidamento, l'unico mio appiglio nella mia pessima situazione. Quando riuscivo ad essere totalmente onesto con me stesso mi rendevo conto che l'incontro con lei era stata l'unica cosa bella da quando avevo avuto la maledizione di nascere. Non riuscivo ad immaginare come sarei stato in quella dannata casa senza di lei. 

"Svegliatevi! Si torna a lavoro, vi voglio di sotto entro cinque minuti!" gridò l'uomo bussando con forza dal piano inferiore.

Mi inginocchiai iniziando a scuotere T/N con forza continuando a chiamarla e fortunatamente poco dopo la vidi aprire gli occhi vitrei per poi posarli su di me.

"Isaac...Che succede?" mormorò.

"Il tizio ha detto di alzarci. Va...Va tutto bene?"

"C-Certo..." disse mettendosi seduta e mostrandomi un sorriso forzato.

Qualcosa dentro di me mi informò che stava mentendo, non stava andando tutto bene.

"Perchè mi dici le bugie?" domandai.

La bambina trasalì e si passò una mano tra i capelli.

"H-Hai ragione...In effetti non mi sento molto bene." rispose. "Ma posso comunque lavorare, non preoccuparti."

"Sicura?"

"Certo! Stai tranquillo." concluse alzandosi e mostrandomi quel suo solito sorriso di circostanza.

"Va bene..." sospirai.

Dopo esserci alzati bevemmo entrambi un po' d'acqua dal secchio e ci dirigemmo al piano inferiore per le prime consegne della giornata. Quando la donna ci si parò davanti, notai subito che i suoi occhi caddero sulla medicazione che avevo fatto a T/N la sera prima ma fortunatamente non disse nulla al riguardo.

Ci ordinarono di andare a finire il lavoro con la catasta di legna ed eseguimmo l'ordine dirigendoci al magazzino a testa bassa. Io tagliavo i ceppi mentre T/N li metteva al loro posto sulla piramide già ordinata all'interno del capanno. 

La bambina era stranamente taciturna e me ne stupii dato che di solito una qualche frase d'incoraggiamento me la diceva sempre e, nonostante non le avessi mai risposto, mi accorsi che mi mancavano parecchio. La mattinata passò in fretta e dato che eravamo stati veloci e che con assoluta certezza avremmo finito il nostro compito entro la giornata, venimmo premiati con una manciata di riso in bianco. Mangiammo entrambi con foga per poi essere rimandati subito a lavoro, ma mentre ci dirigevamo verso al capanno notai che T/N ansimava parecchio.

"Va...Va tutto bene?" domandai.

"S-Si...Tranquillo." rispose afferrando dei ceppi rimasti a terra ed iniziando a portarli nel magazzino.

Era strana. Non l'avevo mai vista così apatica e rimasi ad osservarla mentre entrava nel capanno. Sospirai e mi voltai per riprendere il mio lavoro ma sentii un forte tonfo alle mie spalle. 

Grace and Rain - Zack (Isaac Foster) x ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora