ISAAC's POV
Il sottobosco della foresta ed i rami bassi dei suoi alberi mi colpivano ad ogni passo svelto percorso al di sotto di quelle fronde dandomi la sensazione di trovarmi in un qualche girone dell'inferno. Avevo ben chiara la direzione da prendere per tornare da T/N e continuai a correre senza fermarmi nemmeno per un istante nonostante il fiatone e la stanchezza.
Avevo sfogato ogni mio desiderio nei minuti precedenti uccidendo una coppia di anziani residenti in una delle case ai confini del bosco dato che ero talmente carico di adrenalina da non riuscire ad attendere l'arrivo al paese poco distante. Purtroppo però, mentre uscivo dalla loro casa coperto di sangue e con un grande sorriso soddisfatto sul volto, una volante della polizia, probabilmente allertata dai vicini per via delle grida, era appena giunta sul posto e individuandomi subito grazie a dei faretti puntati in direzione dell'ingresso. Mi avevano sparato ma ero riuscito a fuggire nella boscaglia senza riportare alcun tipo di danni.
In quel momento stavo correndo come un pazzo tentando di arrivare da T/N il prima possibile per portarla via da quel nascondiglio ormai non più sicuro. Il mio era stato un errore bello grosso e lo sapevo bene, ma non era il momento di colpevolizzarmi. La ragazza non doveva rimanerne direttamente coinvolta e temevo che quei dannati poliziotti mi stessero inseguendo; non avevo tempo da perdere.
Non seppi quantificare quanti minuti corsi prima di giungere finalmente al piccolo spiazzo davanti alla villa e mi precipitai al suo interno salendo immediatamente le scale.
"T/N!" chiamai la ragazza aprendo la porta della nostra stanza ed iniziando a raccogliere le nostre cose, quelle più importanti, mettendole in uno zaino. "T/N, cazzo! Svegliati!"
"Uhm...?" mugugnò la ragazza stropicciandosi gli occhi e mettendosi seduta sul letto per poi accendere la piccola torcia posizionata sul comodino nella mia direzione. "Che cosa succ..."
La sua frase venne interrotta a metà ed immaginai che fosse perché notò l'immensa quantità di sangue che mi sporcava i vestiti.
"I-Isaac...Cosa hai..."
"Non c'è tempo!" sbottai lanciando il secondo zaino sul letto al suo fianco. "Prendi tutto il possibile e andiamocene da qui!"
"V-Va bene."
Non appena la ragazza si fu velocemente vestita ed i nostri zaini furono pronti, ci apprestammo ad uscire dalla stanza, ma uno strano rumore sordo invase l'aria serale oltre alle mura della villa.
"U-Un elicottero?!" sbottò incredula la ragazza mentre la trascinavo lungo le scale tenendole ben saldo un polso.
"Fregatene! Muoviamoci!"
Mettemmo piede all'esterno ed un enorme faro proveniente dal cielo illuminò a giorno la radura intorno alla casa mentre una forte ansia mi pervase.
"FERMATEVI IMMEDIATAMENTE!" gridò qualcuno con un megafono il cui suono proveniva dall'elicottero. "O SAREMMO COSTRETTI AD APRIRE IL FUOCO!"
Non avrei potuto difendere né me stesso né T/N dato che quei bastardi si trovavano a tutti quei metri d'altezza, ma non avevo intenzione di arrendermi. Sempre tenendo ben stretto il polso della ragazza ripresi la mia corsa a rotta di collo verso il bosco mentre una serie di spari provenienti dall'elicottero si schiantavano al suolo alle nostre spalle.
La fortuna era dalla nostra parte e riuscimmo ad arrivare al limite della radura senza riportare danni, finché T/N, dimenticandosi del piccolo dislivello che circondava l'area, inciampò cadendo sulla rete metallica distesa a terra e trascinandomi con sé. La sentii gemere dal dolore, ma non avevamo tempo da perdere. La feci alzare il più velocemente possibile riprendendo la nostra corsa e corremmo a perdifiato nell'oscurità della foresta senza sapere dove ci avrebbe portato quella direzione e sentendo in lontananza il costante suono delle pale dell'elicottero librarsi nel cielo sopra le nostre teste.
- - -
"I-Isaac, t-ti prego! Fermati un momento!" implorò T/N dopo parecchi minuti di corsa.
"Non possiamo fermarci! Devi continuare a..."
"FERMATI!" sbottò liberandosi dalla mia stretta sul suo polso ed inginocchiandosi a terra mentre tentava di riprendere fiato. "Mi fa...Mi fa malissimo la gamba ed un braccio. C-Credo di essermi ferita."
Intorno a noi il cielo sembrava essersi fatto più silenzioso e il rumore dell'elicottero era parecchio distante convincendomi che potevo dedicare qualche minuto alle ferite di T/N. Estrassi la piccola torcia dallo zaino e la puntai sulla ragazza stupendomi di quello che vidi: sui punti del suo corpo che aveva indicato come doloranti, T/N aveva due grosse ferite sporche di terriccio da cui stillava una grande quantità di sangue che non sembrava per nulla intenzionato a fermarsi. Quella visione mi tolse il respiro dandomi la sensazione di sprofondare nel vuoto della mia stessa mente, ma mi sforzai di reagire. Mi sfilai la felpa e mi tolsi una parte delle bende spezzandole tra i denti per poi stringerle intorno alle ferite di T/N e fermare l'emorragia dopo averle velocemente lavate con la acqua rimasta.
"Ce la fai a camminare?" chiesi portando una mano dietro la sua nuca e facendo combaciare le nostre fronti.
"C-Credo di sì." mormorò in risposta con un'espressione dolorante sul volto.
"Come non detto."
Rimanendo in ginocchio, mi voltai dando le spalle alla ragazza e spostai lo zaino in modo che mi coprisse la pancia per poi voltare lo sguardo nella sua direzione.
"Avanti, ti porto in spalla." dissi.
"M-Ma Isaac, guarda che io..."
"Non fare storie! Non abbiamo tempo, sbrigati!"
Finalmente T/N si posizionò sulla mia schiena e una volta che cinse le gambe intorno alla mia vita e le braccia intorno al mio collo, potei alzarmi in piedi riprendendo il mio percorso.
Bastarono pochi minuti prima di udire in lontananza uno di quei rumori che mai avrei voluto riconoscere in un momento critico come quello che stavamo vivendo: quelli che sembravano latrati di cani ed un veloce zampettare nella nostra direzione mi fece gelare il sangue, facendomi accelerare il passo mentre cercavo di pensare ad un modo per risolvere quella tremenda situazione.
Non riuscendo a trovare alcuna soluzione e sentendo l'avvicinarsi dei cani sempre più prossimo, optai per l'unica opzione che mi venne in mente. Con lo sguardo riuscii ad individuare un albero adatto alle mie esigenze e, dopo essermi avvicinato, aiutai T/N a salire sul ramo più basso.
"Cerca di arrampicarti più in alto che puoi!" ordinai.
"C-Cosa vuoi fare?" domandò con un'espressione sinceramente preoccupata ai limiti del pianto.
"Ci penso io! Tu invece fai come ti ho detto!"
"V-Va bene."
"Se qualcuno si avvicina non fare un fiato e rimani nascosta tra i rami, sono stato chiaro?! Ti vengo a recuperare il prima possibile!" dissi passandole il mio zaino.
"I-Isaac...!"
Non le diedi modo di replicare e corsi in tutt'altra direzione rispetto a quella di T/N sperando che riuscisse ad arrampicarsi con successo sui rami alti nonostante le sue ferite. La mia speranza era quella di deviare il percorso dei cani allontanandomi il più possibile dalla ragazza; senza quei fastidiosi animali, le ricerche della polizia in quella fitta foresta, tuttalpiù di notte, si sarebbero rivelate alquanto ardue.
Quei piccoli bastardi erano più veloci del previsto ma mi raggiunsero quando mi fui allontanato abbastanza da meritare tutta la loro attenzione. Uno di loro mi saltò addosso puntando al mio collo ma riuscii a difendermi alzando un braccio che venne subito addentato dall'animale . Un secondo cane cercò di mordermi una gamba ma con un gesto veloce conficcai il coltello nel suo cranio senza difficoltà per poi finire quello che teneva in ostaggio il mio avambraccio. Fu il turno dei cani successivi che riuscii comunque ad uccidere nonostante ci avessi guadagnato altre ferite. Ansante, mi misi in ascolto e non udii più alcun rumore riconducibile a quei dannati animali, così ritornai sui miei passi per andare a recuperare T/N.
I cadaveri dei cani avrebbero aiutato a disperdere le nostre tracce trovandosi in una direzione opposta alla nostra ed avevo ben chiaro l'unico obbiettivo fondamentale di quella fuga fin troppo improvvisa. Dovevo assicurarmi che T/N stesse bene e lontano dalle grinfie di chiunque potesse farle del male. Avrei fatto qualunque cosa per proteggerla, senza alcuna eccezione.
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Grace and Rain - Zack (Isaac Foster) x Reader
Fiksi PenggemarCosa porta un essere umano a perdersi nei meandri della propria mente? Può l'unica persona al mondo di cui ti fidi toccare il fondo senza che tu abbia modo di salvarlo? (Tutti i personaggi rappresentati in questa storia sono maggiorenni.)