Capitolo 23

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CAPITOLO 23


Ufficio di Barney- La mattina dopo


Nel momento in cui ascoltò il messaggio di Marshall, Barney capì che quello non sarebbe stato un giorno come gli altri. Cinque minuti prima aveva voluto disperatamente uscire dalla sala delle conferenze per tornare nel suo ufficio, ora avrebbe preferito i Nordcoreani che gli urlavano addosso, piuttosto che Marshall Eriksen.

Marshall gli aveva detto di stare fermo e che stava andando da lui. Non era necessario essere un genio per capire di cosa volesse parlare.

Non che fosse questa grande sorpresa, Barney l'aveva visto chiaro e tondo nel momento in cui gli agenti si erano presentati nel suo ufficio con un mandato di perquisizione, ma, nonostante ciò, non era ancora pronto al fatto che i suoi amici scoprissero il segreto suo e di Robin.

Era stato uno stupido, avrebbe dovuto sfruttare qualche risorsa della sua compagnia. La sua azienda aveva dei metodi che erano in grado di far scomparire i problemi più velocemente della luce. In più glielo dovevano, dopo tutte le cose che aveva fatto per loro. Dopo Sierra Leone.

Ma non l'aveva fatto. E ora era troppo tardi.

Marshall non bussò neanche quando entrò nella stanza, né lo salutò. Invece iniziò immediatamente ad urlare.

- Cosa stavi pensando? Voi due avete completamente perso la testa?-

Barney deglutì e lanciò uno sguardo alla sua macchina per hot-dog. Niente calmava Marshall meglio di un bell'hot-dog caldo.

- Ti rendi conto dei casini in cui vi trovate?- continuò il suo amico – Perché pensavate che ne sareste usciti? Almeno Robin lo sa? Dio, Barney, non puoi scherzare con il governo! Potrebbero condannarti a qualche anno di prigione! COSA CAZZO STAVI PENSANDO?-

Barney si alzò dalla sedia.

- Rallenta, Marshall. Cosa è successo?-

E così Marshall gli raccontò della telefonata che aveva ricevuto quella mattina.


Appartamento di Marshall e Ted- Quella mattina


- Pronto?-

Marshall si era aspettato che fosse Ted a chiamarlo. Il suo amico aveva dimenticato il portafoglio sul tavolo della cucina, quella mattina.

- Posso parlare con Marshall Ericksen?- aveva domandato una voce di uomo.

- Sono io-

- Buongiorno, Signor Ericksen, il mio nome è John Hamilton, sono un agente dell'Ufficio degli Affari Consolari e vorrei farle qualche domanda-

- Ufficio degli Affari Consolari?- aveva chiesto lui, sorpreso. La sua prima idea era stata che gli volessero offrire un lavoro.

- Sì, in questo momento stiamo indagando su Barney Stinson-

- Ah- aveva risposto Marshall, immaginando che Barney fosse entrato in qualche paese straniero senza un visto valido o che avesse fatto entrare negli Stati Uniti qualcosa di illegale e fosse stato beccato. Tipiche cose da Barney.

- Abbiamo delle motivazioni per credere che lui e la Signora Scherbatsky abbiano commesso una frode sul visto-

- Aspetti, cosa?-

Marshall aveva smesso di camminare e si era seduto sul divano.

- Pensiamo che il loro matrimonio sia una truffa- aveva spiegato l'agente.

Il matrimonio // How I Met Your MotherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora