"Siete stati veloci. Questa è per te Aldëa. Buon compleanno!" disse il custode, scoprendo una gabbia con dentro una civetta.
"A te l'onore di dargli il nome."
"Grazie, è bellissima. Non dovevi disturbarti" gli risposi abbracciandolo.Era una civetta color nocciola. Due cerchi di piume bianche le circondavano gli occhi che, diversamente dalle altre civette, erano marroni.
Il rapace squittì e quel verso che altri non potevano capire, per me era un grazie.
"E di cosa? Ho detto la verità. Sei bellissima."
"L'hai capita? Hai capito il suo verso?" mi chiese Hagrid incredulo.
"Sì, in qualche modo capisco quello che dicono gli animali."
"Ma è fantastico!" si intromise la civetta "Posso uscire un po'?"
"Sì, ma rimanimi vicino" risposi aprendo la gabbia.Con un colpo d'ali ben assestato, il rapace si alzò subito in volo accompagnato da una folata d'aria abbastanza forte da farmi scompigliare i capelli. "Penso proprio di aver trovato il nome perfetto: Alagos" risposi risistemando le ciocche che si erano spostate.
"Ora che abbiamo preso tutto, dovremmo tornare a casa. I nostri genitori ci staranno cercando" disse mio cugino dopo avermi rubato la lista dalle mani e averla controllata.
"Ho lasciato una lettera sul letto dove dicevo di essere andata a fare una passeggiata. Non trovandoti penseranno che tu sia con me. Comunque hai ragione. Hagrid, puoi riaccompagnarci al Paiolo Magico?"
"Certo, seguitemi!"Ricominciammo a camminare, con Alagos che volava sopra di noi.
Presa da un attacco di gioia improvviso feci un salto e una giravolta. "Atten...!"Troppo tardi.
Ero andata addosso a un esserino che stava trasportando una fila di libri più alta di lui che io avevo fatto cadere."Dobby chiede perdono signora. Dobby non voleva urtarla" piagnucolò, cominciando a raccogliere i libri.
"No, scusami tu. Aspetta, ti aiuto.""Ma guardala. Aiuta un elfo domestico. Scommetto che non te lo puoi permettere" disse un ragazzino dando un morso alla sue mela. I capelli erano talmente tanto chiari che se avessi avuto le orecchie a punta avrei detto che era o un Sindar o un Silvano.
"Suvvia, Draco, più garbato. Non importunare la gente che non merita le nostre attenzioni."
Un uomo era spuntato alle spalle del ragazzo e se lo avessi visto da lontano lo avrei potuto scambiare per Thranduil senza corona. In effetti anche il modo di fare e di parlare erano simili a quelli del pomposo re dei boschi."Ma come vi permettete! Non ci si rivolge così a ...!"
"Nessuno. Andiamo El, non è il caso di discutere con persone del genere!"
"Si, fate bene. Andate piccoli sanguemarcio. Tornatevene fra i babbani e restateci."
"Biondino ossigenato ti conviene tacere" gli risposi con un tono sprezzante.
Si capiva dal tono di voce che ci stava insultando e gli avevo risposto a tono.
Per mia fortuna, o sfortuna, avevo fatto pratica con un Sindar a cui non potevo tirare pugni in faccia senza causare una guerra e quindi mi trattenni anche li, ma gli lanciai uno sguardo accigliato che mi veniva sempre bene e non faceva mai male a nessuno.
A quanto pare, dovunque vai c'è sempre qualcuno che discrimina gli altri per motivi a parer mio stupidi.
"Tanto per la cronaca, è biondo naturale!"Tornati al Paiolo Magico chiesi ad Hagrid: "Cos'è quello con cui mi sono scontrata?"
"Un elfo."
"Sono così brutti gli elfi?" domandò Eldarion, mentre io lo fulminavo con lo sguardo.
"Come credevi che fossero? Come gli uomini ma con le orecchie a punta e i capelli lunghi? Quelle sono fiabe, mica realtà."
Dovetti girarmi da un'altra parte per evitare di scoppiare a ridere in faccia ad Hagrid, un po' per la faccia di mio cugino, che meritava una statua, un po' perché senza saperlo stava dicendo che io non esistevo."Sapete come tornare a casa?"
"Sì" risposi.
"Allora vi lascio. Spero di rivederti un giorno Eldarion, mi stai simpatico. Mentre tu, ci si vede a scuola" detto questo entrò in un camino e scomparve."Ma come..." cominciò mio cugino, ma io non lo lasciai finire.
"Non chiedere a me. Ma sappi che dobbiamo farlo anche noi per tornare a Gran Burrone. Una volta lì mi devi accompagnare nello studio del nonno."
"Perché? Non ci possiamo entrare."
"Devo informarmi su questo posto. Comunque da quando in qua tu rispetti le regole?"
"Guarda che sei tu quella che non le rispetta. Ed è una delle poche cose che hai in comune con tuo padre."
"Allora, mi accompagni?"
"Solo se, se per caso ci scoprono, ti prendi tutte le colpe tu."Stavamo percorrendo l'ala del palazzo dove si trovavano le nostre stanze, ma comunque dovevamo fare piano perché la mia l'avevamo già superata e stavamo camminando verso la fine del corridoio.
Arrivati a destinazione ci siamo fermati.
La porta della camera del nonno era in legno scuro, con alcuni semplici decori intagliati e una maniglia dorata.
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Alagos = tempesta di vento
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Salve gente!!!
Ho fatto l'albero genealogico (non avevo ancora il Silmarillion e quindi non potevo sapere che lì ci sono già) di Aldëa e mi sono resa conto che Celeborn e Galadriel sono cugini di 3° (credo) grado, perché i loro nonni sono fratelli. E anche Elrond e Celebrian sono cugini, anche se più lontani.
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UNA NOLDOR A HOGWARTS
FanfictionCosa succederebbe se un'elfa, figlia di Elladan, ricevesse la sua lettera per Hogwarts? ~IN PAUSA~ Non possiedo né Harry Potter né Il Signore Degli Anelli. Questa fanfiction non ha scopo di lucro.