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"Ricorda, ti ho sistemato tutte le tue medicine, non parlare con chi non conosci, non fare la doccia con gli altri e stai attento ai germi, potresti prendere l'AIDS soltanto toccando qualcosa."

Eddie è sempre stato un ragazzino ansioso, sin da piccolo, ma non era del tutto sua la colpa.

Era cresciuto con sua madre, maniaca ossessiva delle medicine, dei germi o di qualunque cosa in generale.

Il ragazzo portava sempre un marsupio con sé, avendo fatto l'abitudine a quei medicinali.
Erano quasi come una dipendenza.

Molte persone gli avevano detto che fossero soltanto stronzate, ma soltanto pensare che quella cosa l'avrebbe aiutato lo faceva sentire meglio.

Era tutto un processo mentale, dicevano, ma lui non lo conosceva del tutto.
Adesso, però, non avrebbe più dovuto condividere la casa con sua madre e non sapeva se vederla come una cosa positiva o negativa.

Si guardava intorno con quella valigia dietro di lui, guardando quell'edificio enorme.
Era vecchio, malandato, appariva come se fosse stato abbandonato da parecchio tempo.

Entrò lentamente, guardandosi attorno. Non aveva idea di dove dovesse andare.
Con un po' di inaspettata fortuna, dopo minuti che a lui sembrarono infiniti, riuscì a beccare una professoressa tra i corridoi che lo portò alla segreteria.

Nome:Edward Kaspbrack
Stanza:320
Armadietto:7

Roteò gli occhi quando notò che sul foglio il proprio cognome fosse scritto in modo sbagliato.

Camminò fino alla stanza, aprendo la porta con la chiave, trovando un po' di difficoltà. Possibile che non riusciva neanche ad aprire una serratura?

Dopo vari tentativi inutili ci riuscì, aprendola finalmente.
Si guardò intorno, notando che la camera non fosse così tanto male.

"Ti serve una chiave nuova?La tua l'avrai consumata per tutti i tentativi"Eddie sentì qualcuno dietro di sé parlare, facendolo sobbalzare.
Era un ragazzo, appena uscito dalla stanza accanto alla porta: corvino e riccio, molto alto. Era vestito interamente di nero.
Aveva uno stile molto strano, pensò.

"Chi sei?"Chiese Eddie, guardandolo.

"Dovrei fartela io questa domanda"Disse ironicamente il ragazzo, poggiato alla porta con le braccia conserte.

"Oh, si giusto. Eddie Kaspbrak, tu?"Eddie gli porse la mano facendo cadere tutte le valigie e lui la guardò, senza però stringerla, ritornando a guardare Eddie.

"solo Richard, non ti serve sapere altro"Disse il ragazzo, prima di tornare a fare le proprie cose, sedendosi sulla finestra.

Eddie annuì, iniziando a risistemare le sue cose.
Era un ragazzo solare, capace di far amicizia con tutti, ma quel ragazzo gli sembrava un tipo distante.

"Sei del primo anno, Eddie?"Disse Richard, fermandosi al centro della stanza.
Aveva una voce che quasi faceva venire i brividi ad Eddie. Era profonda, quasi intimidatoria.

"Terzo"Disse Eddie, guardandolo con un leggero sorriso sulle labbra.

Non ricevette più risposta e si sedette sul letto, guardando Richard che se ne stava sulla finestra a fumare.

Questa situazione non era delle migliori, ma nemmeno delle peggiori.

Non gli piaceva il fatto che non continuassero una conversazione, ma dall'altra parte aveva una sensazione: non doveva sapere chi fosse davvero quel ragazzo.

-
Eddie venne svegliato da una porta che sbatteva troppo forte, ricordandosi che non fosse più a casa sua.

Si stropicciò gli occhi, guardando l'orario: 7:40.

Si alzò in fretta, mettendosi le mani tra i capelli e prendendo qualche vestito a caso.
Non era un tipo ritardatario, ma doveva essere davvero stanco per il viaggio in macchina del pomeriggio prima.

Richard era uscito in quel momento. Certo non si aspettava di diventare suo amico in pochi giorni, ma avrebbe potuto avvisarlo che fosse tardi.

Eddie uscì dalla propria stanza con indosso i suoi pantaloncini rossi e una maglietta gialla.

Camminò in quel lungo corridoio prima di arrivare a quella che sembrava una mensa.

Il suo respiro accelerò quando vide tutte quelle persone sedute in grandi gruppi.
Odiava non conoscere nessuno.

Ebbe poi la sensazione di essere osservato e si guardò attorno, sentendo il cuore accellerare contro la cassa toracica.

Prese dal marsupio il proprio inalatore, acqua che lo fece sentire meglio, e uscì fuori, non avendo il coraggio di affrontare quell'ammasso di gente.

Si sedette su delle scale di emergenza, cercando di regolarizzare il respiro.

"Vedo che hai trovato il mio posto segreto"ridacchiò qualcuno, sedendosi accanto a lui.
"Piacere, sono Stanley Uris, ma chiamami Stan"Il ragazzo sorrise, poggiandogli una mano sulla spalla.

"Eddie Kaspbrak"disse ansimante Eddie, sorridendo leggermente.

"Soffri di asma?"Chiese Stan, mentre Eddie annuì.

"D'accordo. Suppongo che tu sia nuovo qui, con chi sei capitato in stanza?"

"Richard"Eddie guardò attentamente Stan per capire la sua reazione.

"Oh, non l'ho mai sentito"

Stan lo guardò inclinando la testa, dando un morso al proprio pranzo.

Eddie annuì.
Aveva un obbiettivo: conoscere Richard.
-
Eddie tornò in camera dopo le lezioni, sorridendo.

Stan, il ragazzo che aveva da poco conosciuto, gli sembrava un buon amico. Era simpatico.

Appena entrò notò Richard sul proprio letto, mentre leggeva un libro.

Chi è che legge libri al di fuori dell'orario scolastico?

Eddie non era quel tipo.
Preferiva uscire e respirare all'aria aperta, cosa che non gli era mai permessa.

Notò Richard guardarlo a sua volta, stranito.

"Ti serve qualcosa?"Disse, con una voce roca e profonda. Doveva essere sempre così la sua voce, pensò.
Eddie scosse la testa, sedendosi sul proprio letto.

"Quanti anni hai?"Chiese Eddie, non smettendo di guardarlo.

"Sei un tipo impiccione e logorroico, eh?"Chiese Richard, chiudendo il libro che stava leggendo.

Eddie alzò le spalle. "Forse"

"Beh, a me non piace parlare."Eddie sbuffò un po', alzandosi.

"Sto soltanto cercando di essere tuo amico"

"E se io non volessi esserlo?"

"Non ci credo, tutti vogliono un amico"Ribattè Eddie.

"Li ho degli amici, sto solo dicendo che non voglio essere tuo amico"Sottolineò Richard, guardandolo.

Eddie ci rimase piuttosto male.
Insomma, era così noioso? Stava solo cercando di essere carino con lui.

"Okay, d'accordo"sussurrò a malapena.

Poteva iniziare seriamente ad odiare Richard, ma l'avrebbe scoperto.

✧⋆𝐈'𝐥𝐥 𝐟𝐢𝐧𝐝 𝐨𝐮𝐭⋆✧ 𝐑𝐞𝐝𝐝𝐢𝐞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora