2.♡

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Magari si era sbagliato, o forse no, ma Eddie era convinto che non l'avrebbe per nulla scoperto.

Erano passati due giorni e Richard non aveva fatto altro che scappare da lui, come se non volesse parlargli.

Era quasi sempre fuori, oppure era silenzioso e se ne stava sulla finestra fumando un pacco intero di sigarette al giorno, mentre Eddie se ne stava sul letto a svolgere i compiti per il giorno seguente, scrutando ogni suo movimento sott'occhio.

Perché doveva essere proprio lui ad avere il compagno di stanza asociale e strano?
Dopotutto, era di Eddie Kaspbrak che parlavamo:
Un ragazzo impacciato, goffo, logorroico, nervoso e lunatico.

Non sarebbe durata a lungo, doveva parlarci.
Non riusciva a stare zitto e fermo per un totale di minuti, sembrava una sfida troppo grande. Lui adorava la sfide, ma quella di parlare con Richard sembrava impossibile.

Eddie spesso guardava il modo in cui si vestiva: nel proprio guardaroba aveva sempre skinni jeans neri strappati sulle ginocchia, magliette interamente nere, o stranamente con qualche disegno, camice nere con decori vari e soltanto alcune volte gli occhiali, che erano sempre i soliti.

Aveva notato il modo in cui provava a sistemare i capelli indietro, ma gli era impossibile.

Neanche se n'era reso conto che l'avesse scrutato così tanto da saper descrivere ogni suo singolo movimento in tre giorni, ma la cosa divertente è che non sapeva di lui altro che il suo nome e il modo in cui si vestiva. Divertente.

Tre giorni prima, quando Eddie gli tese la mano presentandosi, lui non la strinse, quasi offeso da quel gesto.

Eddie credeva che non ci fosse nulla di male, infondo era soltanto un gesto puro, gentile, no?

A distrarlo dai suoi pensieri fu Richard che sbatté la porta, visibilmente nervoso, sedendosi come sempre sulla finestra, mentre Eddie inconsapevolmente continuava a guardarlo.

"hai finito di fissarmi? che c'è, non hai mai visto un fottuto ragazzo in vita tua?"Richard sputò, quasi con cattiveria, come se il suo intento fosse quello di farlo restare male.

Era seduto su quella finestra con una gamba piegata sul bordo e l'altra ben saldata per terra, mentre una delle sue mani era tra i ricci, abbastanza folti, che gli cadevano morbidi davanti al viso.

Cosa poteva rispondere? Che non fosse vero?
Non era mai capitato in una situazione del genere. Non guardava mai nessuno per così tanto tempo, non invadeva mai gli spazi.

"non ti sto fissando, è la tua immaginazione"Eddie rispose, guardando questa volta i libri davanti a sé; non avrebbe mai ammesso di essere dalla parte del torto.

E neanche Richard sembrava essere da meno.

Quest'ultimo alzò un sopracciglio, alzandosi e camminando verso l'altro ragazzo.

"dovresti contenere questo tuo continuo fissarmi e smetterla di provocarmi o inizierò a perdere la pazienza. Non mi conosci, non sai nulla di me, quindi credimi che non vuoi finire contro di me." Disse il ragazzo più grande, sedendosi sul letto di fronte ad Eddie schiacciando i libri, costringendo quest'ultimo ad alzare lo sguardo da essi e guardare Richard.

Eddie deglutì leggermente, sentendosi a disagio di fronte allo sguardo intimidatorio dell'altro ragazzo, prendendo il proprio inalatore dal marsupio attaccato in vita.
Richard lo guardò, lasciandosi scappare un piccolo sorriso soddisfatto, prima di alzarsi, uscendo un'ultima volta.

Eddie chiuse gli occhi, stendendosi con la schiena sul letto, sospirando.
Stupido, stupido, stupido.

Era questo ciò che la su testa gli ripeteva, avrebbe voluto reagire e rispondere, ma lo sguardo del ragazzo l'aveva ipnotizzato, facendo scomparire tutte le convinzioni che aveva sempre avuto.

✧⋆𝐈'𝐥𝐥 𝐟𝐢𝐧𝐝 𝐨𝐮𝐭⋆✧ 𝐑𝐞𝐝𝐝𝐢𝐞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora